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v"
-,
CANTO QUtNTO.
ARGOMENTO.
a &R%ag'/;a ^ ^ur&uro
óaWo ^ uncoK coltra moi/e.
E jWa^ag*?p*i s De/no;iì co/G*ing'i?
pa^/ar dì Go;: s inique proi/e*
Gonttn dGnuido intanto Oriundo ^pin^
e/erciso ? e ^un g*Merru in/ienzo a /tror^
^,' impetutor sien rotto 3 e ui/?n cu/cuto
dVeiyìuine^ a ri^o d dui de/irier portato*
ìi Capitan, eli e d* inciito, e di saggio,
E di magno , e d' invitto ii nome metta ;
Non dico per ricchezze, o per iigna^gio.
Ma perchè speiio abbia fbrtùna esperta ;
Non h siioì n)ai sidar sì nei vantaggio,
Che la vittoria si prometta certa :
Sta sempre hi dubbio, eh' aver debbia cqsa,
Di ripararsì ii suo nemico aseoia.
Sempre gli par veder qualche secreta
Fraudo scoccar , eh' ogni suo 0110r confonda ;
bhe pur ià, dove è più tranquiiia , e queta.
Più perigiiosa è T ahqua , e più profonda.
Perciò non mai prosserita sì lieta,
Nè tal baldanza a' tuoi desìr seconda ,
Che iaseiar vogiia gii ordini, e i ripàri.
Che faria avendo uomini, e Dei contrari*.
go dirò pur, se bene audace parlo,
Ciie quivi errò quei si lodato ingegno.
Coi qua! parato era più voite Cario
Saggio, e prudente, e più d' ogn altro degno;
Ma
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CANTO QUtNTO.
ARGOMENTO.
a &R%ag'/;a ^ ^ur&uro
óaWo ^ uncoK coltra moi/e.
E jWa^ag*?p*i s De/no;iì co/G*ing'i?
pa^/ar dì Go;: s inique proi/e*
Gonttn dGnuido intanto Oriundo ^pin^
e/erciso ? e ^un g*Merru in/ienzo a /tror^
^,' impetutor sien rotto 3 e ui/?n cu/cuto
dVeiyìuine^ a ri^o d dui de/irier portato*
ìi Capitan, eli e d* inciito, e di saggio,
E di magno , e d' invitto ii nome metta ;
Non dico per ricchezze, o per iigna^gio.
Ma perchè speiio abbia fbrtùna esperta ;
Non h siioì n)ai sidar sì nei vantaggio,
Che la vittoria si prometta certa :
Sta sempre hi dubbio, eh' aver debbia cqsa,
Di ripararsì ii suo nemico aseoia.
Sempre gli par veder qualche secreta
Fraudo scoccar , eh' ogni suo 0110r confonda ;
bhe pur ià, dove è più tranquiiia , e queta.
Più perigiiosa è T ahqua , e più profonda.
Perciò non mai prosserita sì lieta,
Nè tal baldanza a' tuoi desìr seconda ,
Che iaseiar vogiia gii ordini, e i ripàri.
Che faria avendo uomini, e Dei contrari*.
go dirò pur, se bene audace parlo,
Ciie quivi errò quei si lodato ingegno.
Coi qua! parato era più voite Cario
Saggio, e prudente, e più d' ogn altro degno;
Ma