VITA DI BACCIO DA MON, LVPO 127
dio, quello, che con la infingardaggine, sino all’ora aueua fuggito. Quello
pensiero fu cagione, ch’egli fece nella (cultura que’frutti, che la credenza di
molti, da lui piu nonaspettaua. Datoli dunque alla arte con tutte le forze,&
esercitandosi molto in quella, diuenne eccellente,& raro . E ne rnostrò sagc
gio in vna opera di pietra forte, lauorata di scarpello in Fiorenza sui cantone
del giardinoappiccato col palazzo de’Pucci ; che fu l’arme di Papa Leone x.
doue son due fanciulli, chela reggono con bella maniera, & pratica condot
ti. Fece vno Ercole per Pier Francesco de Medici : & fugli allogato dall’arte
di porta Santa Maria vna (tatua di s. Giouàni Euagelista p farla dibrózo;La«
quale prima, che auesse, ebbe assai cótrariùPerche molti maestri fecero’mo*
delli,a concorréza. Laquale figura fu posta poi sui cato di S. Michele in orto,
dirimpetto all’vfhcio. Fu qsta opera finita da lui co (omma diligenzia. Dicesi
che quado egli ebbe fatto la figura diterra,chi vide l’ordine delle armadure,
& le forme fattele addosso,l’ebbe p cola bell sisima, cósideràdo il bello inge«
gno di Baccio in tal cola. Et qgli che có tata facilita la videro gettare diedero
a Baccio il titolo,di auere cógradissimamae(lria,saldissimaméte fatto vn’bel
getto.Lequali fatiche duratei quel medierò, nome di buono,anzi di'ottimo
maestro gli diedero: e oggi pi u che mai da tutti gli artefici è tenuta belli!si ma
qstafigura Mettédosiancoalauoraredilegno,intagliò Crocifissi gràdiqua
io il viuo,onde infinito numero per Italia ne fece,& fra gli altri vno a frati di
san Marco in Fiorenza (òpra la porta del choro. Quelli tutti sono ripieni di
bohissima grazia : Ma pure ve ne sono alcuni molto piu perfetti de gli altri,
come quello delle Murate di Fiorenza, & vno che ne in san Pietro maggiore
non manco lodato di quello : Et a’monaci di santa Fiora, & Lucilla ne fece
vn simile,che lo locarono (opra l’altar maggiore nella loro badia in arezzo ,
che è tenuto molto piu bello de gli altri.Nella venuta di Papa Leone decimo
in Fiorenza, fece Baccio fra il Palagio delpodesta, e Badia vn’Arco trionfale
bellissimo di legname, e di terra, e molte cole piccole, che si sono Enarri re, c
sono perle cale de’cittadini.Ma venutogli à noia lo stare à Fiorenza,(enandò
à Lucca, douelauorò alcune opere di (cultura, ma molte piu d’Archi lettura
inseruigio di quella citta -, & particolarmente il bello, e ben composto Tem-
pio di san Paulino Auuocato de’Lucchesi, con buona, edotta intelligenza
didentro, e di fuori, & con molti ornamenti. Dimorando dunque in quel*
la citta insino al 88 anno della Eia età vi fini il corso della vita: & in san Pai!
lino predettohebbe honorata sepoltura da coloro, che egli haueuainvita
honorato.
Fucoetaneo' di costui Agostino Milanese scultore, & in tagliatore molto
ftimato, ilquale in (anta Maria di Milano cominciò la sepoltura de Mons. di
Fois, hoggi rimasa imperfetta : nellaquale si veggiono ancora molte figure
grandi,e finite,& alcune mezze fatte,& abbozzate, con aliai storie di mezzo
nlieuo in pezzi,e non murate,e con moltissimi fogliami, e Trofei. Fece anco
vn’altra sepoltura, che è finita,e murata in san Francelco fatta à Biraghi, con
sei figure grandi,& il basamen to (toriato, con altri bellissimi ornamenti,che
fanno fede della pratica, & maestria di quel valoroso artefice.
Lafriò Baccio alla morte sua fragl’al tri figliuoli Rasfaello, cheattese alla
scultura, e non pure paragonò suo padre, ma lo passò di gran lunga. Que-
llo
dio, quello, che con la infingardaggine, sino all’ora aueua fuggito. Quello
pensiero fu cagione, ch’egli fece nella (cultura que’frutti, che la credenza di
molti, da lui piu nonaspettaua. Datoli dunque alla arte con tutte le forze,&
esercitandosi molto in quella, diuenne eccellente,& raro . E ne rnostrò sagc
gio in vna opera di pietra forte, lauorata di scarpello in Fiorenza sui cantone
del giardinoappiccato col palazzo de’Pucci ; che fu l’arme di Papa Leone x.
doue son due fanciulli, chela reggono con bella maniera, & pratica condot
ti. Fece vno Ercole per Pier Francesco de Medici : & fugli allogato dall’arte
di porta Santa Maria vna (tatua di s. Giouàni Euagelista p farla dibrózo;La«
quale prima, che auesse, ebbe assai cótrariùPerche molti maestri fecero’mo*
delli,a concorréza. Laquale figura fu posta poi sui cato di S. Michele in orto,
dirimpetto all’vfhcio. Fu qsta opera finita da lui co (omma diligenzia. Dicesi
che quado egli ebbe fatto la figura diterra,chi vide l’ordine delle armadure,
& le forme fattele addosso,l’ebbe p cola bell sisima, cósideràdo il bello inge«
gno di Baccio in tal cola. Et qgli che có tata facilita la videro gettare diedero
a Baccio il titolo,di auere cógradissimamae(lria,saldissimaméte fatto vn’bel
getto.Lequali fatiche duratei quel medierò, nome di buono,anzi di'ottimo
maestro gli diedero: e oggi pi u che mai da tutti gli artefici è tenuta belli!si ma
qstafigura Mettédosiancoalauoraredilegno,intagliò Crocifissi gràdiqua
io il viuo,onde infinito numero per Italia ne fece,& fra gli altri vno a frati di
san Marco in Fiorenza (òpra la porta del choro. Quelli tutti sono ripieni di
bohissima grazia : Ma pure ve ne sono alcuni molto piu perfetti de gli altri,
come quello delle Murate di Fiorenza, & vno che ne in san Pietro maggiore
non manco lodato di quello : Et a’monaci di santa Fiora, & Lucilla ne fece
vn simile,che lo locarono (opra l’altar maggiore nella loro badia in arezzo ,
che è tenuto molto piu bello de gli altri.Nella venuta di Papa Leone decimo
in Fiorenza, fece Baccio fra il Palagio delpodesta, e Badia vn’Arco trionfale
bellissimo di legname, e di terra, e molte cole piccole, che si sono Enarri re, c
sono perle cale de’cittadini.Ma venutogli à noia lo stare à Fiorenza,(enandò
à Lucca, douelauorò alcune opere di (cultura, ma molte piu d’Archi lettura
inseruigio di quella citta -, & particolarmente il bello, e ben composto Tem-
pio di san Paulino Auuocato de’Lucchesi, con buona, edotta intelligenza
didentro, e di fuori, & con molti ornamenti. Dimorando dunque in quel*
la citta insino al 88 anno della Eia età vi fini il corso della vita: & in san Pai!
lino predettohebbe honorata sepoltura da coloro, che egli haueuainvita
honorato.
Fucoetaneo' di costui Agostino Milanese scultore, & in tagliatore molto
ftimato, ilquale in (anta Maria di Milano cominciò la sepoltura de Mons. di
Fois, hoggi rimasa imperfetta : nellaquale si veggiono ancora molte figure
grandi,e finite,& alcune mezze fatte,& abbozzate, con aliai storie di mezzo
nlieuo in pezzi,e non murate,e con moltissimi fogliami, e Trofei. Fece anco
vn’altra sepoltura, che è finita,e murata in san Francelco fatta à Biraghi, con
sei figure grandi,& il basamen to (toriato, con altri bellissimi ornamenti,che
fanno fede della pratica, & maestria di quel valoroso artefice.
Lafriò Baccio alla morte sua fragl’al tri figliuoli Rasfaello, cheattese alla
scultura, e non pure paragonò suo padre, ma lo passò di gran lunga. Que-
llo