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Nugent, Margherita
Alla mostra della pittvra italiana del'600 e'700: note e impressioni (Vol. 2) — San Casciano Val di Pisa: Società Editrice Toscana, 1930

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https://doi.org/10.11588/diglit.68322#0452
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— 442 —

cializzò con una certa fortuna in questo genere. Paesaggi, ruderi,
macchiette piene di brio furono il suo forte. Ma lo furono spe-
cialmente ed essenzialmente gli animali vivi e morti, dipinti da
lui con larghezza, con semplicità, con bellezza così vicine a na-
tura, da farcelo considerare veramente grande maestro animalista e
degno d’essere studiato. Egli cercava ogni occasione per intro-
durre nei suoi quadri animali d’ogni specie. Arte realistica la sua
si scosta — per rilievo e luminismo del tutto italiani — da quella
degli artisti dei Paesi Bassi, di cui in quel tempo a Genova era
un’accolta. Ispirato, spontaneo in quel genere, egli amava fervi-
damente la campagna, di cui era figlio sincero. La sua Riviera
coltivata a fiori, ad agrumi, a orti, a filari, spesso ritorna nei suoi
dipinti. Sinibaldo Scorza, il brioso autore della « Piazza di Pa-
squino in Roma » certo lo attirò; allievo lo Scorza del Paggi —
al contrario del Travi verista — popolava d’animali classicheg-
gianti le sue tele.
Qui, noWAdorazione dei Pastori » (Gali, di Palazzo Bianco, Genova),
si ha la sensazione, che il soggetto sacro sia quasi pretesto per
introdurre i pastori e il bel gregge, la cui lunga teoria pare prolun-
garsi fuori del quadro, tanta è la ressa delle pecore. I buoi nella
stalla e i volatili — anitre, galline, piccioni vivi e morti, che la
donna vestita di marrone reca in offerta al Bambino — sono altro
esempio dell’amore dell’artista per gli animali. Tutto il dipinto è
intonatissimo; vi è precisione e varietà nel disegno. Il gruppo dei
pastori — a sinistra, presso la colonna — è di per sè stesso un
bel taglio di quadro: l’azzurro dell’uno, lo scarlatto dell’altro av-
vincente col braccio una pecora, armonizzano bene col panneg-
giato in marrone di S. Giuseppe; col viola, sotto drappo azzurro,
della Vergine. Il pastorello - visto da tergo, al primo piano — è
finemente eseguito, contrariamente alla convenzionalità e alla fretta
rimproverate spesso al Travi; ha la bisaccia ; la manica gialla, la
giubba violetta, i calzoni bruni ; tre figure brune sono nello sfondo
ombroso. La bellezza plastica degli animali — segnatamente delle
 
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