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Rosellini, Ippolito
I monumenti dell'Egitto e della Nubia (Band 1,4): Monumenti storici — Pisa, 1841

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https://doi.org/10.11588/diglit.4590#0225
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222

la porta fiancheggiano, e tutte le altre parti del-
l'edifizio, sono opere posteriori dei re Lagidi. Per
la qual cosa ci vien dimostrato, che costruzioni
maggiori aveva fatte in quel luogo Nectanebo, e
che forse edificò tutto o parte del tempio consa-
crato ad Iside, il quale distrutto nell'ultima inva-
sione persiana da Dario-Ocho , fu ricostrutto per
cura dei Lagidi, restauratori solleciti degli antichi
monumenti faraonici (i). La porta di Nectanebo,
rimasta intera, fu conservata nella ricostruzione, e
servì di norma alla pianta generale dell' edifizio .

§. 2. Sue memorie Ira ì monumenti di Tebe .

II prospetto degli edifizi di Medinet-Abu in quel-
la parte che in faccia a oriente più s'avvicina al
Nilo , consiste in un recinto quadrato e in un gran
propilèo, opere aggiunte dai Lagidi, e costruite con
pietre provenienti da più antichi edifizi, che nella
invasion dei Persiani furon disfatti. Dopo il propi-
lèo era, per quanto ne dimostran gli avanzi, un
cortile peristilio non molto grande; e questa fu
opera del re Nectanebo. Vedesi due volte ripetuta ,
sui baloardi che chiudono il cortile, la sua imma-
gine in atto di percuotere un acciuffato gruppo di
stranieri barbati stanti in piedi (2). Dietro a lui

(1) Veggasi il seg. Cap. X.

(a) Tav. M. R. n.° CLIV, fig. 2.
 
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