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Vasari, Giorgio
Le Vite De' Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori: Scritte Da M. Giorgio Vasari Pittore Et Architetto Aretino, Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Amplicate Con I Ritratti Loro Et con l'aggiunta delle Vite de' viui, & de' morti Dall'anno 1550. infino al 1567. (Primo Volume della Terza Parte): Delle Vite De’ Piv Eccellenti Pittori, Scvltori, E Architettori. Di Nuouo dal Medesimo Riuiste Et Ampliate Con I Ritratti Loro Et con l’aggiunta delle Vite de’viui, & de’ morti Dall’anno 1550, insino al 1567 — In Fiorenza: Appresso i Giunti, 1568

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https://doi.org/10.11588/diglit.57284#0344
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5®4 ’D! DIVERSI
Ho era Rampata, lumeggiata di biaccha.condusfe Vgho in questa maniera
con vn disègno di RafFaello,fa tto di chiaro (curo,vna carta, nellaquale è vna
Sibilla à sedere,che legge,& vn fanciullo ve(lito,che gli fa lume,con vna tor
eia. laqualcosa,esTendogliriuteita,presoanimo,tentò Vghodi far carte có
stampe di legno di tre tinte. la pii ma faceua l’ombra ; l’altra che era v na tiri
ta di colore piu dolce,faceua vn mezzo ; & la terza grasfiata faceua la tinta
del campo piu chiara,&i lumi della carta bianchi, egliriufciin modo an-
co questa che condusse vna carta doue Enea porta addosso Anchise,mentre
che arde Troia. fece appresso vn deposto di Croce,e la (loria di Simon M a-
go,che già fece Rasfaello ne i panni d’arazzo della già detta capella. e simil-
mente nanitte,che am'azza Golia,e la fuga de Filistei, di che hauea fatto Raf
faello il disegno,per dipignerla nelle loggie Papali. e dopo molte al tre cose
di chiaro seuro, fece nel medesimo modo vna Venere có molti amori, che
scherzano. E perche,come ho detto,fu costui dipintore,non tacerò, che e-
gli dipinte a olio,lenza adoperare pennello, ma con le dita, e parte con suoi
altri instrumenticapricciosi vna tauola.cheèin Roma all’altare del volto sa
to. laquale tauola,essendo io vna mattina con Michelagnolo à vdir meda al
detto altare,e veggendo in esfa scritto,che l’haueua fatta Vgho da Carpi sc-
ia pennello,mostrai ridendo cotale intenzione à Michelagnolo. ilquale ri*
derido anch’esso rispose,sarebbe meglio,chehauesse adoperato il pennello»
& l’hauesie fatta di miglior maniera. il modoadunquedi fatele stampe in
legno di due sorti,&fingere il chiaro seuro,trouato da Vgo,fu cagione, che
seguitando molti le costui vestigie,si sono códotte da altri molte bellissìme
carte. perche dopo lui Baldassarre Peruzzi pittore Sanese fece di chiaro seu
ro simile vna carta d’Hercole,che caccia l’auarizia,carica di vasi d’oro,e d’ar
gemo,dal Monte di Parnaso,doue sono le Mute in diuerte belle attitudini ,
chefu bellissìma . e Franceteo Parmigiano intagliò in vn foglio reale aperto
vn Diogene.chefu piu bella (lampa,che alcuna che mai faceti e Vgho. il me
desimo Parmigiano hauendo mostrato quello modo di fare le stampe con
tre forme ad Antonio daTrento,gli fece condurrete vna carta grande la
decollazione di san Pietro,esan Paulo di chiaro seuro. e dopo in vn’altrafc
ce con due stampe sole la Sibilla Tiburtina,chemostra ad Ottauiano Impe-
radore Christo nato in grembo alla Vergine: & vno ignudo, che sedendo
volta le (palle in bella maniera,esimilmentein vn.ouato vna Nostra Donna
à giacere, & molte al tre,che si veggiono fuori di suo stampate dopo la mor-
te di lui da Ioannicolo Vicentino, ma le piu belle poi sono (late fatte da Do
menico Beccafumi Sanele,dopo la morte del detto Parmigiano, come si di-
rà largamente nella vita di elio Domenico . non è anco (lata se non lodeuo*
le inuenzione Federe slato trouato il modo da intagliatele stampe piu facil
mente,che col Bulino,se bene non vengono cosi nette,cioccon l’acqua for
te,dando prima in tei rame vna couerta di cera,ò di vernice,ò colore à olio
e dileguando poi con vn ferro,che habbiala punta sottile,chesgrasfi la cera
ó la vernice,ò il colore, chesia.perchemessaui poi (opra l’acqua da partire
rode il rame di maniera,che lo fa cauo,euisi può (lampare (opra. e di que-
sta sorte fece Francesco Parmigiano molte cose piccole 5 che sono molto gr^
ziote,si come vna Natitela di Christo, quando è morto, e pianto dal le r.iarje

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