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https://doi.org/10.11588/diglit.68321#0173
— 161 —
Nel « Parlatorio delle Adonache » (Museo Civico Correr, Venezia) il
grigiore caldo verdognolo delle pareti, l’impiantito di mattone,
bene intonano con l’ambiente frequentato da patrizi e dame, ai
quali s’avvicina da sinistra un mendicante straccione, che con-
trasta con quei distinti personaggi parruccati; uno vestito di nero,
l’altro seduto, in abito azzurro con manto rosso, e il cavaliere
scarlatto, visto da tergo. Raccolte dietro le grate, stanno le mo-
nache con le educande: seduta davanti al finestrone di mezzo
sta una mamma patrizia, tutta grazia e cipria nella sua lunga
veste azzurra, e rivediamo la dama bianca — la prediletta del
Pittore — per la quale la scena diventa sfondo e tutti gli altri
personaggi, figure secondarie. Il suo volto pensoso e dolce è ri-
tratto qui con affettuosità sotto i capelli scuri ; un nastro rosa ac-
ceso le scende da un orecchio, il suo corsetto è allacciato da nastri
del medesimo colore, tutta l’alta figura dall’ampio giro della ve-
ste è come circonfusa di luce; essa regna sovrana qui, come nel
Ridotto', la cagnolina col fiocco rosa, giuoca con l’orlo della sua
veste. Ricorda nell’insieme la Camargo. Due ragazzi, minuscoli ca-
valieri in parrucca, con vestiti l’uno scarlatto, l’altro violaceo alla
foggia dei grandi, stanno incantati, dinanzi al castelletto dei burat-
tini. Nello sfondo si intravedono, abbozzate, due figure di fantesche.
Questa Sala, nonostante le controversie che le opere qui espo-
ste suscitano, rimane tuttavia come il fulcro, il centro della Scuola
veneta del ’700. Da essa s’irradiano le varie manifestazioni ante-
cedenti e posteriori ; essa ne riassume come in un fascio, le fila.
Anche qui Pietro Longhi ci sorride con un » Ritratto di vecchia
dama » (pittore italico Brass, Venezia) riprodotta con piacevole brio, non
senza una leggiera nota canzonatoria sul volto incartapccorito e
rugoso, sotto la cuffia di merletti bianchi, ornata di nastrini rosa,
mentre il manto nero che le cinge le spalle, scompare, quasi
dimesso, tra lo sfavillìo dei diamanti e delle perle, e il ventaglio
par doversi agitare da un momento all’altro, negli usati moti, or
rapidi, or lenti....
Nel « Parlatorio delle Adonache » (Museo Civico Correr, Venezia) il
grigiore caldo verdognolo delle pareti, l’impiantito di mattone,
bene intonano con l’ambiente frequentato da patrizi e dame, ai
quali s’avvicina da sinistra un mendicante straccione, che con-
trasta con quei distinti personaggi parruccati; uno vestito di nero,
l’altro seduto, in abito azzurro con manto rosso, e il cavaliere
scarlatto, visto da tergo. Raccolte dietro le grate, stanno le mo-
nache con le educande: seduta davanti al finestrone di mezzo
sta una mamma patrizia, tutta grazia e cipria nella sua lunga
veste azzurra, e rivediamo la dama bianca — la prediletta del
Pittore — per la quale la scena diventa sfondo e tutti gli altri
personaggi, figure secondarie. Il suo volto pensoso e dolce è ri-
tratto qui con affettuosità sotto i capelli scuri ; un nastro rosa ac-
ceso le scende da un orecchio, il suo corsetto è allacciato da nastri
del medesimo colore, tutta l’alta figura dall’ampio giro della ve-
ste è come circonfusa di luce; essa regna sovrana qui, come nel
Ridotto', la cagnolina col fiocco rosa, giuoca con l’orlo della sua
veste. Ricorda nell’insieme la Camargo. Due ragazzi, minuscoli ca-
valieri in parrucca, con vestiti l’uno scarlatto, l’altro violaceo alla
foggia dei grandi, stanno incantati, dinanzi al castelletto dei burat-
tini. Nello sfondo si intravedono, abbozzate, due figure di fantesche.
Questa Sala, nonostante le controversie che le opere qui espo-
ste suscitano, rimane tuttavia come il fulcro, il centro della Scuola
veneta del ’700. Da essa s’irradiano le varie manifestazioni ante-
cedenti e posteriori ; essa ne riassume come in un fascio, le fila.
Anche qui Pietro Longhi ci sorride con un » Ritratto di vecchia
dama » (pittore italico Brass, Venezia) riprodotta con piacevole brio, non
senza una leggiera nota canzonatoria sul volto incartapccorito e
rugoso, sotto la cuffia di merletti bianchi, ornata di nastrini rosa,
mentre il manto nero che le cinge le spalle, scompare, quasi
dimesso, tra lo sfavillìo dei diamanti e delle perle, e il ventaglio
par doversi agitare da un momento all’altro, negli usati moti, or
rapidi, or lenti....