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Palladio, Andrea
I Qvattro Libri Dell'Architettvra: Ne' quali, dopo vn breue trattato de' cinque ordini, [e] di quelli auertimenti, che sono piu necessarij nel fabricare ; Si Tratta Delle Case Private, delle Vie, dei Ponti, delle Piazze, dei Xisti, et de' Tempij — Venedig, 1581

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https://doi.org/10.11588/diglit.1649#0009
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PRIMO,

DE I METALLI.

Cap. VI.


METALLI, che nelle fabriche si adoperano; sono il ferro, il piombo, & il rame.
Il ferro serue per fare i chiodi,i cardini.i catenaccio' quali si chiudono le porte: per
fare le porte istesie, le ferrate, e limili lauori. In niun luogo egli si ritroua, e caua pu-
ro: ma cauato si purga co'l fuoco: conciosia che egli si liquefacela in modo, che si può
fondere: e coli auanti che si raffreddi; se gli leuano le feccie : ma dapoi eh e purgato,
e rafsreddato; si accende bene,e diuenta molle, e si lascia dal martello maneggiare,
e Rendere. Ma non può già facilmente fonderli, se non è di nuouo messo in fornaci fatte per quello
esfetto : se infocato, & acceso non si lauora, e reflrigne à colpi di martello ; si corrompe, e consuma.
Sarà segno della bontà del ferro, se ridotto in malsa ; si vederanno le sue vene continouate, e diritte,
&non intcrrotte:e se le teste della malsa saranno netce,e senza feccie : perche le dette vene dimostre-
ranno che'l ferro sia senza groppi,e senza sfogli; e per le teste si conolcerà,quale egli sia nel mezo: ma
se sarà ridotto in lamine quadre,ò di altra figurale i lati saranno diritti;diremo ch'egli sia vgualmen-
te buono,hauendo potuto vgualmente relìstere à i colpi de i martelli.
Di piombo si cuopronoi Palagi magnificai Tempiale torri,& altri edifici; publici :sifannolefistu-
le,ò canaletti che diciamo da condurre le acque: e si affermano con piombo i cardini,e le ferrate nel-
le erte delle porte, e delle finestre. Si ritroua di tre sorti, cioè bianco, negro, e di color mezanò, tra
questi due; onde da alcuni è detto Cineraccio : Il negro coli si chiama, non perche sia veramente ne-
gro,ma perche è bianco con alquanto di negrezza : ondeà rispetto del bianco con ragione gli Anti-
chi gli diedero tal nome. Il bianco è più perfetto, e più precioso del negro : Il cineraccio tiene tra
questi due vn luogo di mezo. Si caua il piombo ò in masie grandi,Iequali si ritrouano da per fe senza
altro; ò si cauano di lui masie picciole, che lucono con certa negrezza : ò si trouano le sue sottilissime
sfoglie attaccate ne i sassi,ne i marmi,e nelle pietre. Ogni sorte di piombo facilmente si fonde : per-
che con l'ardore del fuoco si liquefa prima che si accenda: ma pollo in fornaci ardentissime non con-
serui la sua specie,e non dura: perche vna parte si muta in litargirio, vn'altra in Molibdena. Di que-
lle sorti di piombo, il negro è molle, e per quello si lascia facilmente maneggiar dal martello, e dila-
tarli molto, & è pelante, e grieue : il bianco è più duro, & è leggiero : il cineraccio è molto più duro
del bianco, & quanto al peso tiene il luogo di mezo.
Di Rame si cuoprono alcuna volta gli edifìci) publici, e ne fecero gli Antichi i chiodi, che doroni
volgarmente lì chiamano : i quali nella pietra di sotto, & in quella di sopra fìssi, vietano che le pietre
non vengano spinte di ordine,& gli arpesi, che si pongono per tenire vnite, e congiunte insieme due
pietre à paro ; & di questi chiodi, & arpesi ci seruimo, accioche tutto l'edifìcio, ilquale per necessità
non si può fare se non di molti pezzi di pietra, essendo quelli in tal modo congiunti, e legati insieme ;
venga ad elsere comedi vn pezzo solo, e coli molto più foi te, e durabile. Si fanno ancho chiodi &
arpesi di f erro,ma essi li fecero per lo più di rame,perche meno dal tempo può elsere consumato, es-
sendo ch'egli non rugginisea. Ne fecero ancho le lettere per le inscrittioni,chc si pongono nel fregio
degliedifìcij,esileggechedique(lo metallo erano le cento porte celebri di Babilonia; enell'Ilote
di Gade due colonne di Hercole alte otto cubiti.Si tiene per eccellentissimo,e per lo migliore quel-
lo , che cotto, e cauato per via del fuoco dalle minerali è di color rossò tendente al giallo, & è ben
fìoritojcioè pieno di buchi : perche quello è segno ch'egli sia purgato, e libero da ogni feccia. U ra-
me si accende come il ferro, e si hquefà, onde li può fondere : ma in ardentilsime fornaci pollo non
tolera le forze delle fiammciTU si consuma à fitto. Egli benché sia duro si lascia nondimeno maneg-
giare dal ferro, e dilatarli ancho in sotti li sfoglie. Si conserua nella pece liquida ottimamente, e tut-
to che non si rugginisea, come il ferro ; fa nondimeno ancor egli la sua ruggine, che chiamiamo ver-
de rame, massimamcnte se tocca cose acri; e liquide. Di quello metallo mescolato con stagno, ò
piombo,ò ottone che ancor elso è rame,ma colorito con la terra cadmia ; sifa vnmisto detto volgar-
mente Bronzo : del quale spessissime volte gli Architetti si seruono : percioche se ne fanno base, co-
lonne, capitelli, statue, & altre cose sintili. Si veggono in Roma in San Giouanni Laterano quattro
colonne di Bronzo: delle quali vna sola ha il capitello: e le fece fare Augusto del metallo,ch'era nel-
lilperoni delle naui ch'egli conquido in Egitto contra M.Antonio. Ne sono ancho retiate in Roma
fin ad rioggi quattro antiche porte,cioè quella della Ritonda,che fu già il Pantheone: quella di Santo
Adriano, che fu il Tempio di Saturno : quella di S.Cosmo, e Damiano, che fu il Tempio di Castore,
e Polluce, ò pure di Romulo ,e Remo :& quella, che si vede in Santa Agnese fuori della porta Vi-
minale» hoggi detta di Santa Agneta, su la via Numentana. Ma la più bella di tutte quelle è quella
di Santa
 
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