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MCCCCI.XXXXIX, MARZO.

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Da Napoli di Lunardo Anseimi consolo, di 9.
Come in quel zorno ricevete do lettere di la Signo-
ria nostra : una andava a l’orator nostro è col re, e
l’altra a lui. Et ha mandate quelle andava al consolo
in Sicilia. Et eri fo con la raina vechia, dete ordene
per la caxa del nostro orator per la soa abitation, li
disse il re presto veria.
Da Turim dii secretano, di 21 et 22. Come ri-
sonava la venuta dii re di Pranza in Italia, et il gran
canzelier ha dito saper el signor Costantino à pochi
amici nel stato, et che ’l ducha di Savoja è acordà
con il roy di le lanze 100 et 30 milia ducati a l’anno,
et al Bastardo 50 lanze et 15 milia ducati, et che
monsignor di la Zambra era sta quello conzò queste
cosse, al qual li havia dato 25 lanze, et etiam à dato
a misier Zuam Jacomo Triulzi tutte 100 lanze, pero-
chè 25 lanze li fo frate per re Carlo, et à dato 25
lanze al conte de Misocho suo fiol, et voi ditto misier
Zuam Jacomo sia suo capitano a l’impresa. Et eri
zonse in Aste ditto conte de Misocho per dar prin-
cipio. Et poi, per l’altra lettera di 22, come havia
lettere di Placidio : che monsignor di Lignì saria di
brieve di qua da’monti, et etiam il gran scudier ve-
niva in Aste. Item, sguizari siegue l’impresa contra
alemani ; et misier Zuam Jacomo li ha mandato 1500
fiorini di rens, et il roy li ajutano, et il re di romani
voi ritornar in guerra con il roy in Borgogna per
ajutar Milan, et voi li mandi danari.
Da Bergamo di rectori, di 23. Avisa nove de’
sguizari come hanno per uno suo comissario di la
vai di San Martin, zoè uno di Vitalba, di Ihoro bor-
dine havia mandato uno homo in campo, overo dai
sguizari a saper; et ritornato dice esser stato in
Agnelina, qualli erano ritratti et hanno fortifichà li
passi, e sono in diferentia con lo episcopo di Cuora,
qual non si truova per haver dato uno castello al re
221 * di romani chiamato Casimburgo. Et mandono oratori
al ducha de Milan ; qual per le neve mal poteno pas-
sar, et haveano amazati et roti 3000 di quelli dii re
de romani, et hanno brusato etc. Et voleno haver
la terra, la qual è forte; et il re di Pranza li dà ajuto:
sono 20 milia in campo. Et il re di romani sono
14 milia, et ne erano più numero, ma sono stati roti
da’ sguizari.
Da Milan dii ducha a li soi oratori sono qui, di
23. Come havia inteso la risposta di oratori fioren-
tini. Si duol assai e comanda li oratori soi debino dir;
et ha scrito a Fiorenza fazi il compromesso, ali ter le-
verà li ajuti et farà etc. Et etiam l’orator dii ducha di
Ferrara, domino Antonio di Constabeli, era a Mila-
no, scrisse qui al suo signor in consonantia ut sapra.

Di sier Marco Lipomano el cavalier orator no-
stro, di 23. Scrive in consonantia ut supra. Et che ’l
ducha spazò a Fiorenza ; e dice dii zonzer lì di Bortolo
Ronzon secretario dii ducha, venuto de questa terra
li, per solicitar questo ; et che ’l ducha davanti il Car-
dinal et li oratori li parlò di questo, pregando lui
scrivesse il suo bon voler a la Signoria.
Di Fosdenovo dii marchexe Gabriel Malaspina,
Come hessendo manchato a Pisa el strenuo Zuam
da la Riva, per la sua conduta esser senza capo, pre-
gava la Signoria ge la volesse dar a lui.
Da Sinegaja di domino Zuam Rovere prefeto et
ducha di Sora a la Signoria nostra. Zercha li sta-
loni dati, et racomanda a la Signoria suo nepote fiol
dii principe di Salerno, chiamato Ruberto de Sanse-
verino, et etiam lui medemo scrisse una lettera.
Da Costantinopoli. Fono le te le lettere di sier
Andrea Grifi, et con gran streture ordinato creden-
ze. Et etiam fo leto una deposition di uno turco fata
in collegio, qual di 9 anni fu preso a Otranto per
turchi, et era venuto qui con lettere di sier Alvixe
Balbi conte di Curzola, vien di Costantinopoli, qual
referile molte cosse : che a dì 17 fevrer partì da Co-
stantinopoli, et di l’armata grande fa il signor Tur-
cho di nave 20, galie 67, in tutto palandarie e altre
velie per numero 260, et voi venir certo contra la
Signoria nostra, et molte altre particularità ; et che
lui voleva tosegar Camalli con darli una lettera in
arabico e dirà è una oration e con quella lo tose-
gerà. Et disse di la rota abuta turchi di 30 milia
persone, andate verso Poiana, et questo per i gran
fredi, et andono numero 60 milia.
Da Ragusi, di Nicolò Gondola di 6 et 14 a la
Signoria nostra. Avisa di la potente armata fa il Tur-
che, chi dice per Rodi, chi per Puja et chi per Soria,
over per Cypro, sichè è buono proveder. Item, di la
rota bave in Poiana, morite 30 milia cavalli, sichè il
resto eratio tornati mal conditionati, roti li nasi, la
testa, le man cadute per li grandissimi fredi, ita vo-
lente Divino auxilio.
In questo pregadi fu fato scrutinio, et electi 3
sa vii dii consejo in luogo di sier Nicolò Mocenigo
procurator, sier Zuam Morexini, sier Lonardo Lo-
redana procurator, che hanno compito per tutto
questo mexe ; et rimasene : primo sier Antonio Gri-
mani procurator fo savio dii consejo, sier Filippo
Trum procurator fo savio del consejo , et sier Ni-
colò Foscarini fo capitano a Verona, nuovo di 5
balote da sier Domenego Mario fo capitano a Pa-
doa. Et tre sa vii di terra ferma, in luogo de sier
Marco Zorzi, sier Bartolomeo Zustignam et sier Al-
 
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