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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 2): Moderna — Roma: Tipografia delle belle arti, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.68899#0095
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ARTICOLO III.
luoghi di BENEFICENZA.
Quantunque prima dell’ impero e durante questo ,
s’incontrino nella storia delle memorie di pubbliche be-
neficenze, tuttavia quegli atti di generosità magnanima
non sono, strettamente parlando, da paragonare con quel-
le instituzioni fatte in appresso a sollievo de’ miserabili
d’ogni sorta. Non appena la santa luce del Vangelo eb-
be rischiarato le menti degli uomini, e la divina grazia
ebbene dischiuso i cuori a’sensi di amore fratelievole ,
tosto si videro sorgere de’ luoghi di carità pubblica ,
ove gl’indigenti trovarono un ricovero pietoso ne’mali e
nelle diverse disavventure della vita. Le chiese d’orien-
te ebbero ospizi pe’ poverelli e spedali per gl’infermi.
Ma convien confessare, che Roma, seggio primo e prin-
cipale della veneranda religione cristiana, in sì fatto ge-
nere di cose fu la prima che porgesse esempio imita-
bilissimo all’intera Europa; e mentre questa giaceva se-
polta nell’ignoranza e nella barbarie, in Roma aprivan-
si asili ai malati, si provvedeva al sostentamento ed all’o¬
nore delle fanciulle e delle vedove, si raccoglievano com-
passionevolmente gli orfani ed i bambini esposti , lar-
gheggiando loro ogni ajuto necessario; in una parola, si
dava a conoscere all’universo, la morale di Cristo esse-
re la sola scorta sicura che menar possa l’uomo alla ci-
viltà vera.
Ed ecco, che correndo il secolo dodicesimo, un pa-
pa fondava in S. Spirito il primo ricovero a que’bam-
bini sventurati, che la miseria e la colpa lasciava in ab-
bandono. Altri pontefici, che venner poi, a gara amplia-
vano i benefizi compartiti all’indigenza da’ loro anteces-
 
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