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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0716
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686 Chiese
sa stessa, e finir la tribuna e le cappelle, il che fecero
con disegno di Antonio de’Rossi. Il card. Odoardo Vec-
chiarelli nel 1657 molto contribuì per la fabbrica, in ispe·
eie erigendo la sacrestia co’disegni del nominalo archi-
tetto; poi il card. Francesco Barberini, essendone protet-
tore, fece erigere in essa l'altar maggiore di marmi finis-
simi, donando anche il quadro. Fino al 1834 rimase que-
sto tempio senza facciata , ma in quel tempo l’ebbe,
per un lascito d’un capomastro muratore, di nome Giu-
seppe Vitelli , al quale venne poscia posto un monu-
mento sepolcrale sopra la porta minore a destra, scol-
pito dal cav. Giuseppe Fabris. Architetto della fac-
ciata fu Giuseppe Valadier, il quale trovandosi obbliga-
to dal sito, e dalla quantità mediocre del danaro ehe si
poteva spendere, copiò a un incirca, quella di una chiesa
di Venezia, architettata dal Palladio.
L’ interno è a tre navi divise da pilastri , aventi
quattro cappelle ciascuna; la nave di mezzo ha in fon-
do l’altar maggiore. La prima cappella a mano diritta,
sacra a s. Francesco di Paola, ha un quadro col santo,
opera di Antonio Amorosi; la seconda contiene un di-
pinto del Baciccio, rappresentante la Madonna, s. Roc-
co e s. Antonio Abbate; nella terza si vede una tavo-
la con parecchi santi, colorita da Francesco du Chatel,
fiammingo, e viene risguardata siccome l’opera sua mi-
gliore. La cappella della Madonna , in cui si venera
l’immagine detta sopra , fu fatta fabbricare ed ornare
con marmi fini da un tal Gaspare Morelli co’ disegni
di Niccola Menghini: le pitture che vi si vedono nella
cupola furono eseguite da Antonio Carisi, genovese. Il
quadro dell’ altare grande, donato dal card» Francesco
Barberini, conforme si è accennato, rappresenta s· Roc-
co, ed è un buon lavoro di Giacinto Brandi.
La prima cappella da sinistra dopo l’altare mag-
 
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