Seconda.
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minacciando di morte, se alctm rumorfacesfe, pre-
sero , e con gran parte delle più preziose cose di Pe-
ricone senza esiere stati sentiti, prestamente alla ma-
rina n’andarono, e quivi senza indugio sopra la
nave sene montarono Marato e la donna; i suoì
compagni sene tornr.rono. I marinaj avendo buon
vento e sresco, fccero vela al lor viaggio. La don-
na amaramente e deila sua prima sciagura, e di que-
sta seconda si dolse molto. Ma Marato col santo
Cresci in mano, che Iddio ci diè, la cominciò per
sì fatta manicra a consoiare, ch’ eiia già con lui di-
mcsticatasi, Pericone dimenticato avea, e già ie pa-
reva star bene ; quando la fortuna s apparecchiò nuo-
va tristizia, quasi non contenta delie pasfite, per-
ciocchè estendo elia di forma bellistima (siccomegià
più volte detto avcmo) e di maniere lodevoiimol-
to, si forte di lei i due giovani padroni delia nave
si innamoraronò, che ogn’altra cosa dimenticatane,
e a servirle e a piacerle intendevano, guardandosì
sempre, non Marato si accorgesTe deila cagione. Ed
estendosi l’uno dell’ altro di questò amore avveduto,
di ciò ebbero insicme segreto ragionamento, e con-
vennersi di fare l’acquisto di questò amore commu-
ne , quasi come questo amore si doveste partire, co-
me la mercatanzia o i guadagni si fanno. E vcggen-
dola molto da Marato guardata, e perciò alla loro
intenzione impediti, andando un dì a vela velocii-
simamente la nave, e Marato standosi sopra !a pop-
pa, e verso il mare riguasdando, di niuna cosi da
loro guardandosi, di concordia andarono , c iuipre-
stamcnte di dietro preso il gittarono in mare ; epri-
ma
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minacciando di morte, se alctm rumorfacesfe, pre-
sero , e con gran parte delle più preziose cose di Pe-
ricone senza esiere stati sentiti, prestamente alla ma-
rina n’andarono, e quivi senza indugio sopra la
nave sene montarono Marato e la donna; i suoì
compagni sene tornr.rono. I marinaj avendo buon
vento e sresco, fccero vela al lor viaggio. La don-
na amaramente e deila sua prima sciagura, e di que-
sta seconda si dolse molto. Ma Marato col santo
Cresci in mano, che Iddio ci diè, la cominciò per
sì fatta manicra a consoiare, ch’ eiia già con lui di-
mcsticatasi, Pericone dimenticato avea, e già ie pa-
reva star bene ; quando la fortuna s apparecchiò nuo-
va tristizia, quasi non contenta delie pasfite, per-
ciocchè estendo elia di forma bellistima (siccomegià
più volte detto avcmo) e di maniere lodevoiimol-
to, si forte di lei i due giovani padroni delia nave
si innamoraronò, che ogn’altra cosa dimenticatane,
e a servirle e a piacerle intendevano, guardandosì
sempre, non Marato si accorgesTe deila cagione. Ed
estendosi l’uno dell’ altro di questò amore avveduto,
di ciò ebbero insicme segreto ragionamento, e con-
vennersi di fare l’acquisto di questò amore commu-
ne , quasi come questo amore si doveste partire, co-
me la mercatanzia o i guadagni si fanno. E vcggen-
dola molto da Marato guardata, e perciò alla loro
intenzione impediti, andando un dì a vela velocii-
simamente la nave, e Marato standosi sopra !a pop-
pa, e verso il mare riguasdando, di niuna cosi da
loro guardandosi, di concordia andarono , c iuipre-
stamcnte di dietro preso il gittarono in mare ; epri-
ma