Palazzo Apostolico al Vaticano 479
Si perviene finalmente alla quarta ed ultima cam-
bierà, detta incendio di borgo, dal principal dipin-
to in essa esistente. Ai tempi di s. Leone IV. il borgo
vecchio s’incendiò miseramente, talché il santo pontefice
recatosi sulla loggia del palazzo papale, col segno della
croce spense per prodigio le fiamme. Questo formida-
bile spettacolo fu rappresentato da Raffaello nella pa-
rete che rimane in fondo alla stanza. Ivi egli espresse
la voracità del fuoco, lo strepito, la fuga degli uomini
e delle donne, che ricorrono al tempio , e insieme la
sollecitudine degli altri , che portano e versano acqua
pei' estinguere il fuoco. « Da una parte, dice il Vasari
» ( Vita di Raffaello ), vi sono femmine che dalla tem-
» pesta del vento, mentre esse portano acqua per ispe-
» gnere il fuoco, sono aggirati loro i capelli ed i pan-
» ni con una furia terribilissima; altri che si studiano
» buttare acqua , accecati dal fumo non conoscono se
» stessi. Dall’altra parte v’è figurato, nel medesimo mo-
» do che Virgilio descrive che Anchise fu portato da
» Enea , un vecchio ammalato fuor di sé per 1’ infer-
» mità e per le fiamme del fuoco; dove si vede nella
15 figura del giovane I’ animo e la forza e il patire di
» tutte le membra dal peso del vecchio abbandonato
” addosso a quel giovane. Seguitalo una vecchia scalza
» e sfibbiata che viene fuggendo il fuoco, ed un fan-
» ciulletto ignudo loro innanzi. Così dal sommo d’una
» ruina si vede una donna ignuda tutta rabbuffata, la
» quale avendo il figliuolo in mano, lo getta ad un suo
» ch’è campato dalle fiamme e sta nella strada in pun-
” ta di piedi a braccia tese per ricevere il fanciullo
» in fasce, dove non meno si conosce in lei 1’ affetto
» del cercare di campare il figliuolo, che il patire di
» sè nel pericolo dello ardentissimo fuoco che l’avvam-
» pa; nè meno passione si scorge in colui che lo pi-
Si perviene finalmente alla quarta ed ultima cam-
bierà, detta incendio di borgo, dal principal dipin-
to in essa esistente. Ai tempi di s. Leone IV. il borgo
vecchio s’incendiò miseramente, talché il santo pontefice
recatosi sulla loggia del palazzo papale, col segno della
croce spense per prodigio le fiamme. Questo formida-
bile spettacolo fu rappresentato da Raffaello nella pa-
rete che rimane in fondo alla stanza. Ivi egli espresse
la voracità del fuoco, lo strepito, la fuga degli uomini
e delle donne, che ricorrono al tempio , e insieme la
sollecitudine degli altri , che portano e versano acqua
pei' estinguere il fuoco. « Da una parte, dice il Vasari
» ( Vita di Raffaello ), vi sono femmine che dalla tem-
» pesta del vento, mentre esse portano acqua per ispe-
» gnere il fuoco, sono aggirati loro i capelli ed i pan-
» ni con una furia terribilissima; altri che si studiano
» buttare acqua , accecati dal fumo non conoscono se
» stessi. Dall’altra parte v’è figurato, nel medesimo mo-
» do che Virgilio descrive che Anchise fu portato da
» Enea , un vecchio ammalato fuor di sé per 1’ infer-
» mità e per le fiamme del fuoco; dove si vede nella
15 figura del giovane I’ animo e la forza e il patire di
» tutte le membra dal peso del vecchio abbandonato
” addosso a quel giovane. Seguitalo una vecchia scalza
» e sfibbiata che viene fuggendo il fuoco, ed un fan-
» ciulletto ignudo loro innanzi. Così dal sommo d’una
» ruina si vede una donna ignuda tutta rabbuffata, la
» quale avendo il figliuolo in mano, lo getta ad un suo
» ch’è campato dalle fiamme e sta nella strada in pun-
” ta di piedi a braccia tese per ricevere il fanciullo
» in fasce, dove non meno si conosce in lei 1’ affetto
» del cercare di campare il figliuolo, che il patire di
» sè nel pericolo dello ardentissimo fuoco che l’avvam-
» pa; nè meno passione si scorge in colui che lo pi-