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Trombetta, Paolo
Donatello — Roma [u.a.]: Loescher, 1887

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https://doi.org/10.11588/diglit.66195#0050
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20 ~

III.
I primi anni di Donatello.

Ma prima d’uscire, soffermiamoci a considerare un momento
quel giovanetto, entrato or ora con Lorenzo di Bicci pittore
eccellente e cortesissimo valentuomo, che ha già tanto e sì
bene operato, e da quanti conoscon l’Arte moltissimo s’onora
per le pitture da lui eseguite in una sala della casa vecchia
dei Medici. Molti fra’ presenti lo salutano con riverenza e gli
si stringono attorno, facendo al giovane carezze e feste. Più
di tutti Brunelleschi, che lo chiama per nome:
Donatello.
Proprio lui: — Donato di Niccolò di Betto dei Bardi, —
un altro dei portentosi figliuoli di questo secolo, colui che
unico l’età moderna contrapporrà a Fidia e Policleto, scul-
tori immortali.
È nato in Firenze nel 1386 1 da un cardatore di lana del
popolo di S. Piero in Gattolino, 2 che fu tra’ banditi da Fi-
renze, in seguito al tumulto dei Ciompi, e da Pisa, ove aveva
riparato, dovè tosto fuggirsi per aver ucciso con un fiero

1 II Vasari e tutti gli scrittori che lo seguirono posero la nascita
del nostro scultore nel 1383. Dalle Denunzie dei Beni, pubblicate dal
Gaye risultano per la nascita tre anni diversi : il 1382, il 1386 e il 1387.
2 Presso l’attuale Porta Romana.
 
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