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me suo, o della sua stirpe, cioè del re: il qual tito-
lo senza ripetere a ciascun di loro, esporrò soltanto i
nomi-propri. Il nome del quinto e UnT^r^OTTajcj
Mwduhisciopscf (Mandu nella sua forza). Del sesto,
Heftrtcy&X Nebaitscial. Del settimo, 3^uinJULà.i
Amowmaj , ovvero Ueió.JULit Meiamun , secondo
che il nome del Dio preceda, o segua nella pronun-
zia. Dell'ottavo, CtV.UUt-ll.-Kd. àmenemwa (Am-
inone nella barca ). Del nono.....ei.....ei ( i ),
Il nome del decimo CuuTn-rt-pK Sòtf.panrè ( ap-
provato dal Sole ) titolo già sacro al padre, e dato
in nome-proprio a uno dei fWi. Il nom~ dell'unde-
cimo (pag. xn, n. n. ) è U&lpK y UecbpH Mai-
re, o Mephrè ( il difetto drl Sole (i) ). Il duodeci-
mo porta nome &&p-£r-neqeJUUrT; o &£.p-£r-
Tecr^&OTp Harhipefement , o Harhitefhbur
( Horuò al suo occaso, ovvero Horr/< alla sua sini-
stra ). Il terzodecimo chiamavasi UnòTg, Mene-
phtah; ed allato alla colonnetta ove si contiene la
(r) La figura di che componesi questo nome è la stessa che
si vede nei cartelli di Menephtah I, e come in quelli, trovasi qui
pure sempre martellata. Secondo la supposizione del Champol-
lion, un nome così composto pronunzierebbesi Manduèi. Ma ho
detto sopra | pag. 246, nota 2) le ragioni che non autorizzano
questa pronunzia; ali a quale ignoro qual'altra sostituii si d'-bba.
(2) Secondo l'ordine dei caratteri dovrebbe leggersi Ir HJUI&.I
Remai, ma per le solite ragioni addotte al none dì Menephtah
(vedi sopra pag. iL\) ) ne^ pronunziarlo, antepongo al nome
del Dio la voce che ad esso nome è servile. Maire, o Mephre è
dentico al titolo di Thutmosis IV, Mceris.
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me suo, o della sua stirpe, cioè del re: il qual tito-
lo senza ripetere a ciascun di loro, esporrò soltanto i
nomi-propri. Il nome del quinto e UnT^r^OTTajcj
Mwduhisciopscf (Mandu nella sua forza). Del sesto,
Heftrtcy&X Nebaitscial. Del settimo, 3^uinJULà.i
Amowmaj , ovvero Ueió.JULit Meiamun , secondo
che il nome del Dio preceda, o segua nella pronun-
zia. Dell'ottavo, CtV.UUt-ll.-Kd. àmenemwa (Am-
inone nella barca ). Del nono.....ei.....ei ( i ),
Il nome del decimo CuuTn-rt-pK Sòtf.panrè ( ap-
provato dal Sole ) titolo già sacro al padre, e dato
in nome-proprio a uno dei fWi. Il nom~ dell'unde-
cimo (pag. xn, n. n. ) è U&lpK y UecbpH Mai-
re, o Mephrè ( il difetto drl Sole (i) ). Il duodeci-
mo porta nome &&p-£r-neqeJUUrT; o &£.p-£r-
Tecr^&OTp Harhipefement , o Harhitefhbur
( Horuò al suo occaso, ovvero Horr/< alla sua sini-
stra ). Il terzodecimo chiamavasi UnòTg, Mene-
phtah; ed allato alla colonnetta ove si contiene la
(r) La figura di che componesi questo nome è la stessa che
si vede nei cartelli di Menephtah I, e come in quelli, trovasi qui
pure sempre martellata. Secondo la supposizione del Champol-
lion, un nome così composto pronunzierebbesi Manduèi. Ma ho
detto sopra | pag. 246, nota 2) le ragioni che non autorizzano
questa pronunzia; ali a quale ignoro qual'altra sostituii si d'-bba.
(2) Secondo l'ordine dei caratteri dovrebbe leggersi Ir HJUI&.I
Remai, ma per le solite ragioni addotte al none dì Menephtah
(vedi sopra pag. iL\) ) ne^ pronunziarlo, antepongo al nome
del Dio la voce che ad esso nome è servile. Maire, o Mephre è
dentico al titolo di Thutmosis IV, Mceris.