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Niccolini, Antonio
Quadro in Musaico scoperto in Pompei a di 24 Ottobre 1831 — Prato: Giachetti, 1832

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https://doi.org/10.11588/diglit.73758#0103
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(97)
uno squadrone , fremendo per rabbia , che Dario fuggendo avesse maggior felicità
che gli fosse tolta la vittoria di mano , e di lui , che 1' incalciava.

(Tom. Porcacchi, Bassano per Gio. Ant. Remondini. 4736.)

O^à^OA ID° A^OX^A

ARRIAN0

Movendo poi Dario la fanteria , per at-
torniare il destro corno d' Alessandro, egli
mandò contro di loro Arete, e in questo
mezzo riducea i suoi in corno , e acuta or-
dinanza. Quando poi vide la cavalleria dei
barbari accorsi in ajuto ai suoi, i quali già
davano le spalle , aver alquanto sturbato
gli ordini della prima fanteria , voltatosi
a quella parte , ove si vedea la zuffa , e
fatta della cavalleria de' suoi amici una
squadra in corno e pontuta , fece empito
con alto grido , come se andasse sopra Da-
rio stesso. I nemici si sostennero poco
spazio : perchè incalzando Alessandro il
nimico più furiosamente con la cavalleria
che avea d' attorno , percotendo con acute
aste nella faccia i Persiani, e la squadra
macedonica ristretta assalendoli , Dario
perduta già la speranza fu il primo a fug-
gire. Nè meno erano sbigottiti quei , i
quali andati attorno al corno d'Alessandro,
erano stati ribattuti virilmente da Arete.
Così fuggendo i Persiani , i Macedoni li
seguivano, e n' uccidevano molti. Simmia
teneva ancora in ordinanza la sua gente ,
nè lasciava che i soldati seguissero quei
che suggivano , anzi ivi combattendo si
manteneva , sendo avvisato che il sinistro
corno de' Macedoni era in piega, e che
Alessandro facendo empito contro il nimi-
co avea schiarito 1' ordinanza. Gl' Indiani,
e parte della cavalleria erano pervenuti ai
carriaggi , e ivi combatteano virilmente.
Perchè iPersiani , come che fossero la più
parte disarmati , fidandosi nel gran nume-
ro loro , temerariamente andavano contro
i nimici. Parimente i barbari prigioni ,
poiché videro i Persiani aver assalito viril-

mente i Macedoni , nell' ardore del con-
ssitto assalsero ancor essi i Macedoni. I
capitani de' Macedoni , che erano iti alla
prima squadra , avendo inteso questo, vol-
tata la gente come ne furono avvisati, assa-
lendo alle spalle i Persiani , n' uccisero
molti avvolti tra i carriaggi , e cacciarono
gli altri in fuga. Ma quei che erano nel de-
stro corno de' Persiani , non sapendo an-
cora come Dario s' era fuggito , aggiran-
dosi d' attorno il sinistro corno d' Alessan-
dro , assalsero la gente, che era circa Par-
menione, il quale vedendo le cose de' Ma-
cedoni in dubbio, fece intendere ad Ales-
sandro in qual pericolo si trovava il sini-
stro corno. Alessandro avvisato di questo,
voltatosi di seguitare quei che fuggivano,
e andando là con la cavalleria de' suoi ami-
ci incontrò la cavalleria de' Parti, e di
molti Indiani, e dei più valorosi Persiani,
laonde su ivi la zuffa più atroce, che al-
trove. Allora i barbari cominciarono a fug-
gire a squadre, e fattisi contro a quei, che
erano con Alessandro , non combatteano
più con dardi , nè corseggiando con i ca-
valli, come s' usa combattere tra la caval-
leria, ma ristretti , ove studiava uno a git-
tare 1' altro da cavallo , come se in questo
susse di ciascuno la salute. Ferivano adun-
que, ed erano feriti come se combattessero
non più per 1' altrui vittoria , ma per la
propria salute. In questa zuffa già erano
stati uccisi circa sessanta degli amici d' A-
lessandro, e Efestione e Ceno e Menida
feriti. Ma i nemici non resistendo lunga-
mente ad Alessandro , si cercarono di sal-
vare fuggendo. Ed era vicino Alessandro
per assalire il destro corno de' nemici: ma
 
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