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Serlio, Sebastiano
Il Terzo Libro Di Sabastiano Serlio Bolognese, Nel Qval Si Figvrano, E Descrivono Le Antiqvita Di Roma, E Le Altre Che Sono In Italia, E Fvori De Italia — Venetia, 1544

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https://doi.org/10.11588/diglit.1691#0046
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DE LE ANTIQ.VITA.
V rs o theatro fece fare Augusio sotto il nome di 'Marcello sio nepote,e pero sigli dice il tlcai
irò di Marcello , & e in Roma : del quale si vede anchora vnaparte inpiede , cioè de la paro
te del portico di suori, & e sidamente di due ordini, cioè Dorico & Ionico , opera veramente
r__r: molto lodata , benc'he le colonne D oriche non hanno le sue basi , ne anelo la fua cinta di sitto,
maposano soprail piano del portico cosi semplicemente sinita cosa alcuna sotto +
D e la pianta di quesio theatro non sine hauea troppo notitia,ma non è molto tepo che. i Mas imi patri di Ro >
mani uqlendosabricare vna cassi sito de la quale ueniua ad e sere sopra vna parte di quesio theatro , et esfcn
do la detta casa ordinata da Baldefsarre Senese raro Architetto,e facendo cauàre i sondamétì sfi trottarono
molte reliquie di cormciamenti diuerfì di quefio theatrore si seopersi buono indicio de la pianta, e Baldejsarre
per quella parte scoperta comprese il tutto,e cosi con buona diligenza lo misuro,e lopose in quesiaforma,che ne
la carta seguente si dimosira : E/ io , che nel tempo medesimo mi trottai a R orna , vidi gran parte di quei coro
niciamentifir hebbi commodita di mifuraigli , e ueramente io ci trouai cosi belle forme 5 quantoio vedefi mai
ne le ruine antiche,e masimamente ne i capitelli Dorici, e ne l’impofìe degliarchi, le quali mi pare che molo
to si consormino con i sritti di Vitruuio,e cofi ancho il fregio,i trigliphi, elemepote corrisiondcuano appai
bene.Ma la cornice!) orica, quantunque ella sa ricchisiima di membri e ben lauorataj nondimeno io la trouai
molto lontana da la dottrina di Vitruuio,& assai licentiosa di membri, e di tanta altera che a laproportione
de l’architraue,e del fregio, i due serini di tale altera suriano a basam^a + N e mi pare perdo , che con la Ho
cenila de l’essempio di quesia, 0 di altre cose antiche alcuno Architetto moderno debbia errarefierrare intendo
il fare contra 1 precetti di V itruuiofie esere di tanta prosuntione chesaccia vna cornice , 0 altra cosa appunto
di quella proportione , che egli l’ha ueduta e misurata , e poi meterlla in opera* percioche non basia dire io lo
pojso fare , che anche l’antico l’ha fatto, sen^a cof derare altramente se ellasiaproportionata al rimanente de
l’edificio ♦ oltra di ab fe quello Architetto antico su licentioso-, non debbiamo esiere noi, i quali,mentre la rat
gione non ci persuade altrimenti, hauemo da tenere la dottrina di V itruuio come guida e regola infallibile :
percioche da i buoni antiqui perfino a la nostra età ninno fi uede che de l’architettura habbiasritto meo
gho e piu dottamente di lui + E (e in ciasiun’altra arte nobile siggiamo esfere un primo, al quale e attribuì'/
ta tanta autorità,che a i suoi detti si presia piena & indubitata sede-,chi negherà ,se non e temerario & igno?
rante, che Vitruuio ne l’architettura non sia nelsupremogrado d e che ifuoi sritti (dotte altra ragione non ci
siajdebbiano esieresacrosanti et inuiolabilise credergli piu che ad alcune opere de i Romani^ i quali beche da
Greci imparasero il uero ordine de l’edificare ^no dimeno poi come de i Greci dominatori forsè alcuni di loro
ne diuenero licetiosi^e certamete chi potejje uédere le marauigliose opere che fecero i Grecite quali sono quafi
tutte ejì'nte & abbatutte dal tempo e da le guerre -, giudicar ebbe le cose greche di gran lunga superare le Ror
mane+Si che tutti quegli Architetti che dannaranno i sritti di V itruuio , e masiimamente in quelle parti dhe
^intendono chiaramente, come l’ordine Dorico, di ch’io parlo ssaranno heretici ne l’architettura negando
quell’autore,che da tati anni in qua e fiato approbato,&è anchora daglihuomini sapienti+Hor hauendosatto
quesio dstorso,che eranecessario a benesicio di coloro,che per lo adietro cip non hanno considerai,torrtando al
pposito dico,che quesia pianta fu misurata col piede antico Romano,e prima la parte di me%o riotasct*A-siet
ta orchesira è per diametro piedi cento noni ta quattro, & è di me^o circolosia l’uno a l’altro a^° de i cor*
ni notati ADci sono piedi quattrocento e dicisette*. laparte notata* B + detta prosenio è tutta spatis, e doue é
la letterale +e il portico de la scena,nel me^o del quale era il pulpito + la parte sognata + D *era uesiibo'/
lo con le siale da le due bande cheandauano a i luoghi sognati + E ♦ detti hospitaiia quei portKl bande
segnati+C+si usauano per pasieggiare,e si dicono uerjurefe qual cose non si ueggono pius°Vra terraPer sot co
perte di altri edisicisiele misure piuparticulari si de lascena, come del theatro e de i gradl non mj sonderò
piu, perciocne nel Amphitheatro detto il Coliso , io ne trattaropiu minutamente, dal quale si potrà comi
prendere comesiauano quesisma laparte di fuori,che giraua intorno iltheatro, la dmaosireso ne la carta sogue
se+£r è misurata prima di quefia pianta con vn braccio comune,il quale e qui siotto* H braccio e diuiso inparti
dodeci detti oncie,&' ogni oncia e cinque minuti,e quesio è la tert^a parte divn braccio*.



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