s. ,S a δ j a a 691
sacris martyrum Alexandri papa, Eventii, Theodo-
lì, Sabinae, et Seraphiae reliquiis, ob stationarias pori-
tificiasque missas celebrandas translato·, in hanc for-
mavi restituii, Anno ponti. II.
Si entra nella chiesa passando per un piccolo por-
tico laterale, da dove furono tolte le preziose colonne
di granito verde che al presente adornano il nuovo brac-
cio del museo Chiaramonti. L’interno è compartito in
tre navi, una maggiore nel mezzo, due minori ne’lati.
Quella di mezzo riman divisa dalle altre da 24 colonne
scanalate di marmo pario, poste 12 per banda, con basi
e capitelli corintii. La tribuna venne dipinta dagli sco-
lari di Taddeo Zuccheri, ed i santi che veggonsi per
di sopra sono lavori moderni. In fondo alla nave di ma-
no diritta è la cappella di s. Domenico di recente ri-
storata, e vi si ammira un dipinto di Sassoferrato, rap-
presentante la Madonna del Rosario con s. Domenico
e santa Caterina ai lati. La cappella di s. Giacinto, sotto
la nave stessa, è abbellita con quattro buone colonne di
alabastro: il quadro dell’altare è opera di Lavinia Fon-
tana, e gli affreschi sono di Federico Zuccheri,· il quadro
a diritta, rappresenta la canonizzazione del santo e fu
eseguito dal detto Zuccheri; l’altro incontro in cui si
vede s. Domenico in atto di dar l’abito del suo ordine
a s. Giacinto ed al B. Geslao è opera di Taddeo Zuc-
cheri, stimata assai. Al presente si osserva nella tribuna
un buon quadro esprimente il martirio di s. Sabina ,
condotto con molto garbo dal cav. Giovanni Siìvagtii,
professore dell’accademia romana di s. Luca.
Nella nave a sinistra è da osservare la cappella del-
la famiglia d’Elci, Toscana, arricchita di beili marmi
con architettura di Gio. Battista Contini. L’altare ha un
ornamento di quattro colonne di breccia, in mezzo alle
P. I. 45
sacris martyrum Alexandri papa, Eventii, Theodo-
lì, Sabinae, et Seraphiae reliquiis, ob stationarias pori-
tificiasque missas celebrandas translato·, in hanc for-
mavi restituii, Anno ponti. II.
Si entra nella chiesa passando per un piccolo por-
tico laterale, da dove furono tolte le preziose colonne
di granito verde che al presente adornano il nuovo brac-
cio del museo Chiaramonti. L’interno è compartito in
tre navi, una maggiore nel mezzo, due minori ne’lati.
Quella di mezzo riman divisa dalle altre da 24 colonne
scanalate di marmo pario, poste 12 per banda, con basi
e capitelli corintii. La tribuna venne dipinta dagli sco-
lari di Taddeo Zuccheri, ed i santi che veggonsi per
di sopra sono lavori moderni. In fondo alla nave di ma-
no diritta è la cappella di s. Domenico di recente ri-
storata, e vi si ammira un dipinto di Sassoferrato, rap-
presentante la Madonna del Rosario con s. Domenico
e santa Caterina ai lati. La cappella di s. Giacinto, sotto
la nave stessa, è abbellita con quattro buone colonne di
alabastro: il quadro dell’altare è opera di Lavinia Fon-
tana, e gli affreschi sono di Federico Zuccheri,· il quadro
a diritta, rappresenta la canonizzazione del santo e fu
eseguito dal detto Zuccheri; l’altro incontro in cui si
vede s. Domenico in atto di dar l’abito del suo ordine
a s. Giacinto ed al B. Geslao è opera di Taddeo Zuc-
cheri, stimata assai. Al presente si osserva nella tribuna
un buon quadro esprimente il martirio di s. Sabina ,
condotto con molto garbo dal cav. Giovanni Siìvagtii,
professore dell’accademia romana di s. Luca.
Nella nave a sinistra è da osservare la cappella del-
la famiglia d’Elci, Toscana, arricchita di beili marmi
con architettura di Gio. Battista Contini. L’altare ha un
ornamento di quattro colonne di breccia, in mezzo alle
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