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MCCCCC, OTTOBRE.
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castello fortissimo, sopra una cresta di monte, che
grandissimo numero de homeni non lo prenderla ;
se trazeria per la decima ogni anno ducati 300, come
li ditti do releriteno ; voria il resto di quelle isole
venisseno a la devution di la Signoria nostra, perchè
torneriano molto a proposito, essendo vicine al stre-
to come sono. Da San Mandrachi vene a F isola del
Tasso, dove per venti contrari] siete fin a dì 27 ; et
quel zorno si levò ; e a dì 28 zonse a Schiro, dove
trovò quel popolo impaurito; confortò quel retor,
e quelli dii loco ; qualli molto si ralegrorno. Li lassò
in castello bacilli 7 polvere, cussi richiesto dal retor,
dal qual bave sachi 30 di biscoto, che fo molto a
proposito, perchè non li era onza, e se viveva di fer-
mento cocto. A Schiati non volse andar, per esser
stra man, ni etiam andar più oltra, per poter con
presteza conferirsi a Legena, dove eri zonse, e poi
andar a Napoli, per proveder a quella terra ; poi,
expedito, anderà a Malvasia, per conforto di quelli.
Desidera saper da la Signoria nostra, zercha le galie
395 * di viazi et altro, F bordine F habi a osservar. Zter/i,
visto e inteso che F hebe a Tenedo, l’armada tur-
chescha esser intrata in sua malora in li Darda-
nelli, subito mandò do galie al capetanio di le galie
grosse e di le nave, andasseno a Cao Schilo ad a-
spetarlo, e connesse al capetanio di le nave, licen-
tiasse tute le nave retenute, per liberar la Signoria
nostra di tanta spesa, e con il resto di le nave e ga-
lie grosse è per experimentar un altro trato, qualle
reussendo, seria di grande honor eie.; melerà tute
sue forze, e, non reussendo, non sarà con danno di
algun di F armada. Item, à circondà più di 500 mia
da Tenedo fin Legena, che tuta la Romania sia sta di
gran reputation; ancor che era opinion di molli non
andasse, ma si dovesse andar a Goriu, et procedeva
da la paura i haveano ; e lo andar suo à scapolato
Nixia, e tutte le altre ixole di F Arzipielago da in-
cendio e preda ; e à fato uno presente a quelli di
Syo de più di ducati X milia, che convenivano dar
de proesenti, justa el consueto, al capetanio di F ar-
mada turchescha, la qual de lì non ha tochado, ma
ha fato la volta più curia, per dubito di la nostra.
Judicha che in le aque di Metelin o ver di Negro-
ponte, quando F achadesse, saria di aspetar F ar-
mada turchescha, e non in casa nostra, a chi voi far
qualche bon effecto eie. Si lauda molto di li sopra-
corniti, di obedientia, sì che meritano la gracia di la
Signoria nostra. Item, va formando e! processo di
sier Carlo Contarmi, fo castelan al Zonchio, retenuto
in la galia sua, e, fornito el sarà, procederà come li
parerà di justicia.
I Diarii di M. Sancito — Tom. IH.
Da Napoli di Romania, di sier Jacomo di Re-
nier et sier Alvixe Barbarigo, rectori e proveditori
nostri, di 9 septembrio. Come 1’ ultime sue felino
di dì 4 dii presente, per le qual avisono, a dì 26 avo-
sto zonse de lì la persona del signor turco con
exercito terestre grossissimo, e a dì 28 ditto zonse
la sua armada, la qual siete de lì zorni 8, tamen non
ha fato altra movesla, e il campo non à dato bata-
glia zeneral. Vero è che con freze hanno fato qual-
che scaramuza, e il campo predilo si levò a dì 8 dii
presente, e F armada a dì 4 se ne andò in malhora,
et dete vose a la terra, volendo parlar ad essi recto-
ri; ma non li volseno dar rechie per boni rispeti.
Or scriveno si provedi a quella terra di molle cosse,
per esser quella mal in bordine, come per più le-
tere hanno scrito, sì di aque, de vituarie, de zente,
munitimi e artilarie ; et lì sono venuti a mancho do
passavolanti ropti in mille pezi, e una bombarda,
che erano la Ihoro speranza ; sì che bisogna prove-
derli di bone artilarie, perchè ne hanno assa’ di tri-
ste, di polvere e boni bombardieri, soldati italiani,
biscoti, orzi per li cavalli di stratioti e danari ; e,
volendo serar de muro da la parte da la marina,
dove è aperto zercha passa 180, vociano fin 25 mai-
stri muradori, et 50 mancali lombardi ; e questo
inverno se prepararà la chalzina e prie, sì che li
mancha danari e maistranza, solum sono essi rectori
per non manchar. Lauda Gorlin, capetanio di le fan-
tarie, el qual dì e note à fato il suo dover in fortifi-
char la terra-, e se non fosse stato lui, hariano fato
mal, e non si provedendo, non voi star per non ha-
ver honor. Il populo è bon e ben disposto, et è cità
di gran guardia, non bisogna mancho di homeni
2000, perchè el castello dii Scoio ne voi homeni 396
500, e si prò vedi a li stratioti di danari e orzi, aliter
schamperano perchè non hanno speranza di semenar
ni arcoglier 0. Conclusive, aspectano valido e bon so-
corso ; polvere, replicha, assai, legnami e feramenta
di ogni sorte. Item, ozi terzo zorno intesene con
gran displicentia, el castel del Tremissi di quel te-
ritorio, forteza inexpugnabile, per manchamento di
homeni esser resa al turcho, e cussi F isola di Le-
gena, volontarie ; li qual do lochi erano la man de-
stra di quella terra ; à dato aviso al zeneral, qual è
andato drio l’armada turchescha. Item, manda una
teiera dii retor di Legena, che ancora la ditta ixola
si tien ; sarà qui sete scrita.
De li ditti, di X. Che si dagi laude a Dio, esser
campata quella terra per do volte da la potentia tur-
chescha, maxime di F ultima, che tuto el suo campo
terestre se acampò de lì tuto, a dì 26 avosto, poi a
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castello fortissimo, sopra una cresta di monte, che
grandissimo numero de homeni non lo prenderla ;
se trazeria per la decima ogni anno ducati 300, come
li ditti do releriteno ; voria il resto di quelle isole
venisseno a la devution di la Signoria nostra, perchè
torneriano molto a proposito, essendo vicine al stre-
to come sono. Da San Mandrachi vene a F isola del
Tasso, dove per venti contrari] siete fin a dì 27 ; et
quel zorno si levò ; e a dì 28 zonse a Schiro, dove
trovò quel popolo impaurito; confortò quel retor,
e quelli dii loco ; qualli molto si ralegrorno. Li lassò
in castello bacilli 7 polvere, cussi richiesto dal retor,
dal qual bave sachi 30 di biscoto, che fo molto a
proposito, perchè non li era onza, e se viveva di fer-
mento cocto. A Schiati non volse andar, per esser
stra man, ni etiam andar più oltra, per poter con
presteza conferirsi a Legena, dove eri zonse, e poi
andar a Napoli, per proveder a quella terra ; poi,
expedito, anderà a Malvasia, per conforto di quelli.
Desidera saper da la Signoria nostra, zercha le galie
395 * di viazi et altro, F bordine F habi a osservar. Zter/i,
visto e inteso che F hebe a Tenedo, l’armada tur-
chescha esser intrata in sua malora in li Darda-
nelli, subito mandò do galie al capetanio di le galie
grosse e di le nave, andasseno a Cao Schilo ad a-
spetarlo, e connesse al capetanio di le nave, licen-
tiasse tute le nave retenute, per liberar la Signoria
nostra di tanta spesa, e con il resto di le nave e ga-
lie grosse è per experimentar un altro trato, qualle
reussendo, seria di grande honor eie.; melerà tute
sue forze, e, non reussendo, non sarà con danno di
algun di F armada. Item, à circondà più di 500 mia
da Tenedo fin Legena, che tuta la Romania sia sta di
gran reputation; ancor che era opinion di molli non
andasse, ma si dovesse andar a Goriu, et procedeva
da la paura i haveano ; e lo andar suo à scapolato
Nixia, e tutte le altre ixole di F Arzipielago da in-
cendio e preda ; e à fato uno presente a quelli di
Syo de più di ducati X milia, che convenivano dar
de proesenti, justa el consueto, al capetanio di F ar-
mada turchescha, la qual de lì non ha tochado, ma
ha fato la volta più curia, per dubito di la nostra.
Judicha che in le aque di Metelin o ver di Negro-
ponte, quando F achadesse, saria di aspetar F ar-
mada turchescha, e non in casa nostra, a chi voi far
qualche bon effecto eie. Si lauda molto di li sopra-
corniti, di obedientia, sì che meritano la gracia di la
Signoria nostra. Item, va formando e! processo di
sier Carlo Contarmi, fo castelan al Zonchio, retenuto
in la galia sua, e, fornito el sarà, procederà come li
parerà di justicia.
I Diarii di M. Sancito — Tom. IH.
Da Napoli di Romania, di sier Jacomo di Re-
nier et sier Alvixe Barbarigo, rectori e proveditori
nostri, di 9 septembrio. Come 1’ ultime sue felino
di dì 4 dii presente, per le qual avisono, a dì 26 avo-
sto zonse de lì la persona del signor turco con
exercito terestre grossissimo, e a dì 28 ditto zonse
la sua armada, la qual siete de lì zorni 8, tamen non
ha fato altra movesla, e il campo non à dato bata-
glia zeneral. Vero è che con freze hanno fato qual-
che scaramuza, e il campo predilo si levò a dì 8 dii
presente, e F armada a dì 4 se ne andò in malhora,
et dete vose a la terra, volendo parlar ad essi recto-
ri; ma non li volseno dar rechie per boni rispeti.
Or scriveno si provedi a quella terra di molle cosse,
per esser quella mal in bordine, come per più le-
tere hanno scrito, sì di aque, de vituarie, de zente,
munitimi e artilarie ; et lì sono venuti a mancho do
passavolanti ropti in mille pezi, e una bombarda,
che erano la Ihoro speranza ; sì che bisogna prove-
derli di bone artilarie, perchè ne hanno assa’ di tri-
ste, di polvere e boni bombardieri, soldati italiani,
biscoti, orzi per li cavalli di stratioti e danari ; e,
volendo serar de muro da la parte da la marina,
dove è aperto zercha passa 180, vociano fin 25 mai-
stri muradori, et 50 mancali lombardi ; e questo
inverno se prepararà la chalzina e prie, sì che li
mancha danari e maistranza, solum sono essi rectori
per non manchar. Lauda Gorlin, capetanio di le fan-
tarie, el qual dì e note à fato il suo dover in fortifi-
char la terra-, e se non fosse stato lui, hariano fato
mal, e non si provedendo, non voi star per non ha-
ver honor. Il populo è bon e ben disposto, et è cità
di gran guardia, non bisogna mancho di homeni
2000, perchè el castello dii Scoio ne voi homeni 396
500, e si prò vedi a li stratioti di danari e orzi, aliter
schamperano perchè non hanno speranza di semenar
ni arcoglier 0. Conclusive, aspectano valido e bon so-
corso ; polvere, replicha, assai, legnami e feramenta
di ogni sorte. Item, ozi terzo zorno intesene con
gran displicentia, el castel del Tremissi di quel te-
ritorio, forteza inexpugnabile, per manchamento di
homeni esser resa al turcho, e cussi F isola di Le-
gena, volontarie ; li qual do lochi erano la man de-
stra di quella terra ; à dato aviso al zeneral, qual è
andato drio l’armada turchescha. Item, manda una
teiera dii retor di Legena, che ancora la ditta ixola
si tien ; sarà qui sete scrita.
De li ditti, di X. Che si dagi laude a Dio, esser
campata quella terra per do volte da la potentia tur-
chescha, maxime di F ultima, che tuto el suo campo
terestre se acampò de lì tuto, a dì 26 avosto, poi a
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