$ LIBRO
■& finalmente (per lasciare molti altri, i quali con ragione si potrebbono in quello numero porre ) il
Signor Valerio Barbarano,diligentissimo osleruatore di tutto quel!o,che à quella professione s'ap.
partiene. Ma per ritornare al proposito nostro; douendo iodareitiluccquelìcfatiche, che dalla
mia giauanezza infino à qui ; ho satte nell'inuestigare, & nel misurar con tutia quella diligenza, c'ho
potuto maggiore, quel tanto de gli antichi edifici;, che è peruenuto à noti ria mia, & con quella oc-
casione sotto bteuità trattare dell'Architettura più ordinatamente, &distintamente, cb,emifuue
polsibileshopensatoessermoltoconuencuole cominciare dalle case de'Particolari : si perche si de-
lie credere, che quelle à i publici edifici) le ragioni somministraslèro, essèndo molto verisimile,che
innanzi, l'huomo da per le habitasfe, & dopo vedendo hauer mestieri dell'aiuto de gli altri huomini,
à conseguir quelle cose, che lo possono render felice ( se felicitàalcuna si ritroua qua giù ) la compa-
gnia de gli altri huomini naturalmente desiderasse, & amalse ; onde di molte case si facelsero li Bor-
ghi , e di molti Borghi poi le Città, & in quelle i luoghi, & gli edifici j publichi ; lì anche, perche tra
tutte le parti dell'Archittetura ; niuna è più neceisana à gli huomini, nè che più spesìo sia praticata di
quella, Iodunque tratterò prima delle case priuate,&verrò poi à' publici edifici): ebreuemente
tratterò delle strade, de i ponti, delle piazze, delle prigioni, delle Basiliche, cioè luoghi del giudi-
cio, de i Xifli, e delle Palestre, ch'erano luoghi, oue gli huomini si esercitauano j de i Tempi), de i
Theatri, & degli Anfiteatri, de gli Archi, delle Terme, de gli Acquedotti, e finalmente del modo
di fortisicar le Città, & de i Porti. Et in tutti quelli libri io fuggirò la lunghezza delle parole,& lem-
plicemente darò quelle auertenze, che mi parranno più neceflàrie;&mi seruiròdiqueinomi, che
gli artefici hoggidì communeinentevsano. E perche di me stelTo non pollo prometter altro, che
vna lunga fatica, e gran diligenza, & amore, ch'io ho pollo per intendere, & praticare quanto prò.
metto, s'egli sarà piaciuto à Dio, ch'io non m'habbia affaticato in damo; ne ringratiei ò la bontà sua
con tutto il cuore ; reslando appresiò molto obligato à quelli, che dalle loro belle inucmioni,& dal-
le esperienze fatte, ne hanno Iasciato i precetti di raParte; percioche hanno aperta più facile,& elpe.
dita strada alla inuestigatione di cose nuoue, e di molte ( mercè loro ) habbiamo cognitione che ne
sarebbonoperauenturanalcoste. Sarà quella prima parte in due libri diuisa: nel primo si tratterà
della preparatione della materia, e preparata, come, & in che forma si debba mettere in opera dalle
fondamenta fino al coperto : oue saranno quei precetti, chevniuersalisono,&sideono olseiuare
in tutti gli edifici; coli publici, come priuati. Nel secondo tratterò della qualità delle sabriche,
che à diuersi gradi d'huomini si eonuengono, e prima di quelle della Città, e poi de i liti opportu-
ni, & commodi per quelle di Villa, e come deono edere compartite. Et perche in quella parte
noi habbiamo pochissimi esempi antichi, de' quali ce ne possiamo seruire ; io porròle piante, & gli
impiedi di molte fabriche da me per diuersi Gentil'huomini ordinate : &i disegni delle case de gli
Antichi, & di quelle parti, che in loro più notabili fonp, nel modo,checi inlegna Vitruuio,che
coli efsi faceuano,
QV ALI COSE DEONO CONSIDERARSI, E PREPARARSI
auantichealfabricarfiperuenga. Cap, I.
E V ESI auanti che àfabricar fi cominci, diligentemente confiderareciaseuna parte
della pianta, & impiedi della fabricache si ha da sare. Tre cofe in ciaseuna fabrica
(come dice Vitruuio ) deonoconsiderarsi, sènza lequaliniuno edifìcio meriterà es-
ser lodato ; & quelle sono, l'uyle, ò commodità >la perpetuità, & la bellezza .-percio-
che non si potrebbe chiamare perfetta quell'opera, che vtilefuue, ma per poco tem-
po ; ouero che per molto non russe commoda j ouero c'hauendo amenduc quelle ; niuna grasia poi
in se contenesfe. La commodità si haurà, quando àciastun membro saràdatoluogo atto, sitoac-
commodato, non minore che la dignità si richiegga, ne maggiore che l'uso fi ricerchi : & sarà pollo
in luogo proprio, cioè quando le Loggie, le Sale, le Stanze, le Cantine, e i Granari saranno postì
a'iuoghiloroconucncuoli. Alla perpetuità li haurà risguardo, quando tutti imurisaranno diritti
Spiombo, più grossi nella parte di lotto, che in quella di sopra, &haueranno buone, &sosficienti
le fondamenta :&oltreà ciò, le colonne di sopra saranno al dritto di quelle di sotto, & tutti i fc>'
ri, come vici, e fenestre saranno vno sopral'altro: onde il pieno venga sopra il pieno,&il votoso-
pra il voto. La bellezza militerà dalla bella forma, edalla corrispondenza del tutto alle parti, del-
le parti fra loro , e di quelle al tutto: conciosiache gli edificij habbiano da parere vno intiero,
ebeti finito corpo: nel quale l'un membro all'-altro conuenga,& tutte le membra nano necelsarie
à quello»
■& finalmente (per lasciare molti altri, i quali con ragione si potrebbono in quello numero porre ) il
Signor Valerio Barbarano,diligentissimo osleruatore di tutto quel!o,che à quella professione s'ap.
partiene. Ma per ritornare al proposito nostro; douendo iodareitiluccquelìcfatiche, che dalla
mia giauanezza infino à qui ; ho satte nell'inuestigare, & nel misurar con tutia quella diligenza, c'ho
potuto maggiore, quel tanto de gli antichi edifici;, che è peruenuto à noti ria mia, & con quella oc-
casione sotto bteuità trattare dell'Architettura più ordinatamente, &distintamente, cb,emifuue
polsibileshopensatoessermoltoconuencuole cominciare dalle case de'Particolari : si perche si de-
lie credere, che quelle à i publici edifici) le ragioni somministraslèro, essèndo molto verisimile,che
innanzi, l'huomo da per le habitasfe, & dopo vedendo hauer mestieri dell'aiuto de gli altri huomini,
à conseguir quelle cose, che lo possono render felice ( se felicitàalcuna si ritroua qua giù ) la compa-
gnia de gli altri huomini naturalmente desiderasse, & amalse ; onde di molte case si facelsero li Bor-
ghi , e di molti Borghi poi le Città, & in quelle i luoghi, & gli edifici j publichi ; lì anche, perche tra
tutte le parti dell'Archittetura ; niuna è più neceisana à gli huomini, nè che più spesìo sia praticata di
quella, Iodunque tratterò prima delle case priuate,&verrò poi à' publici edifici): ebreuemente
tratterò delle strade, de i ponti, delle piazze, delle prigioni, delle Basiliche, cioè luoghi del giudi-
cio, de i Xifli, e delle Palestre, ch'erano luoghi, oue gli huomini si esercitauano j de i Tempi), de i
Theatri, & degli Anfiteatri, de gli Archi, delle Terme, de gli Acquedotti, e finalmente del modo
di fortisicar le Città, & de i Porti. Et in tutti quelli libri io fuggirò la lunghezza delle parole,& lem-
plicemente darò quelle auertenze, che mi parranno più neceflàrie;&mi seruiròdiqueinomi, che
gli artefici hoggidì communeinentevsano. E perche di me stelTo non pollo prometter altro, che
vna lunga fatica, e gran diligenza, & amore, ch'io ho pollo per intendere, & praticare quanto prò.
metto, s'egli sarà piaciuto à Dio, ch'io non m'habbia affaticato in damo; ne ringratiei ò la bontà sua
con tutto il cuore ; reslando appresiò molto obligato à quelli, che dalle loro belle inucmioni,& dal-
le esperienze fatte, ne hanno Iasciato i precetti di raParte; percioche hanno aperta più facile,& elpe.
dita strada alla inuestigatione di cose nuoue, e di molte ( mercè loro ) habbiamo cognitione che ne
sarebbonoperauenturanalcoste. Sarà quella prima parte in due libri diuisa: nel primo si tratterà
della preparatione della materia, e preparata, come, & in che forma si debba mettere in opera dalle
fondamenta fino al coperto : oue saranno quei precetti, chevniuersalisono,&sideono olseiuare
in tutti gli edifici; coli publici, come priuati. Nel secondo tratterò della qualità delle sabriche,
che à diuersi gradi d'huomini si eonuengono, e prima di quelle della Città, e poi de i liti opportu-
ni, & commodi per quelle di Villa, e come deono edere compartite. Et perche in quella parte
noi habbiamo pochissimi esempi antichi, de' quali ce ne possiamo seruire ; io porròle piante, & gli
impiedi di molte fabriche da me per diuersi Gentil'huomini ordinate : &i disegni delle case de gli
Antichi, & di quelle parti, che in loro più notabili fonp, nel modo,checi inlegna Vitruuio,che
coli efsi faceuano,
QV ALI COSE DEONO CONSIDERARSI, E PREPARARSI
auantichealfabricarfiperuenga. Cap, I.
E V ESI auanti che àfabricar fi cominci, diligentemente confiderareciaseuna parte
della pianta, & impiedi della fabricache si ha da sare. Tre cofe in ciaseuna fabrica
(come dice Vitruuio ) deonoconsiderarsi, sènza lequaliniuno edifìcio meriterà es-
ser lodato ; & quelle sono, l'uyle, ò commodità >la perpetuità, & la bellezza .-percio-
che non si potrebbe chiamare perfetta quell'opera, che vtilefuue, ma per poco tem-
po ; ouero che per molto non russe commoda j ouero c'hauendo amenduc quelle ; niuna grasia poi
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commodato, non minore che la dignità si richiegga, ne maggiore che l'uso fi ricerchi : & sarà pollo
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a'iuoghiloroconucncuoli. Alla perpetuità li haurà risguardo, quando tutti imurisaranno diritti
Spiombo, più grossi nella parte di lotto, che in quella di sopra, &haueranno buone, &sosficienti
le fondamenta :&oltreà ciò, le colonne di sopra saranno al dritto di quelle di sotto, & tutti i fc>'
ri, come vici, e fenestre saranno vno sopral'altro: onde il pieno venga sopra il pieno,&il votoso-
pra il voto. La bellezza militerà dalla bella forma, edalla corrispondenza del tutto alle parti, del-
le parti fra loro , e di quelle al tutto: conciosiache gli edificij habbiano da parere vno intiero,
ebeti finito corpo: nel quale l'un membro all'-altro conuenga,& tutte le membra nano necelsarie
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