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Romanelli, Domenico
Antica topografia istorica del regno di Napoli (parte 1) — Napoli: Stamperia Reale, 1815

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https://doi.org/10.11588/diglit.53467#0322
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a88
in molte monete Tarentine. Da Orazio (i) fu appellato Nettuno
custode del sacro Tarento :
.db Jove Neptunoque sacri custode Tarenti.
Si vuole, die fosse nel sito oggi detto caslel saraceno (pd) dove
si trovò questa greca iscrizione :
nOSSlAfàNl OATPI
®EE2 MEFAAQ ENOSIXOONI
KAI THS nOAEm SHFEPI
H. BOYAH KAI . O . AEMOS
Tf2N TAPENTINQN
cioè
NEPTVNO PATRI
DJEO MAGNO TERRAE CONGVSSOR1
ET VRBIS SERVATORI
SENATVS POPVLVSQVE
TARENTINORVM
Nel tempio di Ercole ammiravasi la statua colossale di bronzo ,
opera del famoso Lisippo , che da Fabio Massimo fu trasportato
a Roma , e vedevasi anche a’ tempi di Strabene nel Capitello (et).
Molte monete Tarentine ne portano Peflìgie. Nella villa Carducci,
che ne occupa il sito , si trovò questa iscrizione :
HERCVLI SANCTO
SERVATORI VICTORI TRIVMPH.
PUÒ SALVTE ET VICTOR . IMP .
CAES . M . A . CARI .
EX VOTO ORDO TARENT .

(iì Dorat. Carm. lib. i od. 28.
(2) A Gagliard. citat. P. II.
(a) Io non so , se questa notizia da-
taci da Strabene possa accordarsi con T.
Livio lib. XXVII. cap. 16, da cui ri-

sappiamo , che Fabio Massimo divenuto
padrone di Taranto tutt’ altro vi levò
fuorché le statue , dicendo : Lasciamo
a Tarentini i loro Dei irati, perche
le vide tutte in varie armigere positure.
 
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