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Phtah in Memfì e di Aminone in Tebe, i quali già
avanti l'invasione degli Hikscios esistevano. E nel
sottoposto basso-rilievo esprimesi, col linguaggio
delle figure, l'atto stesso di trasportare grandi pez-
zi di pietre, i quali posti sopra una treggia, vengo-
no trascinati da sei buoi, cui guidano tre uomini
armati di flagello, o di bastone.

Apprendiamo da varie memorie ancora esistenti
in Egitto, che i re avevano costume di lasciare scrit-
to per la posterità, il luogo e l'anno in cui faceva-
no cavar pietre per la costruzione massimamente
dei templi; e nelle immense cave di Silsilis è uno
Speco interiormente decorato di quadri religiosi
fatti scolpire da più e diversi re, che da quelle ru-
pi cavarono pietre per la costruzione degli edifizi
di Tebe. Questo Speco singolare , che a suo luo-
go sarà da me diligentemente descritto, può con-
siderarsi come un archivio delle cave dell' Alto-
Egitto .

Ben si accorda pertanto ciò che da Manetone fu
scritto intorno a Misphrathutmosi ( Amosi-Thut-
mosi), con quel che di lui ricordano i monumenti
contemporanei. Cacciato ch'egli ebbe dal resto del-
l'Egitto, e ridotto nei confini del Delta in Auaris
gli Hikscios usurpatori, si adoperò tosto con ogni
arte ed industria a restituire i più santi monumen
ti di Memfì e di Tebe, che il furore dei barbari ave-
va distrutti : e traendone dalle cave del Mochattam
F idonea e bella materia, volle che negli stessi inca-

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