404 ORLANDO FURIOSO
Poi se ne vien, dove co] capo giace
Appoggiato Al barde i] miser Grillo ,
Avealovoto, cavea creduto in pace
Goderii un somio placido , e tranquillo.
Troncogli ii capo i] Saracino audace:
Fsce coi sangue i] viti per uno spillo ,
Di che n' ha in corpo più d' una bigoncia,
E di ber sogna, e Cioridan ]o sconcia.
E predo a Grido, nn Greco, ed un Tedesco ^
Spegne in due coipi, Andropono, e Contado
Che deda notte avean goduto a] fresco
Gran parte, or con ]a tazza, ora co] dado.
Felici, sevegghiarsapeano a desco,
Fin che deli' Indo i] So] pasTasfe i] guado.
Ma non potria negli uomini it delfino ,
Se del futuro ognun foile indovino.
Come impalo leone in Rada piena,
Che lunga fame abbia sìnagrato, e asciutto.
Uccide , scanna, mangia, e a sfrazio mena
L' infermo gregge in sua bada condutto;
Così i] crude! Pagan nei tonno svena
La nosfra gerite, e fa macel per tutto.
La spada di Medoro anco non ebe ;
Ma si sdegna ferir s ignobil piebe.
Venuto ei'3, ove il Duca di Labretto
Con una Dama sua (dormia abbracciato ,
B l'un con l'altro li tenea sì Eretto,
Che non saria tra lor d aere entrato.
Medoro ad ambo tagliali capo netto:
O feiice morire , o dolce fato !
Che come erano i corpi, ho così fede,
Ch' andar d alme abbracciate alla lor sede.
Malindo uccise , e Ardalico il fratello ,
Che del Conte di Fiandra erano tìgli;
E d uno , e d altro cavalier novello
Fatto avea Carlo, e aggiunto all' arme i gigli,
Per-