Delle Istorie
Ma seguita la pace in Lombardia, tutti i tumulti po-
sarotio, cccetto che in Toscana e a Roma; perchè i*
il Papa pronunciata la paee dopo ^.giorni inorì, o
perchè fosse il termine di sua vita venuto, o per-
chè il dolore della pace fatta, corne nemica a quel-
|o rammazzasse. Lasciò pertanto questo Ponteficc
quella Italia in. pace, la qual vivendo aveva sempre
tcnuta in guerra, Pcr Ia costui morte fu subito Ro-
ma in arme. II Contc Girolamo si ritirò con le sue
genti accanto aliCastelio , e gli Orsini temevano
che i Colonnesi non volesiero vendicare le fresche in-
giurie. I Colonnesi ridomandavano ie case e castel-
li loro. Onde seguirono in pochi giorni uccisioni,
vubberie, e incendj in molti luoghi di quella città»
Ma avendo i Cardinaii persuaso il Conte che faceste
restituire ii easteilo neiie mani del Collegio, e che se
ne andasie nei suoi Stati, e liberaste Roma dalle sue
«rmi, quello desiderando di farsi benevolo il futuro
Pontefice ubbidì, e restituito il castello al Collegio,
se n’andò a Imola. Donde che iiberati i Cardinall
da quefta paura, c i Baroni da quel sussidio chenel-
]e loro difterenze dal Conte spcrnvano, si venne alla
creazione deinuovo Ponteficc ; e dopo alcuno dispa-
cer fu eletto Giovanbatista Cibo Cardinale di Mal-
fctta Genovese , e si chiamò Innoccnzio vu is il quale
perìasua facile natura (che umano e quieto uomoera)
fece posare s armi, e Roma per allora pacificò.
I Fiorentini dopo la pace di Lombardia non poteva-
no quietare, parcndo loro cosa vcrgogncsa e brutta,
cbe un privato gcntiluomo gli avesse dcl castello
di Serezana spogliati: E perehè nei capitoli deliapa-
ce via, che non solarnente si potesse ridomandare lc
cose