Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Procopio, Matthäus
Anfangsgründe der Italiänischen Sprache — Stuttgart, 1785 [VD18 14063158]

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.26543#0201
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
DEL Z ADOTTI.

Io per me chino la fronte
Al tuo diré, Anacreonte,

E il concedo, anzi lo pruovo^

Che ne’ cuori amor fa l’uovo ;
Onde in te come i pulcini i.
Nacquer già tanti amorini.

Entro! mio fé l’uovo amore,

Ma che pofeia n’ufcì fuoreV
Come contali del gallo
(Nè fulgar detto va in fallo)
N’ufci fuori un lerpentello, 3«

En vorace 3. dragoncello,

Ch’ivi fpazia, ivi lì pafce:

E fe un altro amor vi nafce,

Non vi dura più d’un’ ora,

Ch’ei lo llrazia, e lo divora.

Gli è una pelle, gli è un velenof
Son tre lultri che l’ò in feno,

E fatt’ ò più d’una prova
Per ucciderlo, nè giova.

Egli vuol, fe ben difcerno, 4.
Eller folo, elfer eterno.

Il ripeto Anacreonte,

Al tuo dir chino la fronte.

Ma di te fon più mefchino,

Nè mi vai danza, nè vino.

DEL GIOVIO.

Qui giace l’Aretin Poeta tofco,

Che difle mal d’ognun fuorché di Grillo,

Scufandoli col dir non lo conofco.

Rifpofia dell' ARETINO.

Qui giace Paolo Giovio Ermafrodito,

Che ora fece da m... or da m...

DEL

i* Scinge 2, eine Heine ©tfylmtge, 3, gefràgig* 4» id?

unterjc&etòe.
 
Annotationen