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MCCCCLXXXXIX, GIUGNO.
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si redasse collegio col principe in camera da basso,
per non andar di sopra, e fu leto le lettere.
Da Cataro, di sier Alvise Sagudino, secretarlo,
di 9, etiam di sier Francesco Q iter ini provedador,
di 9. In conformità. Come havea no mandato a Raglisi,
et scrive le parole dii Gondola ; et haver auto lettere
da Ferisbei, qual è a Filipopuli, e dice manda uno
suo messo, per saper a che era venuto esso secre-
tano nostro. Item, ha nova che re di Hungaria, zoè
li baroni erano sublevadi contra esso re, perchè el
meteva imposition a li populi, dicendo voler far
guerra ai Turchi, e poi nulla facea.
Item, el provedador scrive, di 8, che il podestà
di Antivari li havia scritto che l’armata era ussita e
andata a Tenedo, et il signor a di 19 mazo, dovea
partirsi da Constantinopoli per la Natòlia, e va a
Rhodi, farà zornate 15. Item, il vajvoda di Monte-
negro, esser stato li a Cataro, li ha dito haver bor-
dine da Ferisbei di ben convincinar con la Signoria,
li ha fato bona compagnia, etc. Sichè de lì intorno,
sta in bona paxe con tutti. Item, ha, che ’l Signor
mena con si a Rhodi maistri de minere, per far ca-
viculi soto terra. Item, esso provedador havia speso
ducati 20 dii suo, in le fabriche : pregava la Signoria
li mandi, non li poi trar di la camera per esser po-
vera. Item, la galia, si arma de li, non esser ancor
zonta, l’aspeta.
332 Da Palermo, di sier Lorenzo Miani consolo, di 5
zugno. In materia de li biscoti, per il mercado fato
de lì havia mandato cantera 300, zoè stera G00, su
una nave a Corphù a obedientia dii zeneral.
Fo dito come in questi zorni tempestò in Bote-
nigo si forte, e fu cussi grande che amazò do ho-
meni. Si 1’ è vero non so o falso.
Da poi disnar, fo collegio. Et di bordine di quello
fossimo mandati 4 di nui savii ai ordeni, mancava il
Barbo qual era a Roma, insieme con sier Marco Orio
capitano di le galie di Fiandra, et fu etiam, sier
Zuam Corner, cao di XL, et atento el bisogno fes-
semo al bresajo a San Zane Polo li balestrieri di le
galie Fiandra, tamen fu contra le leze, perhò che va
uno consejer da basso, un cao di LX, un savio dii
consejo, un savio di terra ferma, un savio di ordeni,
el capitano, e un pagador a l’armamento, e vien un
avogador per dar sagramento, ma non balota.
i Noto. Come a Verona in questi giorni nel suo
consejo preseno parte: che de ccetero le Ihoro done
non portassero veste d’ oro.
A di 26 zugno. In collegio. Non vene il principe.
Vene Hironimo Zorzi, el cavalier, insieme con uno
araldo di oratori di Franza, dice haveano dormito
I Diani di M. Sanuto. — Tom. II.
questa note a Loredo, et ozi sarano a Chioza, et fo
ordinato per la Signoria a quelli di le raxon vechie
darli la caxa di Dandoli, è in calle de le Raze, e
a l’orator fiorentino, stava li, li fo dato una caxa a la
Zuecha.
Vene 1’ episcopo orator di Milan, exponendo per
nome dii Cardinal Ascanio, di certi benefìcii havia su
quelle terre in Puja ; pregava la Signoria, li desse
il possesso a quello. Fo risposto, non intisi.
Vene uno messo, con lettere di credenza di Ba-
joni che fono cassi, dimanda danari dii Ihoro avanzo.
Risposto si consejeria.
Vene li avogadori di cornun, et fo parlato di la
eletion fata jeri di balestrieri; et li cai di XL disse
era sta fata contra la forma di la leze, et li avoga-
dori vene a requisition di pagadori a l’armamento ;
io non era, e fu terminato farii doman.
Da Brandizo, di sier Giacomo Lion governador,
di 24 mazo. Avisa molte nove, vecchie, di cosse tur-
chesche. Et esser zonto in Sicilia barze 70 di Spa-
gna. Et che uno fra Lunardo da Prato regio comis-
sario li havea mandato a dir, come el re ha vendo do-
nata una sua galia, era li a Brandizo, la qual mancava
a varar, a uno suo fratello, pregava si desse, el qual
suo fratello era chiamato el compare, tamen non
1’ havia voluto dar, si ha excusato non poter dar
senza licentia ; et di le 20 barze venute in Sicilia li
havia ditto el prior dii Sepulcro, citadin de li, venuto
di Taranto, et haver visto il messo di ditta armada,
qual va a Corphù a dirlo al nostro capitano zeneral.
Tamen no fu vero. Item, in una poliza, per uno ve-
nuto, ha inteso le galie di Fiandra era in Sicilia, et
dii zonzer prima 30, poi 20 di ditte barze dii gran
capitario di Spagna.
Da Milan, di l’orator, di 24. Manda lettere vien
di Franza, et esser zonti lì do oratori di Savoja. Item,
esser partido domino Galeano Visconte, va al re di
romani, poi a’ sguizari.
Di Franza, di V orator date a Paris do lettere,
di 15 et 17. Come il Cardinal Roani li havia ditto
che il re ha mandato monsignor di Longula a tuor
10 milia fanti normandi, et el capitano Odet a tuor
3000 guasconi, et monsignor di Luem ozi è partito
per Picardia, va a tuor 3000 picardi. Item, che eri
monsignor di Ghigni parti per Aste, et etiam mon- 332 *
signor di Consort capitano di 200 arzieri di la guar-
da dii re, et monsignor di Aiegra capitano di 200
zenthilomeni, sichè il re atende a tuor l’impresa de
Milan. Et ditto Roam li disse orinino questo anno,
zoè al presente, voi tuor l’impresa, salvo si el Tur-
cho non rompesse a la Signoria nostra, et in quel
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MCCCCLXXXXIX, GIUGNO.
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si redasse collegio col principe in camera da basso,
per non andar di sopra, e fu leto le lettere.
Da Cataro, di sier Alvise Sagudino, secretarlo,
di 9, etiam di sier Francesco Q iter ini provedador,
di 9. In conformità. Come havea no mandato a Raglisi,
et scrive le parole dii Gondola ; et haver auto lettere
da Ferisbei, qual è a Filipopuli, e dice manda uno
suo messo, per saper a che era venuto esso secre-
tano nostro. Item, ha nova che re di Hungaria, zoè
li baroni erano sublevadi contra esso re, perchè el
meteva imposition a li populi, dicendo voler far
guerra ai Turchi, e poi nulla facea.
Item, el provedador scrive, di 8, che il podestà
di Antivari li havia scritto che l’armata era ussita e
andata a Tenedo, et il signor a di 19 mazo, dovea
partirsi da Constantinopoli per la Natòlia, e va a
Rhodi, farà zornate 15. Item, il vajvoda di Monte-
negro, esser stato li a Cataro, li ha dito haver bor-
dine da Ferisbei di ben convincinar con la Signoria,
li ha fato bona compagnia, etc. Sichè de lì intorno,
sta in bona paxe con tutti. Item, ha, che ’l Signor
mena con si a Rhodi maistri de minere, per far ca-
viculi soto terra. Item, esso provedador havia speso
ducati 20 dii suo, in le fabriche : pregava la Signoria
li mandi, non li poi trar di la camera per esser po-
vera. Item, la galia, si arma de li, non esser ancor
zonta, l’aspeta.
332 Da Palermo, di sier Lorenzo Miani consolo, di 5
zugno. In materia de li biscoti, per il mercado fato
de lì havia mandato cantera 300, zoè stera G00, su
una nave a Corphù a obedientia dii zeneral.
Fo dito come in questi zorni tempestò in Bote-
nigo si forte, e fu cussi grande che amazò do ho-
meni. Si 1’ è vero non so o falso.
Da poi disnar, fo collegio. Et di bordine di quello
fossimo mandati 4 di nui savii ai ordeni, mancava il
Barbo qual era a Roma, insieme con sier Marco Orio
capitano di le galie di Fiandra, et fu etiam, sier
Zuam Corner, cao di XL, et atento el bisogno fes-
semo al bresajo a San Zane Polo li balestrieri di le
galie Fiandra, tamen fu contra le leze, perhò che va
uno consejer da basso, un cao di LX, un savio dii
consejo, un savio di terra ferma, un savio di ordeni,
el capitano, e un pagador a l’armamento, e vien un
avogador per dar sagramento, ma non balota.
i Noto. Come a Verona in questi giorni nel suo
consejo preseno parte: che de ccetero le Ihoro done
non portassero veste d’ oro.
A di 26 zugno. In collegio. Non vene il principe.
Vene Hironimo Zorzi, el cavalier, insieme con uno
araldo di oratori di Franza, dice haveano dormito
I Diani di M. Sanuto. — Tom. II.
questa note a Loredo, et ozi sarano a Chioza, et fo
ordinato per la Signoria a quelli di le raxon vechie
darli la caxa di Dandoli, è in calle de le Raze, e
a l’orator fiorentino, stava li, li fo dato una caxa a la
Zuecha.
Vene 1’ episcopo orator di Milan, exponendo per
nome dii Cardinal Ascanio, di certi benefìcii havia su
quelle terre in Puja ; pregava la Signoria, li desse
il possesso a quello. Fo risposto, non intisi.
Vene uno messo, con lettere di credenza di Ba-
joni che fono cassi, dimanda danari dii Ihoro avanzo.
Risposto si consejeria.
Vene li avogadori di cornun, et fo parlato di la
eletion fata jeri di balestrieri; et li cai di XL disse
era sta fata contra la forma di la leze, et li avoga-
dori vene a requisition di pagadori a l’armamento ;
io non era, e fu terminato farii doman.
Da Brandizo, di sier Giacomo Lion governador,
di 24 mazo. Avisa molte nove, vecchie, di cosse tur-
chesche. Et esser zonto in Sicilia barze 70 di Spa-
gna. Et che uno fra Lunardo da Prato regio comis-
sario li havea mandato a dir, come el re ha vendo do-
nata una sua galia, era li a Brandizo, la qual mancava
a varar, a uno suo fratello, pregava si desse, el qual
suo fratello era chiamato el compare, tamen non
1’ havia voluto dar, si ha excusato non poter dar
senza licentia ; et di le 20 barze venute in Sicilia li
havia ditto el prior dii Sepulcro, citadin de li, venuto
di Taranto, et haver visto il messo di ditta armada,
qual va a Corphù a dirlo al nostro capitano zeneral.
Tamen no fu vero. Item, in una poliza, per uno ve-
nuto, ha inteso le galie di Fiandra era in Sicilia, et
dii zonzer prima 30, poi 20 di ditte barze dii gran
capitario di Spagna.
Da Milan, di l’orator, di 24. Manda lettere vien
di Franza, et esser zonti lì do oratori di Savoja. Item,
esser partido domino Galeano Visconte, va al re di
romani, poi a’ sguizari.
Di Franza, di V orator date a Paris do lettere,
di 15 et 17. Come il Cardinal Roani li havia ditto
che il re ha mandato monsignor di Longula a tuor
10 milia fanti normandi, et el capitano Odet a tuor
3000 guasconi, et monsignor di Luem ozi è partito
per Picardia, va a tuor 3000 picardi. Item, che eri
monsignor di Ghigni parti per Aste, et etiam mon- 332 *
signor di Consort capitano di 200 arzieri di la guar-
da dii re, et monsignor di Aiegra capitano di 200
zenthilomeni, sichè il re atende a tuor l’impresa de
Milan. Et ditto Roam li disse orinino questo anno,
zoè al presente, voi tuor l’impresa, salvo si el Tur-
cho non rompesse a la Signoria nostra, et in quel
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