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Vasari, Giorgio
Le Vite De' Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori: Scritte Da M. Giorgio Vasari Pittore Et Architetto Aretino, Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Amplicate Con I Ritratti Loro Et con l'aggiunta delle Vite de' viui, & de' morti Dall'anno 1550. infino al 1567. (Primo Volume della Terza Parte): Delle Vite De’ Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori. Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Ampliate Con I Ritratti Loro Et con l’aggiunta delle Vite de’viui, & de’ morti Dall’anno 1550, insino al 1567 — In Fiorenza: Appresso i Giunti, 1568

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https://doi.org/10.11588/diglit.57284#0150
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no TERZA PARTE
publica,all’imperatore fu mandato con moka fretta Siluio a formarne late*
ila,perche poi ne facesse vna di marmo,si come n’haueua condotto vna di ce
ra bellissima. E perche habitò Siluio qualche tempo con tutta la famiglia in
Pila,essendo della compagnia della misericordia, che in quella città accora*
pagnai condannati alla morte,insino al luogo della iustizia, gli véne vna voi
ra capriccio,ertendo sagrestano,della piu strana cola del mondo. Tralse vna
notte il corpo d’vno,che era fiato impiccato il giorno inanzi,della sepoltura,
e dopo hauerne fatto notomia per conto dell’arte,come capricciolo, e forsè
maliastro, e persona, che prestaua fede agl’incanti, & limili sciocchezze, Io
scorticò tutto, & acconciata la pelle, secondo che gl'era fiato inlegnato, le
nefece, pensando,che hauessè qualche gran virtù vn coietto,e quello portò
per alcun tempo (opra la camicia, senza che nessuno lo saperte giatnai.Ma el-
sendone vna volta (gridato da vn buon padre, à cui confessò la cola, si trasse
costui di dodo il coietto,& secondo, chedal frate gli fu importo, lo ripose in
vna sepoltura.Molte altre limili cote si potrebbono raccontare di costui,ma
non facendo al proposito della nostra storia si partono con silenzio.Ertendo»
gli morta la prima moglie in Fisa,le n’andò à Carrara,e qui standosi à laucra
xe alcune cole,prese vn’altra donna ; collaquale non molto dopo (e n’andoà
Genoa,doue dando àseruigij del Principe Doria;fecedi marmo sopra la por
tadel suo palazzo vn’armebellissima, e per tutto il palazzo molti ornamenti
di stucchi,secondo che da Ferino del Vaga pittore gli erano ordinati : feceui
anco vn bellissimo ri tratto di marmo di Carlo V.Imperatore.Ma percheSil
uio,per suo naturai costume nò dimoraua mai lungo tempo in vn luogo, ne
haueua fermezza, increscendogli lo Ilare troppo bene in Genoua, si mite in
camino per andarein Francia, ma partitoli primachefusse al Monsanele
tornò indietro: e fermatoli in Milano, lauorò nel Duomo alcune storie, e
-figure, & molti ornamenti con tua molta lode. E finalmente vi si mori d’eta
d’an ni quarantacinque. Fu costui di bello ingegno,capriccioso, e molto de-
liro in ognicosa,e persona che seppe condurre con molta diligenza qua»
lunche cola simetteuaframanoj si dilettò di comporre sonetti, e di cantare
all’improuiso,enella sua prima giouanezzaatteseall’armi. Mase egli haues»
sefermo il pensieroallascultura,&aldisegno, nò harebbehauuto pari: eco
mepalsò AndreaFerruzzi(uo maestro, coliharebbeancora, viuédopassato
molti altri,ch’hanno hauuto nomed’eccellenti maestri. Fiori ne’medesimi
tempi d’Andrea,edi Siluio vn’altro fruitore Setolano detto il Cicilia,ilqua-
iefu persona molto pratica; vedesi di sua mano nella chiesa di san Iacopo in
campo Corbolini di Fiorenza la sepoltura dtMesser Luigi TornabuoniCa»
u altere, laquale è molto lodata,e malsimamen te per hauere egli fatto io fru»
do dell’arme di quel Caualiere, nella testa d’vn cauallo, quali per motivare,
secondo gl’an tichi, che dalla testa del cauallo fu primieramente tolta la for-
ma de gli scudi.Ne medesimi tempi anchora Antonio da Carrara fruitore ra
rilsimo fece in Palermo al Duca di monte Lione di casa Pignatella Napoleta
no,e Vice Re di Cicilia tre statue,cioè tre nostre donnein diuersi atti, e ma-
niere, lequali furono polle sopra trealrari nel Duomo di monte Lione in Ca
Jabria.Feceal medesimo alcune Itone di marmo,chesono in Palermo.Di co-
stui rimale vn figliuolo,che è hoggi frultoreanch’egli,e non meno eccellete,
che si forte il padre.
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