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Niccolini, Antonio
Quadro in Musaico scoperto in Pompei a di 24 Ottobre 1831 — Prato: Giachetti, 1832

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.73758#0062
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(56 )
dro nel Museo Ercolanese. Che se per indubitati
segni Alessandro è il protagonista del greco eser-
cito, la tiara alta ossia turrita , che porta il Per-
siano clamidato stante sulla quadriga, ci farà ac-
corti quello esser Dario. Poiché questa appunto
era sola de' re della Persia, e pena capitale a chiun-
que ne avesse fatto uso (1). Anzi se l'artista nel
pingere il greco conquistatore ce ne fece il ritratto,
probabilissimo mi sembra che a dare più di pre-
gio all' opera sua anche la fisonomia di Dario
avesse qui rappresentata; e questa sconosciuta
finora sarebbe un acquisto novello per l'antica
iconologia. Dopo le quali notazioni ninno mi ap-
porrà come un soverchio d' ardimento 1' aver con-
getturato quale battaglia siasi qui esposta. Si sa
che due volte l'eroe Pelleo si avvenne al re per-
siano, ad Isso e ad Arbella. Ma ad Arbella, nel mo-
mento che scontrò Dario, adoprò l'arco col quale
ferì il cocchiere di lui, ad Isso la lancia: ad Arbella
si usarono da' Persiani i carri falcati, ad Isso non
già. Dunque la pugna d'Isso è qui rappresentata.
Che se la lancia in mano ad Alessandro e la non
salcata quadriga non fossero quei segni, che la bat-
taglia d' Isso dalla battaglia d'Arbela diversificas-
(i) Essa dicevasi zippata, zip^a^, z^ap^ r%a op%. Gli altri la doveva-
mo portare bassa, ed allora dicevasi &TCi7ax).¥&vfy v7Tov&z\ip.% 6777^7^5^4, zzi BIG
^tò^o^ npo^zù^zz.
 
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