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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 2): Moderna — Roma: Tipografia delle belle arti, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.68899#0366
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342 Luoghi d’istruzione pubblica
fermo coll’assistenza del professore; i giovani chirurghi
sotto la direzione del loro maestro possono eseguire qual-
che operazione. Tutte le spese occorrenti per gl’infer-
mi clinici, meno gli onorar) de’professori, sono a cari-
co dello spedale ove esiste la scuola Clinica. L’Orto Bo-
tanico dell’università, come pure i professori di Chi-
mica , Farmacia e Materia-medica somministrano alla
scuola Clinica qualunque nuovo o particolare rimedio,
degno d’essere usato a prò degl’infermi, e a istruzione
degli scolari. Al fine d’ ogni anno clinico i respettivi
professori sono tenuti render conto ai superiori dell’Uni-
versità de’ risultamenti delle scuole , accompagnandoli
colle riflessioni che stimeranno necessarie. (Costila. cit.
TU. XXI}.
Anche coloro che si mettono allo studio della Far-
macia non possono esercitar la professione senza la ma-
tricola di libero esercizio. Da prima gli studenti di Far-
macia devono compiere il loro corso scolastico, che con-
ponesi di due anni, e le scuole sono:
ANNO PRIMO.
Chimica e Botanica.
ANNO SECONDO.
Materia Medica, e Farmacia.
Eglino dopo il prim’anno pigliano il Baccellierato,
e dopo il secondo la Licenza. Compiuto il corso sud-
detto, per ottener la matricola, devono subir l’esame e
far quegli esperimenti pratici che loro si proporranno,
tanto dal Collegio Medico, quanto dal Collegio de’Far-
macisti. La matricola vale per l’esercizio libero della
 
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