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vigano uomini insieme e donne, e una gran torma
degli uni e dell'altre è in ciascuna barca (t): delle
donne alcune che hanno i crotali, li sonano (2);
uomini poi sonan la tibia per tutto il tempo del na-
vigare: il rimanente delle donne e degli uomini can-
tano e battono le mani. Per la qua! descrizione pur
s'intende che il suono dei flauti era destinato ad
accompagnare la voce dei cantori.

Al danzatore del superior parti mento succedono
altre tre simili donne plaudenti, e sul capo alla pri-
ma troviam ripetuta la parola g,U)C cantare, col de-
terminativo consueto. Seguono altri caratteri: i pri-
mi (supponendo striato il circeIlo) sonano &.£)tt}

(1) La barca è chiamata qui da Erodoto flàpis, intorno a che
leggasi il nostro seguente § 5 del cap. iv.

(2) Cf. Apul. Metam. 8. E credo che qui per crotalo non si
abbia a intendere quello strumento di legno, o canna fessa che
noi chiamiamo nàcchera, ma bensì quel medesimo che frequen-
temente ho veduto sonarsi dalle moderne danzatrici, o ghaivàzy
d' Egitto , e che consiste in cimbaletti, o piccoli dischi di metal-
lo, l'un dei quali tengono infilzato per una cordicella all'estre-
mità del pollice, 1' altro alla cima dell' indice di ciascuna mano;
e da questi battuti insieme con destrezza e misura, esce un gra-
devole tintinnìo. La quale usanza non sembra gran fatta dissi-
mile da quella delle baccanti, di che si legge presso Ovidio
Fast, nr, v. 7/Ì0,

Aeriferse comitnm concrepnere manns.
 
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