trìORNATA
61 o
vestimenti e in tutte le cose loro( e non come co»
lombi> ma come galli tronfi cou la cresta levata
pettoruti procedono, e ch* è peggio (lasciamo sta*
re d’ aver le lor celle piene d’ albereili di lat-
tovarj e d’ unguenti colmi, di scatole di varj con-
fetti piene, d’ ampolle e guastaaette con acque
lavorate, e con olj, di bottacci di malvagia e di
greco, e d’ altri vini preziosissimi traboccand, in
tanto che non celìe di srati, ma botteghe di spe-
viali o d’ unguentarj appaiono piuttosto a’ riguar»
danti) essi non si vergognano, che altri sappia lo*
ro esser gottosi? e credonsi, che altri non cono-
sca, e sappia, che i digiuni assai, le vivande grosse
e poche, e il viver sobriamente faccia gli uomini
magri e sottili e il più sani, e se pure infermi ne
fanno, non almeno di gotte gl’ infermano, alle
quali si suole per medicina dare la castità, e ogn’
altra cosa a vita di modesto frate appartenente.
E credonsi, che altri non conosca oltra la sot-
til vita, le vigiliè lunghe, l’ orare, e il disciplinar’
st dover gli uomini pallidi e afflitti rendere, eche
uè San Domenico, nè San Francesco, senza aver
quattro cappe per uno non di tindllani nè d’ altri
panni gentili, ma di lana grossa fatti e di natural
colore, a cacciare il freddo, e non ad apparere,
si vestissero. Alte quali cose Iddio provegga, co-
nie all’ anime de’ semplici, che gli nutricano fa
bisogno. Così adunque ritornato frate Rinaldo
ne’primi appetiti cominciò a visitare molto spesso
la comare, e cresciutagli baldanza con più instan-
za, che prima non faceva, la cominciò a sollicitare
a quello, che egli di lei desiderava. La buona
donna
61 o
vestimenti e in tutte le cose loro( e non come co»
lombi> ma come galli tronfi cou la cresta levata
pettoruti procedono, e ch* è peggio (lasciamo sta*
re d’ aver le lor celle piene d’ albereili di lat-
tovarj e d’ unguenti colmi, di scatole di varj con-
fetti piene, d’ ampolle e guastaaette con acque
lavorate, e con olj, di bottacci di malvagia e di
greco, e d’ altri vini preziosissimi traboccand, in
tanto che non celìe di srati, ma botteghe di spe-
viali o d’ unguentarj appaiono piuttosto a’ riguar»
danti) essi non si vergognano, che altri sappia lo*
ro esser gottosi? e credonsi, che altri non cono-
sca, e sappia, che i digiuni assai, le vivande grosse
e poche, e il viver sobriamente faccia gli uomini
magri e sottili e il più sani, e se pure infermi ne
fanno, non almeno di gotte gl’ infermano, alle
quali si suole per medicina dare la castità, e ogn’
altra cosa a vita di modesto frate appartenente.
E credonsi, che altri non conosca oltra la sot-
til vita, le vigiliè lunghe, l’ orare, e il disciplinar’
st dover gli uomini pallidi e afflitti rendere, eche
uè San Domenico, nè San Francesco, senza aver
quattro cappe per uno non di tindllani nè d’ altri
panni gentili, ma di lana grossa fatti e di natural
colore, a cacciare il freddo, e non ad apparere,
si vestissero. Alte quali cose Iddio provegga, co-
nie all’ anime de’ semplici, che gli nutricano fa
bisogno. Così adunque ritornato frate Rinaldo
ne’primi appetiti cominciò a visitare molto spesso
la comare, e cresciutagli baldanza con più instan-
za, che prima non faceva, la cominciò a sollicitare
a quello, che egli di lei desiderava. La buona
donna