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Palladio, Andrea
L' Antichità Di Roma / Antiquitates Urbis Romæ — Oxford, 1709

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https://doi.org/10.11588/diglit.1650#0010
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All'i Lettori.

EChiaro già a tutto il mondo, gli Antichi Ro-
mani haver fatti assai più cose nell armi, che
non sono ne libre Icritte ; & molto più no-
bili & grande edificii fabricate in Roma ( per eterni
memoria del lor valore, & essèmpio a poderi ) che
non si veggono chiaramente hoggi in piedi, concio
fia che le guerre, incendi, & ruine, che per tanti
anni sono ssati in essa Citta, habbiano guaito, arso,
& lèpolto buono parte di tale memorie. La qual
colà havendo'io ben considerato, & conolcendo
quanto sia appressò cialcuno grande il desiderio d'in-
tendere veramente l'Antichità & altre cose degni di
coli famosa Citta, mi sono ingegnato di raccorre il
prelènte libro, con quanta più brevità ho potuto,
da molti fidelissSmi autori antichi & moderni, che
di ciò hanno disfusamente fcritto, come sono Dioni-
sio Alicarnasseo, Ttto Livio, Plinio, Plutarco, Appiano
Alessandrino, Valerio Majjimo, Eutropio, dal Biondo,
dal Fulvio, dal Fauno, Maritano, & da molti altri.
Ne mi sono contentato di quefto solo, che anco ho
voluto vedere, & con le mie proprie mani misurare
minutamente il tutto. Leggete dunque quella mia
nuova fatica diligentemente, se volete intieramente
conleguire quel diletto, & quella maraviglia, chi si
possa conleguire maggiore nell' intender chiaramen-
te le gran cose di una coli nobile & samosa Citta
come è Roma.
 
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