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Studia Palmyreńskie — 8.1985

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Baldini, Antonio: Echi postumi dell' usurpazione Palmirena
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https://doi.org/10.11588/diglit.26418#0162
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Libanio, e piu la 1006, indicano come ancora in piena eta teodosiana, continuasse
a vivere, non solo nei discendenti, nelle regioni orientali la figura di Odenato, assunta
a simbolo. Questi non e solo colui del quale xouvopa Ilśpaaię eaeioe xaę KapSiaę;
ma, soprattutto e quegli che salvo le citta e le terre loro pertinenti. Importa appena
un cenno a quanto questi valori fossero a cuore a Libanio ed ai ceti da lui espressii9.
Per San Gerolamo, culturalmente un contemporaneo, Odenato e un decurio
palmireno; mentre per la positivita del giudizio puó cogliersi l’azione di Odenato
come a difesa di strutture tradizionali, difficile e complesso e rintracciare tra le fonti
tratti salienti del momento di Zenobia20. Si confronti infine Orosius, Historiae
adversuspaganos, VII, 22, 9 - 12: et ne quid forte romani corporis ab hac dilaceratione
cessaret, conspirant intrinsecus tyranni — non e dunque un tyrannus Odenato —,
consurgunt bella civilia, funditur ubique plurimus sanguis Romanorum Romanis
barbarisque saevientibus; sed cito ira dei in misericordiam vertitur... in Oriente,
per Odenatum quendam collecta agresti manu victi repulsique Persae, defensa Syria,
recepta Mesopotamia est, et usque ad Ctesiphontem rusticani Syriae cum Odenato
suo vincendo venerunt.

Gia si e detto che sulla base del gentilizio e di due cognomina, la dedicataria
di CIL, VI, 1516 e stata posta in relazione probabile col Tyrius Septimius Azizus
di CIL, XI, 3089 - 3090, 3091, 3092, e con certezza con Settimio Odenato. Rilevando
ancora una volta come tale rigidita non sia al tutto soddisfacente, pud qui individuarsi
un fenomeno di piu elastico criterio di formazione dell’onomastica. Se il cognomen
Tyria non necessita ad una relazione con Tyrius Septimius Azizus, puó almeno
rinviare ad un’origine fenicia, o genericamente orientale, di Lucia Septimia. CIL,
VIII, 981 sembrerebbe indicare che essa, se non gia la famiglia, godeva del patronato
su una comunita africana. Di estrazione orientale, puó aver mantenuto il proprio
gentilizio, aggiungendo come cognomen quello del marito, ed un altro indicante
ima generica (?) origo, ed altri due, di cui non si coglie la motivazione. Compare
infine 1’ultimo cognomen, Odaenathiana, di cui — in riferimento al postumo favore
goduto da Odenato in Oriente e particolarmente presso i ceti urbani — par lecito
anche credere derivi da una volonta evocativa ed logiativa insieme.

Il clarissimato, la possibility del patronato su una comunita africana, l’ipotizza-

19 P. Petit, Libanius et la vie municipale a Antioche au IV siecle apres J. C., Paris 1955;
A. J. Festugiere, Antioche paienne et chretienne. Libanius, Chrisostome et les moines de Syrie,
Paris 1959; J. H. W. G. Liebeschutz, Antioch. City and Imperial Administration in the Later
Roman Empire, Oxford 1972; piu in generale, G. Downey, A History of Antioch in Syria from
Seleucus to the Arab Conquest, Princeton 1961, pp. 317 - 449.

20 Vuol dirsi che la complessM del tentativo di aggregazione di consenso attorno al pro-
prio potere da parte della regina non & percepibile in modo lineare nel dettato delle testimonianze,
echi confusi rimanendone nelle piu disparate fonti. Da ultimi, particolarmente per le inquietanti
presenze di Longino e Paolo di Samosata, F. Millar, Paul of Samosata, Zenobia and Aurelian:
the Church, Local Culture and political Allegiance in Third-Century Syria, ,,The Journal of Roman
Studies” LXI, 1971, pp. 1 - 17; I. Cazzaniga, Psogos ed epainos di Zenobia. Colori retorici
in Vopisco e Pollione {HA), La parola del passato, XXVII, 1972, pp. 156 - 182; A. Baldini,
Il ruolo di Paolo di Samosata nella politico culturale di Zenobia e la clecisione di Aureliano ad
Antiochia, Rivista storica dell'antichitd, V, 1975, pp. 59 - 78.

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