5oo Delle Istorie
tjuando cntrò nel paese di Pisa, partiro. Dopo la
partita, furono dal Conte Ca!o tutte quelle terre
ricuperate , cbe dai nemici nel paese di Pisa erano
state prese. Liberati i Fiorentini dagli assalri di ver-
so Pisa , fecero turte le genti loro fra Colte e Santo
(jiminiano ridurre. Ma sendo in quello esercito,
per la venuta del conte Carlo, Sforzeschi e Bracce-
scbi, subbito si risentirono l’anticbe nimicizie loro ;
e si credeva ( quando avessero a essere lungamentc
insietne ) che fosiero venuti all’ armi. Tanto chc
per minor male si delibcrò di dividerc le gcnti, e
una parte di quelle, sotto il Conte Carlo mandarc
ilel Perugino, un’altra parte fermare a Poggibon-
zi, dove facesfero uno alloggiamento forte da poter
tenere i nemici cbe non enrrassero nel Fiorentino.
Stimarono per queslo partito costringerc ancora i
nemici a dividcre le genti; perchè credevano, o cbe’l
Conte Carlo occuperebbe Perugia ( dove pensavano
avesfe assai partigiani ) o chc ’l Papa fosse neceslìtato
mandarvi grossa gentc per difenderla. Ordinarono
oltredi queslo (pcr condurre il Papa inmaggior ne-
cessità) cbe Messer Niccolò Vitelli uscito di città di
Casiello, dov’ era capo Messer Lorenzo suo nemico,
con gente s’ appressasse illa terra, per far forza di
cacciarne 1’ avversario , e levarla dall’ubbidienza del
Papa. Parve in quefii principj cbe la forruna volcs-
se favorire le cosè Fiorcntinc, percbè si vedcva il Contc
Carlo fare nel Perugino progressi grandi. Messer
Niccolò Vitelli ( ancorachè non gli fosse riuscito
cntrare in Casiello ) era con le sue genti superiorc
in campagna, e d’ intorno alla città senza opposizìo-
ne alcuna prcdava. Cosi ancora le genti che erano
resta-
tjuando cntrò nel paese di Pisa, partiro. Dopo la
partita, furono dal Conte Ca!o tutte quelle terre
ricuperate , cbe dai nemici nel paese di Pisa erano
state prese. Liberati i Fiorentini dagli assalri di ver-
so Pisa , fecero turte le genti loro fra Colte e Santo
(jiminiano ridurre. Ma sendo in quello esercito,
per la venuta del conte Carlo, Sforzeschi e Bracce-
scbi, subbito si risentirono l’anticbe nimicizie loro ;
e si credeva ( quando avessero a essere lungamentc
insietne ) che fosiero venuti all’ armi. Tanto chc
per minor male si delibcrò di dividerc le gcnti, e
una parte di quelle, sotto il Conte Carlo mandarc
ilel Perugino, un’altra parte fermare a Poggibon-
zi, dove facesfero uno alloggiamento forte da poter
tenere i nemici cbe non enrrassero nel Fiorentino.
Stimarono per queslo partito costringerc ancora i
nemici a dividcre le genti; perchè credevano, o cbe’l
Conte Carlo occuperebbe Perugia ( dove pensavano
avesfe assai partigiani ) o chc ’l Papa fosse neceslìtato
mandarvi grossa gentc per difenderla. Ordinarono
oltredi queslo (pcr condurre il Papa inmaggior ne-
cessità) cbe Messer Niccolò Vitelli uscito di città di
Casiello, dov’ era capo Messer Lorenzo suo nemico,
con gente s’ appressasse illa terra, per far forza di
cacciarne 1’ avversario , e levarla dall’ubbidienza del
Papa. Parve in quefii principj cbe la forruna volcs-
se favorire le cosè Fiorcntinc, percbè si vedcva il Contc
Carlo fare nel Perugino progressi grandi. Messer
Niccolò Vitelli ( ancorachè non gli fosse riuscito
cntrare in Casiello ) era con le sue genti superiorc
in campagna, e d’ intorno alla città senza opposizìo-
ne alcuna prcdava. Cosi ancora le genti che erano
resta-