Di
Andrea
Carlone .
92 CONTIN. DELLE VITE DE’PITT.,
Di quello insignissimo Pittore , il Padre fu Gio. Bat-
tista Carlone : la Madre Niccoletta Scorza , e non già
Erstlia Calteli!, come il Pascoli scrive : nè , consi ci vuole,
nacque già Andrea l’anno 1626. , ma bensi l’anno 1^39.
il dì 22. di maggio, conforme si ha da’libri battesimali
della Parrocchia di S. Sabina. Il suo medesimo Padre gli fu
Maefiro nella Pittura : e siccome il Maesiro era valente ,
e il Discepolo figlio era dotato di buon ingegno : così egli
in breve si ridutte a tal pratica dell’ Arte ; che potè esiser
d’ aiuto ad etto Padre nell’ elocuzione di molti lavori . Ma
il desiderio di maggiormente avanzarli gli buggeri di pasi-
sare a Roma , nella qual città avrebbe avuto campo di far
vantaggiati fiudj ; frequentando le danze di que’ famosi Pro-
fettori di Pittura, che colà operavano; ed imitando que’
Tarissimi esemplari, che mettono in compatta il fiore dell’ an-
tica , e della moderna virtù . Condiscese il Padre al buon
fine del figlio,- che rotta s’incamminò a quella volta ben_.
provveduto , e raccomandato . Quivi s’ elette per guida il
Maratti, siotto la cui direzione molto apprese, e molto af-
finossi .
Dopo alcuni anni di sina dimora in Roma ritornato a Ge-
nova con fama di molta perizia , ebbe qui siubito 1’ incum-
benza di fare una tavola per la cappella de’ Corrieri in^
questa Chiesa di Santa Maria delle Vigne . Ciò , che dovea
rappresentarvi, era il Mifiero dell’Annunciazione della San-
tissima Vergine . Teneva egli appunto appretto di sie un di-
siegno di tal argomento, copiato da un’Òpera del Maratti,
che non per anche era fiata pubblicata dal bulino dell’ 2àu-
denaerd . Se ne valle per tanto a ricavare il suo quadro,
pochissimo appartandoli da quell’ idea . Il quadro piacque,
ne il furto fu allora sì facilmente {coperto , come avvenne
dipoi. Ad ogni modo ella è cola ttimabilissima , anche og-
gidì , se non per altro , almeno per lo bel colorito 3 e per
r uni sona armonia , con cui è condotta .
Non andò gran tempo , che Andrea partì nuovamente
da Genova per Roma . Di là pattò a Napoli, e da Napoli
a Messina . Quivi si fermò circa un anno : ma che vi ope-
ratte non si sa. Il genio di veder Venezia, e di fiudiare
il nobil
Andrea
Carlone .
92 CONTIN. DELLE VITE DE’PITT.,
Di quello insignissimo Pittore , il Padre fu Gio. Bat-
tista Carlone : la Madre Niccoletta Scorza , e non già
Erstlia Calteli!, come il Pascoli scrive : nè , consi ci vuole,
nacque già Andrea l’anno 1626. , ma bensi l’anno 1^39.
il dì 22. di maggio, conforme si ha da’libri battesimali
della Parrocchia di S. Sabina. Il suo medesimo Padre gli fu
Maefiro nella Pittura : e siccome il Maesiro era valente ,
e il Discepolo figlio era dotato di buon ingegno : così egli
in breve si ridutte a tal pratica dell’ Arte ; che potè esiser
d’ aiuto ad etto Padre nell’ elocuzione di molti lavori . Ma
il desiderio di maggiormente avanzarli gli buggeri di pasi-
sare a Roma , nella qual città avrebbe avuto campo di far
vantaggiati fiudj ; frequentando le danze di que’ famosi Pro-
fettori di Pittura, che colà operavano; ed imitando que’
Tarissimi esemplari, che mettono in compatta il fiore dell’ an-
tica , e della moderna virtù . Condiscese il Padre al buon
fine del figlio,- che rotta s’incamminò a quella volta ben_.
provveduto , e raccomandato . Quivi s’ elette per guida il
Maratti, siotto la cui direzione molto apprese, e molto af-
finossi .
Dopo alcuni anni di sina dimora in Roma ritornato a Ge-
nova con fama di molta perizia , ebbe qui siubito 1’ incum-
benza di fare una tavola per la cappella de’ Corrieri in^
questa Chiesa di Santa Maria delle Vigne . Ciò , che dovea
rappresentarvi, era il Mifiero dell’Annunciazione della San-
tissima Vergine . Teneva egli appunto appretto di sie un di-
siegno di tal argomento, copiato da un’Òpera del Maratti,
che non per anche era fiata pubblicata dal bulino dell’ 2àu-
denaerd . Se ne valle per tanto a ricavare il suo quadro,
pochissimo appartandoli da quell’ idea . Il quadro piacque,
ne il furto fu allora sì facilmente {coperto , come avvenne
dipoi. Ad ogni modo ella è cola ttimabilissima , anche og-
gidì , se non per altro , almeno per lo bel colorito 3 e per
r uni sona armonia , con cui è condotta .
Non andò gran tempo , che Andrea partì nuovamente
da Genova per Roma . Di là pattò a Napoli, e da Napoli
a Messina . Quivi si fermò circa un anno : ma che vi ope-
ratte non si sa. Il genio di veder Venezia, e di fiudiare
il nobil