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2o6

ti, superfluo sarebbe aggiungere ragioni a compro-
vare la eertezza di questa serie, ed a correggere l'er-
rore di qualunque altra antica, o recente lista, che
abbia assegnato a questi regi nomi un ordine dif-
ferente. Il maggior Felix e il Wilkinson presero già
da queste quattro autorità monumentali, giusta ca-
gione di rettificare la successione stabilita dallo
Champollion nella sua prima lettera. Ma non fu in-
tera ed esatta la correzione ch'essi proposero; e la
serie dei re della xviii che e'pubblicarono, non è in
tutto concorde colle liste di Manetone e colle indi-
cazioni che i monumenti dell'Egitto ci sommini-
strano. Debbo però del mio dissentire produrre le
prove, le quali, anziché essere materia di conten-
zione, spero terranno luogo di argomenti a stabili-
re, su basi certe, la successione vera e completa dei
Faraoni di questa celebratissima epoca dell'anti-
chità .

Il testo di Manetone conservatoci da Giuseppe,
descrive diciassette re, dal primo Thetmosis, che ri-
vendicò l'Egitto dall'usurpazione degli Hykscios, e
che perciò fu capo di questa dinastia, fino all'ulti-
mo Amenophis . Ma Giulio Africano ed Eusebio
riferirono dallo stesso Manetone soltanto sedici re,
compresi nei medesimi termini estremi, da Amo-
sis ad Amenoph, o Menophis (i). Al contrario la

(i) Sopra apagg. 46, 47- Ho dimostrato, poco innanzi, che
1'Amosis, o Amos d'Eusebio e dell'Africano, e il Thetmosis di
Giuseppe designano un solo e medesimo re, al quale questi due

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