Libro Ottavo,
Stati, e d’ amici (perche potesse dopo la saa morte
mantenergli) nonconobbe in Italia con chi lo poteP
le più ììcuràmente congìugnere, che con Lorenzo ;
e pcrcio operb in modo > che Lorenzo gli dettepét*
donna una sua figliuola. Favto questo pàrentado,
il Papa desideràva che i Genovesi di àccordo cedesss-
ro SereZanà a’ Fiorentini, mostràndo loro come e’
non potevano tencrc quello che AgostinO avevaven-
duto , nè Àg'ostino potcVa a San Giorgio doii3re
quellò che non era suo, Nondimeno non potette
tnai fare àlcuno profittc ; ànzi i GeiìoVefì ( mentre
che queste cose a Roina fì pràticavano) armarono
rnólti loro legni -, e senZa che a Firenze se n’ inten-
desse cosii alcuna , posero 3 miia fanti in terrn, e assii-
lirono la Rocca di Serezanello, posta sopra à Serezana,
C posseduta da’ Fiorentini j e il Borgo , quale è accan-
to a queilà predarono e arsero > e appresso poste
rartiglierìe aila Rocca, quélla con ogni soilecitudine
cosnbattevaiio. Fu qUesto àssaito nuovo e inlperato
xà Fiotentini; oiidé che subito le ioro genti sotto
Virginio Orsino a Pisa ragunarono, e si ciolsero col
Papa, che mentre quello trattava la pace, iGenovesi
àvevano mosso loro Ja guerra. Mandarono dipoi
Piero Corsinì a Lucca, per teuere in ìede quelia cit»
tà, Maiidarono Pagolantonìo Soderini a Venezia»
per tentare gli àiiimi di quella Repubbììcaè Do*
mandarono aiuti al Re e al Signor Lodovìco, nè
dal alc-uno gli cbbero ; perche il Ré disse dubìtare
dels armata del Turco ; e Lodovico sotto altre cà-
VÌilaZÌoni diffeii il mandarli. E così i Fiorentini
stelle guerse loro quasi scmpre sono soli, nè trovà-
no chi con queli' animoglì sovveiìgachecsilaltHàiu-
tan©
: •ae-'
Stati, e d’ amici (perche potesse dopo la saa morte
mantenergli) nonconobbe in Italia con chi lo poteP
le più ììcuràmente congìugnere, che con Lorenzo ;
e pcrcio operb in modo > che Lorenzo gli dettepét*
donna una sua figliuola. Favto questo pàrentado,
il Papa desideràva che i Genovesi di àccordo cedesss-
ro SereZanà a’ Fiorentini, mostràndo loro come e’
non potevano tencrc quello che AgostinO avevaven-
duto , nè Àg'ostino potcVa a San Giorgio doii3re
quellò che non era suo, Nondimeno non potette
tnai fare àlcuno profittc ; ànzi i GeiìoVefì ( mentre
che queste cose a Roina fì pràticavano) armarono
rnólti loro legni -, e senZa che a Firenze se n’ inten-
desse cosii alcuna , posero 3 miia fanti in terrn, e assii-
lirono la Rocca di Serezanello, posta sopra à Serezana,
C posseduta da’ Fiorentini j e il Borgo , quale è accan-
to a queilà predarono e arsero > e appresso poste
rartiglierìe aila Rocca, quélla con ogni soilecitudine
cosnbattevaiio. Fu qUesto àssaito nuovo e inlperato
xà Fiotentini; oiidé che subito le ioro genti sotto
Virginio Orsino a Pisa ragunarono, e si ciolsero col
Papa, che mentre quello trattava la pace, iGenovesi
àvevano mosso loro Ja guerra. Mandarono dipoi
Piero Corsinì a Lucca, per teuere in ìede quelia cit»
tà, Maiidarono Pagolantonìo Soderini a Venezia»
per tentare gli àiiimi di quella Repubbììcaè Do*
mandarono aiuti al Re e al Signor Lodovìco, nè
dal alc-uno gli cbbero ; perche il Ré disse dubìtare
dels armata del Turco ; e Lodovico sotto altre cà-
VÌilaZÌoni diffeii il mandarli. E così i Fiorentini
stelle guerse loro quasi scmpre sono soli, nè trovà-
no chi con queli' animoglì sovveiìgachecsilaltHàiu-
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