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Romanelli, Domenico
Antica topografia istorica del regno di Napoli (parte 1) — Napoli: Stamperia Reale, 1815

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https://doi.org/10.11588/diglit.53467#0093
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-greco scrittore non ne avesse fatta parola col nome di upostpohaia
Prostropaea- , città di Sicilia. Nel qual passo il prelodato Olste-
nio accortamente riflette , che la parola dpostpohaia debbasi in.
due parole dividere , cioè vrpo; , e Tpo7F<xicc , e leggere : Ad Tro^
paeam , o post Tropaeam. Che se questa città è da lui ricono-
sciuta in Sicilia «ttoàis SjjteX/ct? , il medesimo aggiunge , esser
questo di Stefano il costume , cioè di chiamar Sicilia tutta questa
costa d’ Italia. Questa interpetrazione dell’ Olstenio fu avvertita
parimente dal Barrio , dal? Aceti , dal Quattromani (i) , e da al-
tri scrittori delle cose calabre , e dipiù approvata anche dal Cel-
lario (2).
Veniam ora all’ etimologia. Da taluni si è detto , che si appel-
lasse Trophaea invece di Tropaea da’ trofei, che v’innalzò Scipio-
ne dopo di aver Cartagine espugnata , ma questo racconto non è
appoggiato a veruna antica testimonianza. Giano Parnasio , che a-
dottò la stessa etimologia, ne diversificò l’eroe , ed invece di Sci-
pione inventò Sesto Pompeo. Migliormente il Barrio la derivò dal
greco , cioè verto , o retroverto , ma non già per qualche
armata navale , che ritornando dall’Affrica o da altro luogo 1’ a-
vesse edificata; ma sibbenecome avvertì 1’Aceti col Quattroma-
ni , dal continuo flusso , e riflusso del mare , che da questa punta
corre allo stretto siciliano , e di là indi indietro ritorna.
Questa città si vede tuttora nell’ antico suo sito.

(1) Barr. cit. cap. 1?

(2) Celiar, lib. II cap. g.
 
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