Università’ 341
quelli ch’abbiano frequentatele scuole cliniche della lo-
ro professione per lo spazio di due anni sotto il pro-
fessore dell’università. In questo biennio sono tenuti a
farsi scrivere fra gli studenti dell’Archiginnasio e ri-
tirar la pagella nella quale il pubblico prof, di clini-
ca di tre in tre mesi attesta della loro frequenza e del
profitto; essi del pari che gli altri studenti rimangano sog-
getti a tutte le leggi e a tutti i regolamenti dell’Uni-
versità. Compiuto il biennio presentano le loro pagel-
le al Rettore e l’attestato della frequenza alle Congre-
gazioni spirituali: il Rettore, trovando il tutto in rego-
la, li rimetterà al Collegio Medico-Chirurgico. Questo
gli esamina e trovatili capaci, rilascia loro la matricola
di libero esercizio o in medicina, o in chirurgia. Per
ciò appunto l’Archiginnasio romano ha un istituto , o
scuola Clinica di medicina in s. Spirito in Sassia , ed
un altro di chirurgia in s. Giacomo degl’incurabili. La
scuola di medicina Clinica rimane aperta tutto l’anno,
per meglio conoscere le malattie predominanti nelle va-
rie stagioni dell’anno medesimo. Oltre il professor pri-
mario ve n’è uno supplente; quattro giovani studenti di
medicina, ciascuno per le diverse ore del giorno e del-
la notte, due infermieri e un chirurgo assistente, che è
incaricato delle sezioni anatomiche. Due sono le sale
cliniche mediche una per gli uomini, l'altra per le don-
ne , alle quali si danno per assisterle due infermiere.
Anche la scuola Clinica di chirurgia rimane aperta tut-
to l’anno: ha pure un prof, supplente e un numero di
giovani studenti di chirurgia proporzionato alle circo-
stanze. Tutlidue i professori di Clinica hanno il diritto
di scegliere i malati convenienti all’istruzione in qual-
sivoglia spedale della città: il corso di Clinica tanto me-
dica quanto chirurgica compiesi in due anni. Nel se-
cond’anno i giovani medici posson curare qualche in-
quelli ch’abbiano frequentatele scuole cliniche della lo-
ro professione per lo spazio di due anni sotto il pro-
fessore dell’università. In questo biennio sono tenuti a
farsi scrivere fra gli studenti dell’Archiginnasio e ri-
tirar la pagella nella quale il pubblico prof, di clini-
ca di tre in tre mesi attesta della loro frequenza e del
profitto; essi del pari che gli altri studenti rimangano sog-
getti a tutte le leggi e a tutti i regolamenti dell’Uni-
versità. Compiuto il biennio presentano le loro pagel-
le al Rettore e l’attestato della frequenza alle Congre-
gazioni spirituali: il Rettore, trovando il tutto in rego-
la, li rimetterà al Collegio Medico-Chirurgico. Questo
gli esamina e trovatili capaci, rilascia loro la matricola
di libero esercizio o in medicina, o in chirurgia. Per
ciò appunto l’Archiginnasio romano ha un istituto , o
scuola Clinica di medicina in s. Spirito in Sassia , ed
un altro di chirurgia in s. Giacomo degl’incurabili. La
scuola di medicina Clinica rimane aperta tutto l’anno,
per meglio conoscere le malattie predominanti nelle va-
rie stagioni dell’anno medesimo. Oltre il professor pri-
mario ve n’è uno supplente; quattro giovani studenti di
medicina, ciascuno per le diverse ore del giorno e del-
la notte, due infermieri e un chirurgo assistente, che è
incaricato delle sezioni anatomiche. Due sono le sale
cliniche mediche una per gli uomini, l'altra per le don-
ne , alle quali si danno per assisterle due infermiere.
Anche la scuola Clinica di chirurgia rimane aperta tut-
to l’anno: ha pure un prof, supplente e un numero di
giovani studenti di chirurgia proporzionato alle circo-
stanze. Tutlidue i professori di Clinica hanno il diritto
di scegliere i malati convenienti all’istruzione in qual-
sivoglia spedale della città: il corso di Clinica tanto me-
dica quanto chirurgica compiesi in due anni. Nel se-
cond’anno i giovani medici posson curare qualche in-