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867

MCCCCLXXXX1X, LUGLIO.

868

838* Copia di un capitolo di uua lettera scritta per sier
Zorzi Tarona da Lepanto ded' 28,mazo, man-
data de qui a sier Francesco Tarona suo fìol
tradula di Greco in latin ad lilteram ut supra.
Da novo sopiate che eia più bande et da spioni,
i quali havemo et veneno ogni zorno, tutti dixeno
come el Turcho el vien con la sua persona per terra
a Napoli con l’exercito di la Natòlia et l’arrnada per
mar, hanno statuido con Amar bei di vegnir qui con
F exercito di la Romania, el qual et da i signali cussi
dimostrano, perhò che Amar bei è el flamburaro
de la Morea, et el Faym bassa anche l’altro zorno
se messe in camin de andar suso, et cambiano
10 mia et manche : per tanto se ’l fusse de andar a
Rhodi, over altrove lontano, el serave andado de
avril, et se caminarave altramente, ma questo è pa-
lexe che non è da far lontan viazo : ha messo, et
tagliano al despotato con gran presteza 10 milia
lanze, et queste non è per Rhodi. In questo zorno
è venuto un homo da Constantinopoli, mancha da
zorni 15, et dixe da novo: come i exerciti de la Ro-
mania se asunano a la Chipsala, et i exerciti di la
Natòlia sono venuti da 1’ altra banda a rincontro de
Galipoli, lo qual è segnai come de qui el guardano.
L’ arrnada è in punto, e non aspetava salvo homeni
da remo, i qua] hanno scontrado molti homeni da
remo apresso Constantinopoli, et infina ozi zorno
secano tutti lì ; pertanto nui zudegemo, secondo
vedemo i segnali, che de queste bande el se vede, et
roman a la speranza de Dio de ajutarne. A di 28 ma-
zo in Lepanto.
Sondo fato in questi tempi contro, frali quali
doveriano andar in arrnada.
Fratochi da la scliena prosperosa
Solo el vexil di Christo militanti,
In processioni vedendovi galanti
Zoveni e lieti con faza animosa.
A me parebbe pur licita cosa
Per far andar la fede nostra avanti,
Che vui pigliaste 1’ arme tutti quanti
Contra gente infidel vituperosa.
Ma 1’ olio la libido e la golaza
Le piume il sono e l’inerba poltrona
Vi fa schifar la divota coraza.

Unde mormorar sento el ver sona
Chiaro de voi in ziascaduna piaza,
Il ver che con ragion molto consona.
Adunque la persona
Movete hor su contra turchi infideli
Acciò che non siate a Dio ribeli.
Dii mexe di lujo 1499. 339
A di primo lujo. In collegio. Intrò sier Domenego
Mario, et sier Marco Antonio Morexini el cavalier
savii dii consejo, et sier Alvixe da Molili savio di
terra ferma, et fo butà un cao di XL, in loco di con-
sejer inanellava, tochò a sier Jacomo Marcello.
Vene 1’ orator d’ Urbin, et dimandò el suo si-
gnor voria menar 20 balestrieri a cavallo in luogo
di 20 homeni d’arme, sichè vera a lenir 80 homeni
d’ arme et 20 balestrieri, et aricordò li fanti stati in
Bibiena fusseno satisfati. Ztem, che di la provision
dii signor suo havesse ogni tre mexi la rata, di’ è du-
cati 3000. Risposto si consejeria; et la prima li fu
fatta.
Venendo oratori di la comunità di Verona misier
Andrea di Pelegrin dotor et misier Ogniben di Bra,
exponendo per nome di quella fidelissima comunità :
che havendo nel suo consejo posto parte le done
non portasene più veste d’oro ni de arzente ni ve-
stirne, era sta messo certe polize publice che diceva
mal dii consejo, et mostrano una poliza in la qual si
conteniva bechi folui non vardè a tutto, et poi con-
tra quel Justo de Justi, che suo padre fo impichà, et
lui sarà, et altre simile ignominiose parole. Pertanto
richiedono sia mandato li uno cao dii consejo di X,
over avogador a far inquisition, et punir chi se tro-
verà sarà stato. Et andati fuora, sier Filippo Tram
procurator parlò contra di certo edito fato lì di quelli
andavano al presente, da poi fato la liga, con abiti
francesi, ergo etc., tandem fo terminato mandarli uno
avogador suso, et cussi d’ acordo andoe sier Nicolò
Michiel dotor et cavalier.
Vene sier Alvixe Contarmi q. sier Ferigo, dicen-
do esser sta retenuti di uno gripo a Zara certi turchi
merchadanti quali andavano a Ragusi ; pertando,
pregava la Signoria li fazi restituir, acciò el Signor
non fazi retenir i nostri merchadanti sono a Con-
stantinopoli et altrove, atento mai per guerra el
Turcho habi tenuto nostri merchadanti ; et fo rispo-
sto si vederla.
Da Feltre, di sier Mathio Barbaro podestà et
capitano, di ultimo zugno. Come havia che misier
 
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