Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Pistolesi, Erasmo; Guerra, Camillo [Ill.]
Il Vaticano (Band 5) — Rom, 1829

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.8396#0043
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
22 IL VATICANO

Fra le cose belle, che esistono nella sala dei bruti, ciò che più d'ogn'altro
richiama 1' attenzione si è un mostro marino , il quale conduce seco una Nereide
Tavola XVIII. Descrivendo il Braccio Nuovo mi convenne far parola di un simile
soggetto , ma torno ora a favellarne , ed indicare che col nome di mostri venner
contemplati lutti gli enti chimerici di cui son piene tutte le antiche mitologie. Di tutti
gli animali fantastici, quelli che più degli altri hanno esercitato l'immaginazione
degli antichi artefici, sono i marini. Essi hanno trasportato nei mari dei Cavalli,
dei Caproni, dei Montoni, dei Cani ecc., conservando loro il davanti del corpo,
come lo hanno ricevuto dalla natura, e sostituendo al di dietro delle code di pe-
sce. E siccome il mio marino mostro seco conduce una Nereide o altra Ninfa, di
essa parlerò. In genere le Nereidi si reputano figliuole di Narno e di Doride , le
quali formano una delle famiglie delle Ninfe marine ; aveano dei boschi sacri co-
me le grandi divinità , e degli altari specialmente sulle rive del mare. Quando sta-
van fuori delle acque , d' ordinario abitavano in grotte adorne di conchiglie o di
pampani. Erano invocate per rendere il mare propizio. O voi , dice Properzio, di-
vinità del mare , figliuole della bella Doride, concedetemi una felice navigazio-
ne. Se giammai provaste negli umidi vostri ritiri il fuoco dell' amore , abbiale
pietà d' un i/felice amante e degnatevi di ricondurre sui vostri lidi la calma.

Et vos acquora ac formosa Doride natae
Candida felici solvite vela choro.
Si quando vestras Jabens Amor attigit undas
Mansuetis socio parcite littoribus.

I poeti non hanno precisamente determinato la natura e l'estensione delle funzioni
delle Nereidi. In Luciano Nettuno ordina loro di trasportare il corpo della sven-
turata Elle, che erasi annegata ne;] mare, chiamata Ellesponto dal nome di lei.
Nel quinto libro dell'Eneide, esse formano il corteggio di Nettuno, e ne circon-
dano il carro. Nel decimottavo libro dell' Iliade , accompagnano Tetide come si è
detto poc'anzi. Marziale, nel vigesimonono epigramma de'suoi spettacoli, dice che
elleno passano la maggior parte del tempo nel sollazzarsi, e nel dare diverse figure
ai flutti del mare. Stazio nel primo libro delle sue selve, dà loro il potere di ar-
ricchire tutti i tesori dell' India, que' mortali cui esse accordano la loro protezio-
ne. Alle Nereidi offrivasi del latte , dell' olio e del miele ne' sacrifizi che loro fa-
cevasi : talvolta erano ad esse immolate delle capre. Le Nereidi dimostravano di a-
vere una particolare inclinazione per gli alcioni, augelli marini. Dopo qualche tempo
il nome di Nereidi fu dato ad alcune principesse che abitavano delle isole o sopra

che Edipo ha indovinato il suo enigma ; è dessa piom- che gli sta appeso alla spalla, la respinge , e colla spada
baia sopra di lui, ma 1' eroe , opponendole il suo scudo sta per trafiggerla.
 
Annotationen