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(rS) Vitruvio ricorda in più luoghi del suo
frallalo Eraiogene d'AIabanda, qual architetto
de tempi ionici di Diana in Magnesia, e di
Bacco in Teòs ; e come quello del pseudo-diptero
tenevasi inventore; ma nò da lui né da alcun
altro scrittore vienci indicata l'età, in che fiorì
questo artista famoso.
Nella prefazione al libro VII annoverandolo
fra coloro che delle cose architettoniche lodevol-
mente avevano scritto, dopo d'aver mentovato
Agatarco, che visse a'tempi d'Eschilo e d'Anas-
sagora, egli si esprime così:
')) Postea Silenus de symmetriis doricorum
» editlit volumen : de aede Junonis quae est
» Sami dorica Theodorus : jonica Ephesi quae
;) est Dianae, Ctesiphon et Metagenes : de Fano
» Minervae quod est Pricne jonicum Phileos:
y> itera de aede Minervae dorica, quae est Athenis
s in arce Jctinus et Carpion; Theodorus phoceus
» de tholo, qui est Delphis : Philo de aedium
7> sacrorum simmetriis, et de armamentario quod
» fuerat Pyrei portu: Hermogenes de aede Diana
» jonica quae est Magncsiae pseudo-dipteros ,
s et Liberi patris Teo monopteros ».
Dalle quali parole chiaramente ricavasi, che
Ermogcne non solamente sia stato posteriore a
que' primi architetti, ma benanche a Fileo, che
dell'ordine ionico aveva scritto. E' parci dunque
che dalla età, in che fiorì quest'ultimo architetto,
derivar si possa quella, in cui visse Ermogene.
L'autorità di Vitruvio ci fa certi, che Fileo fu
architettore del tempio di Minerva in Priene.
Or dalla seguente iscrizione, che in un de' pi-
lastri di questo tempio si scorge, ricavasi come
esso sia slato dedicato dal grande Alessandro a
Minerva Poliade.
BA^IAET^ AAE0ANAPO2
ANE0HKETON NAON
AGHNAIHinOAIAA.
Anliq. qf Ionia part. I, p. 12.
Laonde ne conseguita, che l'architetto Fileo sia
vissuto sotto il regno del conquistatore Macedone,
e che Ermogene dopo di lui nominato, o a questo
coevo o posteriore debbasi considerare ; tanto
più che Vitruvio nel Iib. IV, e. 3, riferendo che
alcuni antichi architetti pretendevano, che i tem-
pi degli Dei far si dovessero d'ordine ionico più
presto che dorico, onde schivare la difficile ri-
partizione de' triglifi e delle metope, afferma tal
esser l'avviso di Tarchesio, di Fileo o Piteo e
d'Ermogene; colla qual sentenza ci viene a con-
fermare , che questi fosse posteriore o al più
con temporaneo di Fileo.
Impertanto ci è noto, che nella invasione di
Serse i Persiani distrussero tutti i tempi della
Grecia all'infuori di quello di Efeso, e che a tale
distruzione più che gli altri soggiacquero quelli
dell'Asia minore. ( Strab. p. 634). Sappiamo
ugualmente che, dopo la rotta de' Persiani, i Greci
dieronsi con entusiasmo a rifabbricare i sacri
edifici e che, sino ai tempi di Fidia inclusiva-
mente, l'ordine dorico prevalse in simili costru-
zioni. Tali difatti furono i tempi di Teseo e di
Minerva in Atene, di Cerere in Eleusi, di Giove
in Olimpia, di Giunone in Argo, d'Apollo Epi-
curio in Figalia ; e l'ordine dorico videsi pure
adoperato nei Propilei d'Atene.
Basterebbe dunque il solo sistema adottato da
Ermogene, quello cioè di usar ne'suoi tempi
l'ordine ionico a preferenza del dorico, a darci
non lieve argomento di credere ch'ei fosse vissuto
dopo di Fidia, e in tempi a noi più vicini; ed
ove si consideri che la maggior parte degli edifici
sacri, innalzati nel secolo di Alessandro, vidersi
tutti d'ordine ionico, siccome quel di Priene, coi
suoi Propilei, il tempio di Didime, opera di Peo-
nio, la ricostruzione dell'altro d'Efeso, eseguita da
Dinocrate, il tempietto dedicato probabilmente
a Panopo vicino l'ilisso, i tempi d'Erecteo e
di Minerva Poliade in Atene, a buon diritto
stimate opere di que'tempi, e tanti altri mo-
numenti, che lungo saria ricordare, tornerà assai
probabile che l'epoca del conquistatore del mon-
do sia stata quella, in cui, prevalendo X opi-
nione di Tarchesio , di Fileo e d Ermogene ,
siasi estesa la pratica di costruire, d'ordine ionico,
i sacri tempi. E questa supposizione maggior
forza riceve dalle parole medesime di Vitruvio,
il quale riferisce esser la preferenza accordata a
quest'ordine, promossa non già dalla sua bellezza,
ma sibbene qual mezzo più adatto a sbrigare
gli artisti dalla difficile distribuzione dei triglifi
e delle metope, circostanza, che parci potersi
riferire al secolo d'Alessandro, il quale dalla
decadenza dell' architettura greca segna già il
primo periodo.
Per le quali cose non sembra possa dubitarsi,
che il tempio di Magnesia ed il suo architetto
Ermogene debban riportarsi all' epoca, di che
ragioniamo. E siccome l'islessa mole gigantesca
(rS) Vitruvio ricorda in più luoghi del suo
frallalo Eraiogene d'AIabanda, qual architetto
de tempi ionici di Diana in Magnesia, e di
Bacco in Teòs ; e come quello del pseudo-diptero
tenevasi inventore; ma nò da lui né da alcun
altro scrittore vienci indicata l'età, in che fiorì
questo artista famoso.
Nella prefazione al libro VII annoverandolo
fra coloro che delle cose architettoniche lodevol-
mente avevano scritto, dopo d'aver mentovato
Agatarco, che visse a'tempi d'Eschilo e d'Anas-
sagora, egli si esprime così:
')) Postea Silenus de symmetriis doricorum
» editlit volumen : de aede Junonis quae est
» Sami dorica Theodorus : jonica Ephesi quae
;) est Dianae, Ctesiphon et Metagenes : de Fano
» Minervae quod est Pricne jonicum Phileos:
y> itera de aede Minervae dorica, quae est Athenis
s in arce Jctinus et Carpion; Theodorus phoceus
» de tholo, qui est Delphis : Philo de aedium
7> sacrorum simmetriis, et de armamentario quod
» fuerat Pyrei portu: Hermogenes de aede Diana
» jonica quae est Magncsiae pseudo-dipteros ,
s et Liberi patris Teo monopteros ».
Dalle quali parole chiaramente ricavasi, che
Ermogcne non solamente sia stato posteriore a
que' primi architetti, ma benanche a Fileo, che
dell'ordine ionico aveva scritto. E' parci dunque
che dalla età, in che fiorì quest'ultimo architetto,
derivar si possa quella, in cui visse Ermogene.
L'autorità di Vitruvio ci fa certi, che Fileo fu
architettore del tempio di Minerva in Priene.
Or dalla seguente iscrizione, che in un de' pi-
lastri di questo tempio si scorge, ricavasi come
esso sia slato dedicato dal grande Alessandro a
Minerva Poliade.
BA^IAET^ AAE0ANAPO2
ANE0HKETON NAON
AGHNAIHinOAIAA.
Anliq. qf Ionia part. I, p. 12.
Laonde ne conseguita, che l'architetto Fileo sia
vissuto sotto il regno del conquistatore Macedone,
e che Ermogene dopo di lui nominato, o a questo
coevo o posteriore debbasi considerare ; tanto
più che Vitruvio nel Iib. IV, e. 3, riferendo che
alcuni antichi architetti pretendevano, che i tem-
pi degli Dei far si dovessero d'ordine ionico più
presto che dorico, onde schivare la difficile ri-
partizione de' triglifi e delle metope, afferma tal
esser l'avviso di Tarchesio, di Fileo o Piteo e
d'Ermogene; colla qual sentenza ci viene a con-
fermare , che questi fosse posteriore o al più
con temporaneo di Fileo.
Impertanto ci è noto, che nella invasione di
Serse i Persiani distrussero tutti i tempi della
Grecia all'infuori di quello di Efeso, e che a tale
distruzione più che gli altri soggiacquero quelli
dell'Asia minore. ( Strab. p. 634). Sappiamo
ugualmente che, dopo la rotta de' Persiani, i Greci
dieronsi con entusiasmo a rifabbricare i sacri
edifici e che, sino ai tempi di Fidia inclusiva-
mente, l'ordine dorico prevalse in simili costru-
zioni. Tali difatti furono i tempi di Teseo e di
Minerva in Atene, di Cerere in Eleusi, di Giove
in Olimpia, di Giunone in Argo, d'Apollo Epi-
curio in Figalia ; e l'ordine dorico videsi pure
adoperato nei Propilei d'Atene.
Basterebbe dunque il solo sistema adottato da
Ermogene, quello cioè di usar ne'suoi tempi
l'ordine ionico a preferenza del dorico, a darci
non lieve argomento di credere ch'ei fosse vissuto
dopo di Fidia, e in tempi a noi più vicini; ed
ove si consideri che la maggior parte degli edifici
sacri, innalzati nel secolo di Alessandro, vidersi
tutti d'ordine ionico, siccome quel di Priene, coi
suoi Propilei, il tempio di Didime, opera di Peo-
nio, la ricostruzione dell'altro d'Efeso, eseguita da
Dinocrate, il tempietto dedicato probabilmente
a Panopo vicino l'ilisso, i tempi d'Erecteo e
di Minerva Poliade in Atene, a buon diritto
stimate opere di que'tempi, e tanti altri mo-
numenti, che lungo saria ricordare, tornerà assai
probabile che l'epoca del conquistatore del mon-
do sia stata quella, in cui, prevalendo X opi-
nione di Tarchesio , di Fileo e d Ermogene ,
siasi estesa la pratica di costruire, d'ordine ionico,
i sacri tempi. E questa supposizione maggior
forza riceve dalle parole medesime di Vitruvio,
il quale riferisce esser la preferenza accordata a
quest'ordine, promossa non già dalla sua bellezza,
ma sibbene qual mezzo più adatto a sbrigare
gli artisti dalla difficile distribuzione dei triglifi
e delle metope, circostanza, che parci potersi
riferire al secolo d'Alessandro, il quale dalla
decadenza dell' architettura greca segna già il
primo periodo.
Per le quali cose non sembra possa dubitarsi,
che il tempio di Magnesia ed il suo architetto
Ermogene debban riportarsi all' epoca, di che
ragioniamo. E siccome l'islessa mole gigantesca