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a seconda della benignità del signore di Roma o
dei particolari favori del prefetto verso la provin-
cia d'Egitto. Perciò si trovano sui monumenti egi-
ziani scritti geroglificamente nomi d'Imperatori,
come fu da me dimostrato nel cap. xvu.° del voi.
ii dei Monumenti Sturici. Né si debbono confon-
dere queste opere, che dagli Egiziani si facevano,
con quelle che si eseguivano per cura e comando
dei Romani. Gli antichi storici e biografi degl' im-
peratori attestano i lavori che da alcuni di essi,
come da Augusto, da Adriano e da Probo si fecero
per utilità pubblica o per fasto, impiegandovi
l'opera dei romani soldati clie in Egitto stanzia-
vano. Queste opere erano dirette da romani o da
greci architetti, e niente avevano di comune con
quelle che gli Egizi ancor praticavano secondo le
arti e il culto loro nazionale . Una prova contempo-
ranea delle opere romane in Egitto è un'iscrizione
latina esistente tra Siène e Phile, pubblicata già
dal Belzoni, e poi dottamente illustrata dal Le-
Ironne (i); per la quale si attesta che una nuova
cava di granito fu aperta presso Phile al tempo di
Settimio-Severo e dei figli, e che da quella furono
cavati pilastri e colonne grandi e molte. Sussisto-
no ancora in Egitto alcuni pochi avanzi di costru-
zioni romane, e queste tosto a prima vista si di-
stinguono da quelle che agli Egizi appartengono .
(il fon/: des SavariS) 1820 p. 71 iS, e Recherehes ce. p. 3oi«
a seconda della benignità del signore di Roma o
dei particolari favori del prefetto verso la provin-
cia d'Egitto. Perciò si trovano sui monumenti egi-
ziani scritti geroglificamente nomi d'Imperatori,
come fu da me dimostrato nel cap. xvu.° del voi.
ii dei Monumenti Sturici. Né si debbono confon-
dere queste opere, che dagli Egiziani si facevano,
con quelle che si eseguivano per cura e comando
dei Romani. Gli antichi storici e biografi degl' im-
peratori attestano i lavori che da alcuni di essi,
come da Augusto, da Adriano e da Probo si fecero
per utilità pubblica o per fasto, impiegandovi
l'opera dei romani soldati clie in Egitto stanzia-
vano. Queste opere erano dirette da romani o da
greci architetti, e niente avevano di comune con
quelle che gli Egizi ancor praticavano secondo le
arti e il culto loro nazionale . Una prova contempo-
ranea delle opere romane in Egitto è un'iscrizione
latina esistente tra Siène e Phile, pubblicata già
dal Belzoni, e poi dottamente illustrata dal Le-
Ironne (i); per la quale si attesta che una nuova
cava di granito fu aperta presso Phile al tempo di
Settimio-Severo e dei figli, e che da quella furono
cavati pilastri e colonne grandi e molte. Sussisto-
no ancora in Egitto alcuni pochi avanzi di costru-
zioni romane, e queste tosto a prima vista si di-
stinguono da quelle che agli Egizi appartengono .
(il fon/: des SavariS) 1820 p. 71 iS, e Recherehes ce. p. 3oi«