VITA DEL CRONACA FIOR. 97
gli,che sono giudiciosi, l’artefice, & chi lo fa operare, edere d’vno animo i-
stelso,dachenc l’operesi coniungono. Et per lo contrario,quanti tono stati i
Principi poco intendenti, iquali per edersi incontrati in pedone eccellenti,
& digiudizio,hannodoppo lamorte loro non minor fama hauuto, perle
memorie delle fabriche,che in vita si hauedero per il dominio ne’ popoli.
Ma veramente il Cronaca fu nel Ino tempo auuenturato; percioche egli sep
pe fare trouò chi di continuo lo mise in opera,& in cole tutte grandi, & ma«
gnifiche.Di costui si racconta,che mentre A n tonto Poliamolo era in Roma
àlauorarele sepolture di bronzo,che tono in San Pietro ; gli capitò à cala vn.
giouanettosuo parente, chiamato per proprio nome Simone; fuggitoli da
Fiorenza,per alcune quistioni; ilquale hauendo moltainclinazioneall’arte
dell’architettura,per esierc stato con vn maestro di legname.cominciòàcon
fiderare le bellissime anticaglie di quella città, & dilettandosene le andana
misurandocongrandissimadiligenzia.Laondelèguitando,non molto poi,
chefir stato à Roma, dimostrò hauere fatto molto profitto ; si nelle misure ;
& si nel mettere in opera alcuna colà. Per ilche fatto penderò di tornarsene
à Firenze, si parti di Roma, & arriuato alla patria, per edere diuenuto assài
buon ragionatore,contaua le marauiglie di Roma,& d’altri luoghi,con tan»
taaccuratezza, che fu nominato da indi in poi il Cronaca: parendo velame
tea cialcuno, che egli fude vna Cronaca di cose nel suo ragionamento. Era
dunque costui fattoli tale,che’fu ne moderni tenutoli piu eccellente archi-
tettore,che fude nella Citta di Fiorenza : per hauere nel diseernere i luoghi
giudizio,& per inoltrare,che era con lo ingegno piu eleuato che molti altri
cheattendeuano à quelmestiero. Conolcendosi per le opere lue quanto e-
glisussi buono imitatore delle cose antiche : & quanto egli osieruasielerego
lede Vetruuio,&le opere di Filippo di Ser Brunellesco. Era allhora in Fio»
ronza quel Filippo Strozzi, che hoggi à differenza del figliuolo, si chiama il
vecchio, ilquale per le sue ricchezze desideraua ladare di se alla patria, & a’
figliuoli,tra lealtre,memoria di vn bel palazzo.Per laqual cosa Benedetto da
Maiano,chiamato à quello effetto da lui,gli fece vn modello ilolato intorno
intornojchepoisi mise in opera,ma non interamente, come si diradi lotto,
non volendo alcuni vicini fargli commodita de le cale loro. Onde cominciò
il palazzo in quel modo che potè,& condulse il guseio di fuori, auati la mor
te di odo Filippo predo,che alla fine ; ilquale guseio è d’ordine rustico,& gra
duato,come si vede. percioche la parte de’ bozzi dal primo finestrato in giu,
insicine con le porte è rustica grandemente: & la parte,che è dal primo fine-
strato.al secondo è meno rustica adai.Hora accadde,che partendoli Benedet
to di Fiorenza, tornò apunto il Cronaca da Roma ; onde edendo melso per
le mani a Filippo,gli piacque tan to, per il modello, che gli fece del cortile, e
del cornicione,che va di fuori intorno al palazzo, che conosciuta l’eccellenc
za di quell’ingegno, volle,che poi il tutto palsalse per le sue mani,seruendo-
si semprc poi di lui, Feceui dunque il Cronaca, oltra la bellezza di fuori con
ordine Toscano.in cima vna cornice Corintia molto magnifica, che è per fi-
ne del tetto ; dellaquale la metà al predente si vede finita, con tanta (ingoiar
grazia,che non vi si può ap porre, ne si può piu bella disiderare. Quella cor-
nice fu ritratta dal Cronaca,c tolta,& misurata apunto in Roma da vna ane
n
gli,che sono giudiciosi, l’artefice, & chi lo fa operare, edere d’vno animo i-
stelso,dachenc l’operesi coniungono. Et per lo contrario,quanti tono stati i
Principi poco intendenti, iquali per edersi incontrati in pedone eccellenti,
& digiudizio,hannodoppo lamorte loro non minor fama hauuto, perle
memorie delle fabriche,che in vita si hauedero per il dominio ne’ popoli.
Ma veramente il Cronaca fu nel Ino tempo auuenturato; percioche egli sep
pe fare trouò chi di continuo lo mise in opera,& in cole tutte grandi, & ma«
gnifiche.Di costui si racconta,che mentre A n tonto Poliamolo era in Roma
àlauorarele sepolture di bronzo,che tono in San Pietro ; gli capitò à cala vn.
giouanettosuo parente, chiamato per proprio nome Simone; fuggitoli da
Fiorenza,per alcune quistioni; ilquale hauendo moltainclinazioneall’arte
dell’architettura,per esierc stato con vn maestro di legname.cominciòàcon
fiderare le bellissime anticaglie di quella città, & dilettandosene le andana
misurandocongrandissimadiligenzia.Laondelèguitando,non molto poi,
chefir stato à Roma, dimostrò hauere fatto molto profitto ; si nelle misure ;
& si nel mettere in opera alcuna colà. Per ilche fatto penderò di tornarsene
à Firenze, si parti di Roma, & arriuato alla patria, per edere diuenuto assài
buon ragionatore,contaua le marauiglie di Roma,& d’altri luoghi,con tan»
taaccuratezza, che fu nominato da indi in poi il Cronaca: parendo velame
tea cialcuno, che egli fude vna Cronaca di cose nel suo ragionamento. Era
dunque costui fattoli tale,che’fu ne moderni tenutoli piu eccellente archi-
tettore,che fude nella Citta di Fiorenza : per hauere nel diseernere i luoghi
giudizio,& per inoltrare,che era con lo ingegno piu eleuato che molti altri
cheattendeuano à quelmestiero. Conolcendosi per le opere lue quanto e-
glisussi buono imitatore delle cose antiche : & quanto egli osieruasielerego
lede Vetruuio,&le opere di Filippo di Ser Brunellesco. Era allhora in Fio»
ronza quel Filippo Strozzi, che hoggi à differenza del figliuolo, si chiama il
vecchio, ilquale per le sue ricchezze desideraua ladare di se alla patria, & a’
figliuoli,tra lealtre,memoria di vn bel palazzo.Per laqual cosa Benedetto da
Maiano,chiamato à quello effetto da lui,gli fece vn modello ilolato intorno
intornojchepoisi mise in opera,ma non interamente, come si diradi lotto,
non volendo alcuni vicini fargli commodita de le cale loro. Onde cominciò
il palazzo in quel modo che potè,& condulse il guseio di fuori, auati la mor
te di odo Filippo predo,che alla fine ; ilquale guseio è d’ordine rustico,& gra
duato,come si vede. percioche la parte de’ bozzi dal primo finestrato in giu,
insicine con le porte è rustica grandemente: & la parte,che è dal primo fine-
strato.al secondo è meno rustica adai.Hora accadde,che partendoli Benedet
to di Fiorenza, tornò apunto il Cronaca da Roma ; onde edendo melso per
le mani a Filippo,gli piacque tan to, per il modello, che gli fece del cortile, e
del cornicione,che va di fuori intorno al palazzo, che conosciuta l’eccellenc
za di quell’ingegno, volle,che poi il tutto palsalse per le sue mani,seruendo-
si semprc poi di lui, Feceui dunque il Cronaca, oltra la bellezza di fuori con
ordine Toscano.in cima vna cornice Corintia molto magnifica, che è per fi-
ne del tetto ; dellaquale la metà al predente si vede finita, con tanta (ingoiar
grazia,che non vi si può ap porre, ne si può piu bella disiderare. Quella cor-
nice fu ritratta dal Cronaca,c tolta,& misurata apunto in Roma da vna ane
n