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Procopio, Matthäus
Anfangsgründe der Italiänischen Sprache — Stuttgart, 1785 [VD18 14063158]

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https://doi.org/10.11588/diglit.26543#0202
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DEL MAGGI.

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E una gran commodità
Quel pagar col Signor sì :

Quando poi viene quel dì,

Vi lì penfa, e non li fa.

Su la prima il dir di no
E una pellìma creanza;

Se poi muta circoftanza,

Anche il sì mutar lì può.

Son bandite dalie i'cuole
Le fentenze rigorofe;

Quando mutatili le cole*

Pur lì mutan le parole.

Sento dire all’ Oratòrio

Come il mondo è un incollante;
Perchè detti di diamante*.

Quando il mondo è tranfitorio? i.
Io co’ dotti offervar foglio
Che le voci àn varie tempre;
Signor sì vuoi dire: Or voglio*

Ma non dice: Vorrò fempre.

DEL GIGLI.

Fortuna, io dilli, e volo e mano arretìa,

Ch’ài la fuga, e la fé troppo leggiera:

Quel, che velli il mattili, fpogli la ferà,

Chi Re s addormentò, fervo lì della. 2.
Rifpofe: E morte a faettar 3. sì pretta;

Sì poco è il ben; tanto è lo lluol, che (pera;
Che acciò n’abbia ciafcun la parte intiera,
Convien, ch’un io ne fpogli, un ne livella.
Poi dilli a Clori: atmen tu. Ili collante,

Se non é la fortuna; e amor novello
Noti moltri ognora il tuo favor vagante.
Rifpofe: E così raro anche il mio bello,

Che, per tutta appagar la turba amante,
Convien ch’or lia di quello, or lia di quello.-

I, «Bergattglid). 2, « »ac&t auf, 3* fliegen*


DEL
 
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