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Rosellini, Ippolito
I monumenti dell'Egitto e della Nubia (Band 3,1): Monumenti del culto — Pisa, 1844

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https://doi.org/10.11588/diglit.4684#0062
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6o

strili re e dedicò questo tempio ad Amonrè. PI 1 rò
e Phtah vi erano adorati come Dei partecipi degli
onori del tempio. Costrutti sono di commessa pie-

i

tra arenaria il cortile e il pronao, l'uno e l'altro
adorni di pilastri cui si appoggiano statue rappre-
sentanti il medesimo Faraone; ma le camere che
succedono e il santuario sono cavati nel sasso del-
la catena libica : perciò io chiamo questo tempio
un Semispeco.

AH'ingresso del tempio rimangono ancora in
piedi i due baloardi del propilèo, ma caduto l'in-
tonaco che fu dato a nascondere gli effetti di una
negletta costruzione, rimane ora scoperta tutta la
bruttezza delle male squadrate e peggio commesse
pietre del muro. La quale insolita circostanza du-
bitar farebbe delle contemporaneità dell'edilizio
colf epoca del terzo Ramses, se le tracce di scultu-
re che ancor rimangono su quei baloardi non ne
togliessero il dubbio. Ma non può negarsi che tut-
to il lavoro di questo edilìzio fu condotto con in-
solita ne^li^enza.

Le sabbie sopravvegnenti dal contiguo deserto
hanno siffattamente ricolmo o ingombrato le in-
terne partì del tempio, che a fatica è dato ora di
penetrarvi. Descrissi a suo luogo ciò che di più
particolarmente storico si conserva in questo mo-
numento (i). I quadri religiosi che vi si trovano,

(i) Moniim. Stor. t, m p. i pag. 194.
 
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