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INTRODUZIONE 11J

Erodoto, il massimo degli Storici antichi, con-
sacrò una parte del suo libro delle Storie a descri-
vere tutto ciò che aveva veduto ed imparato in E-
gitto. Ma già a quel tempo il furore persiano ne
devastava da parecchi anni le amenissime e ricche
contrade : il popolo gemeva sotto il peso di una do-
minazione straniera: il Sacerdozio, antico autore e
custode di dottrine tanto vantate, invilito allora e
spregiato agli occhi di un padrone diffidente e cru-
dele, poco pensiero si prendeva di coltivare quella
Sapienza antica che più non fruttavagli autorità ed
opulenza . E la rovina dell' egiziano Sacerdozio
(nerbo principalissimo di quell'impero) seguì tan-
to più d'appresso l'invasione persiana, inquanto il
rilassamento delle patrie istituzioni, e il largo o-
spizio concesso agli stranieri oltre l'usato, e le in-
testine discordie tra i diversi ordini della nazio-
ne, avevano già, fino dal regno delli Psammetici,
scosso ed infiacchito quelle salde colonne, sulle
quali stette per tanti secoli ferma ed imperturbata
l'egiziana potenza. Ond'è che toccarono ad Erodo-
to tempi infelici a poter conoscere addentro le co-
se dell'Egitto: e nel considerar molti fatti, o dottri-
ne che si presentano ora chiare a noi per l'insegna-
mento dei monumenti contemporanei, vedremo co-
me la gelosa ignoranza dei sacerdoti d'Egitto al-
l'epoca persiana, lasciò talora digiuna, e talor tras-
se in inganno la curiosità del grande Storico d'Ali-
carnasso.
 
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