DI CESARE RIPA.~ _ &?_
Odore, il quale essendo comporto di parti sottili per la Tua calidità rilol-
ue la ventosità,& spegne le fiamme di Venere , come dice il Mattioionel
3- lib. de suoi Commenti sopra Dioscoride.
Tiene il ramo d'alloro , perche quell'albero ha grandissima simiglian-
za con la castirà, douendo ella ellcr perpetua, come è perpetuo il verde
del lauro, & ftridere , & fare resi/lenza! alle fiamme d'amore, come
ilridono, & resistono le lue foglie > & i suoi rami gettati sopra il fuoco.
Però Ouidio nel 1 i lib. delle Metamorfosi finge, che Daphne donna carta
si trasformane in lauro.
- La Tortora c'iniegna co'l proprio esìempio à non contaminare giamai
Vhonore,& la fede del Matrimonio conuersando solamente lempre cori
C[uella,che da principio s'elesse per compagna.
Si può ancora dipi ngere l'armellino^per la gran cura,che ha di non im-
brattare la sua bianchezza,simile à quella d'vna persona carta.
C JL S T l T Jl.
DONNA, che labbia velato il visojvestita di bianco, stiainatto
di caminare , con la-delira mano tenga vno Scettro, & con la sini-
itra due Tortore.
Lacaftkà, come afferma S, Tornano in 2. ?. quest. 151. art.i.èno-
me-di virtù,detta dàlia castigatione della carne, ò concupiscenza,che rea
de l'huomo in tuttopuro,& lenza alcuna macchia carnale.
_ Gli si fa velatoii viso per etìer proprio del casto raffrenar gli occhi per-
cioche,come narra S. Gregorio ne i Morali si deuono reprimere gli occhi
coni: rattori alla colpa .
Il vestimenc-o biaueò'denota, che la caditi deue esser pura, & netta da
ogni macchia, come dice Tibullo nel 2. lib. Bpistola prima ;.
CaflaplacentsupeYiiiptiràcum vcstevemte, Etmanib'Mfum samke somis tmptkm.
Lostareinatto di caminare dimostra, che non biibgna starc in otì»
wusa,& origine d'ogni malej& però ben disse Ouidio de remedio ameris.
Otta si tillat periere cupidiM avc&s.
Le fortori sono come riseriscePiério Valeriano nel lib. %ì. de gli suoi
Ieroglifìci,il (imbolo della castità, perciòchcìa tortora, perduro che ha
lacompagna, non si congiunge mai più.
Lo seettro significa il dominio che ha sopra di sé il casto, perciòchese
bene la carne e principalmente nemica dello spirito, nondimeno quan-
do egli vole non può esser mai abbattutole vinto da quello ,^ & sé bene è
{Gritto.Continuapugnajara vittoria nondimeno come siè detto di sopra,quan
do l'hr.omohu saldoproponircentc/'n contrariò non può csìèr imperato
in alcun modo, :&prima si deue mettere in eslecutionequel verso d'Oui
dio nel terzo librodelle Metamorfoli, quando dice.
jinte alt motiafquamsh tibicopianosìrì.
■ Che miseramente traboccare nel vkio delle carnali concupiièenze.
CECl*
Odore, il quale essendo comporto di parti sottili per la Tua calidità rilol-
ue la ventosità,& spegne le fiamme di Venere , come dice il Mattioionel
3- lib. de suoi Commenti sopra Dioscoride.
Tiene il ramo d'alloro , perche quell'albero ha grandissima simiglian-
za con la castirà, douendo ella ellcr perpetua, come è perpetuo il verde
del lauro, & ftridere , & fare resi/lenza! alle fiamme d'amore, come
ilridono, & resistono le lue foglie > & i suoi rami gettati sopra il fuoco.
Però Ouidio nel 1 i lib. delle Metamorfosi finge, che Daphne donna carta
si trasformane in lauro.
- La Tortora c'iniegna co'l proprio esìempio à non contaminare giamai
Vhonore,& la fede del Matrimonio conuersando solamente lempre cori
C[uella,che da principio s'elesse per compagna.
Si può ancora dipi ngere l'armellino^per la gran cura,che ha di non im-
brattare la sua bianchezza,simile à quella d'vna persona carta.
C JL S T l T Jl.
DONNA, che labbia velato il visojvestita di bianco, stiainatto
di caminare , con la-delira mano tenga vno Scettro, & con la sini-
itra due Tortore.
Lacaftkà, come afferma S, Tornano in 2. ?. quest. 151. art.i.èno-
me-di virtù,detta dàlia castigatione della carne, ò concupiscenza,che rea
de l'huomo in tuttopuro,& lenza alcuna macchia carnale.
_ Gli si fa velatoii viso per etìer proprio del casto raffrenar gli occhi per-
cioche,come narra S. Gregorio ne i Morali si deuono reprimere gli occhi
coni: rattori alla colpa .
Il vestimenc-o biaueò'denota, che la caditi deue esser pura, & netta da
ogni macchia, come dice Tibullo nel 2. lib. Bpistola prima ;.
CaflaplacentsupeYiiiptiràcum vcstevemte, Etmanib'Mfum samke somis tmptkm.
Lostareinatto di caminare dimostra, che non biibgna starc in otì»
wusa,& origine d'ogni malej& però ben disse Ouidio de remedio ameris.
Otta si tillat periere cupidiM avc&s.
Le fortori sono come riseriscePiério Valeriano nel lib. %ì. de gli suoi
Ieroglifìci,il (imbolo della castità, perciòchcìa tortora, perduro che ha
lacompagna, non si congiunge mai più.
Lo seettro significa il dominio che ha sopra di sé il casto, perciòchese
bene la carne e principalmente nemica dello spirito, nondimeno quan-
do egli vole non può esser mai abbattutole vinto da quello ,^ & sé bene è
{Gritto.Continuapugnajara vittoria nondimeno come siè detto di sopra,quan
do l'hr.omohu saldoproponircentc/'n contrariò non può csìèr imperato
in alcun modo, :&prima si deue mettere in eslecutionequel verso d'Oui
dio nel terzo librodelle Metamorfoli, quando dice.
jinte alt motiafquamsh tibicopianosìrì.
■ Che miseramente traboccare nel vkio delle carnali concupiièenze.
CECl*