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Boccaccio, Giovanni; Valenti, Giuseppe ¬de¬ [Hrsg.]
La Sublime Scuola Italiana: Ovvero Le Più Eccellenti Opere Di Petrarca, Ariosto, Dante, T. Tasso, Pulci, Tassoni, Sannazzaro, Chiabrera, Burchiello. Macchiavelli, Boccaccio, Casa, Varchi, Sperone Speroni, Lollio, Gozzi, Martinelli, Algarotti (Prosatori ; Vol. 6): [Il Decamerone O Sia Le Cento Novelle Di Messer Giovanni Boccaccio] — Berlino, Stralsunda, 1789 [VD18 1433710X]

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https://doi.org/10.11588/diglit.30408#0026
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612

Giornatà

10 la coverta del comparatico avendo piu agio>
perchè la sospezione era 'minore, piu e più volte
siritrovarono insieme. Ma trall’ altre una avvenne,
che essendo srate Rinaido vennto a casa la donna,
e vedendo quivi niuna persona essere altri, che una
fanticella della donna assai bella e piacevoletta, man-
dato il compagno suo con esso lei nel palco de’ colom-
bi a insegnarle ii pater nostro, egli con la donna, che

11 fanciullin suo aveva per mano, se n’ entrarono
nella camera, e dentro serratiil sopra un lettuccio
da sedere, che in quella era, si cominciarono a
trastuilare. Ed in questa guisa dimorando avven-
ne, che il compare tornò, e senza essere sentito
da alcuno fu all’ uscio della camera, e picchiò e
chiamò la donna. Madonna Agnesa questo sen-
tendo disse. Io son morta, che ecco ii marito mio,
ora si pure avvedrà egli qual sia la cagione della
nostra dimestichezza. Era frate Rinaido spogliato,
cioè senza cappa e senza scapolare in tonicella, il
quale questo udendo disse: Voi dite vero, se io
fosse pur vestito qualche modo ci avrebbe, mà
se voi gli aprite, e egli mi truovi così, niuna scu-
sa ci potrà essere. La donna da subito consigliò
aiutata diise. Or vi vestite, e vestito che voi sie-
te recatevi in braccio vostro figlioccio, e ascolte-
rete bene ciòr cheio gli dirò, sicchè le voftre pa-
role poi s’ accordino con le mie, e lasciate fare a
mè. II buon uomo non era appena 'ristato dipic*
chiaré, che la moglie rispose. Io vengo a te, è
levatasi con un buon viso se n’ andò all’ uscio
della camera, e aperselo, e disse. Marito mio ben
ti dico, che frate Rinaldo nostro compare ci si ven-

ne,
 
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