VITA DI PIETRO DI COSIMO. 31
Pietro , che guaderebbe quel, che haueua fatto , fù sorzato dargli il resto , e con
maggior colera , che prima, hauer patienza,che la mettesse sù,& in quella sono
veramente aliai cose buone . Prese a fare per vna Capella vna tauola nella Chie-
sa di S. Pietro Gattolini, e vi fece vna nostra Donna a sedere , con quattro figu-
re intorno, e due Angeli in aria , che la incoronano , opera condotta con tanta
diligenza , che n' acquistò lode , & honore, la quale hoggi si vede in S. Friano,
sendo rouinata quella Chiesa . Fece vna tauoletta della Concettione nel tra-
mezo della Chiesa di S. Francesco da Fiesole, la quale è affai buona cosetto ,
sendo le figure non molto grandi. Lauorò per Giouan Vespucci, che staua di- tabi tatà^
rimpetto a S. Michele della via de'Serui, hoggidi Pier Salutati, alcune storie u bì^«rri(
baccanarie, che sono intorno a vha camera, nelle quali fece sì strani Fauni, satiti,
e uluani, e putti, e baccanti, che è vna marauiglia a vedere la diuersità de' zaini ,
e delle vedi, e la varietà delle ciere caprine, con vna gratia,& imitatione verissi-
ma. Vi è in vna storia Sileno a cauallo su vn'asino, con molti fanciulli, chilo
regge , e chi gli dà bere, esi vede vna letitia al viuo, fatta con grande ingegno ;
e nel verosiconoscein quei, che si vede di suo, vno Spirito molto vario, &
attratto da gli altri, e con certa sottilità nell' inuestigare certe sottigliezze del-
la natura , che penetrano , senza guardare a tempo, ò fatiche solo per suo dilet-
to, e per il piacere dell'arte, e non poteua già edere altrimenti , perche innamo-
ratodi lei , non curaua de' suoi comodi, e si riduceua a mangiar continuamente
oua sode, che pefrisparmiare il fuoco , le coceua, quando faceua bollir la cola $
e non sei, ò otto per volta, ma vna cinquantina, e tenendole in vna sporta, le.,
consumaua a poco a poco, nella quale vita cosi strettemente godeua, che l'altre,
appreso alla sua, gli pareuano seruitù. Haueua a noia il pianger de' putti, iltoG
sir de gli huomini,il tuono delle campanerii cantar de' Frati -, e quando diluuiau#
il Cielo d'acqua, haueua piacere di veder rouinarla a piombo da tetti,e (tritolarli
per terra. Haueua paura grandissima delle saette , e quando tonarla straordinari
riamente, s'inuiluppaua nel mantello, e serrato le finente,e 1'vscio della camera,
si recaua in vn cantone fin che passasse la furia . Nel suo razionamento era tanto
diuerso, e vario, che qualche volta diceua sì belle cose, cne saceua crepar delle
risa altrui. Ma per la vecchiezza vicino già ad anni 8o. era fatto sì strano , esan»
tattico, che non si poteua più seco. Non voleua, che i garzoni gli stessino intor-
no, di maniera,che ogni aiuto, per la sua bestialità, gli era venuto meno. Vento
vagli voglia di lauorare, e per il paralitico non poteua, & entrava in tanta colera,
che voleua sgarare le mani, che Bessino serme, e mentre, ch' ei borbotaua, ò gli
cadeua la mazza da poggiare, ò veramente i pennelli , ch'era vna compassione.
Adirauasi con le mosche, egli daua noia infino l'ombra; e così ammalatoli di
vecchiaia, e visitato pure da qualche amico, era pregato, che douesse accon-
ciarli con Dio » ma non gli parcua bauere a morire , e tratteneva altiuid'hoggi
in domani , non ch'ei non lusse buono, e non hauesse fede , ch'era zelantissimo,
ancorché nella vita susse bestiale. Ragionava qualche volta de'tormenti , che
peri mali fanno diUruggere i corpi, e quanto stento patisce, chi consutan-
do gli spiritia poco a poco si muore, il che è vra gran miseria . Diceua malc_,
de'Medici, de gli Speciali , e di coloro , che guardano gli ammalati , e che gli
sanno morire di fame, olire i tormenti delli siroppi , medicine, cristieri, &
altri martorij, come il non esere lasciaro dormire, quando tù bai sonno, il
fare nettamente, il veder piangere iparenti, e lo stare incamera al buio, <_,
lodar
Pietro , che guaderebbe quel, che haueua fatto , fù sorzato dargli il resto , e con
maggior colera , che prima, hauer patienza,che la mettesse sù,& in quella sono
veramente aliai cose buone . Prese a fare per vna Capella vna tauola nella Chie-
sa di S. Pietro Gattolini, e vi fece vna nostra Donna a sedere , con quattro figu-
re intorno, e due Angeli in aria , che la incoronano , opera condotta con tanta
diligenza , che n' acquistò lode , & honore, la quale hoggi si vede in S. Friano,
sendo rouinata quella Chiesa . Fece vna tauoletta della Concettione nel tra-
mezo della Chiesa di S. Francesco da Fiesole, la quale è affai buona cosetto ,
sendo le figure non molto grandi. Lauorò per Giouan Vespucci, che staua di- tabi tatà^
rimpetto a S. Michele della via de'Serui, hoggidi Pier Salutati, alcune storie u bì^«rri(
baccanarie, che sono intorno a vha camera, nelle quali fece sì strani Fauni, satiti,
e uluani, e putti, e baccanti, che è vna marauiglia a vedere la diuersità de' zaini ,
e delle vedi, e la varietà delle ciere caprine, con vna gratia,& imitatione verissi-
ma. Vi è in vna storia Sileno a cauallo su vn'asino, con molti fanciulli, chilo
regge , e chi gli dà bere, esi vede vna letitia al viuo, fatta con grande ingegno ;
e nel verosiconoscein quei, che si vede di suo, vno Spirito molto vario, &
attratto da gli altri, e con certa sottilità nell' inuestigare certe sottigliezze del-
la natura , che penetrano , senza guardare a tempo, ò fatiche solo per suo dilet-
to, e per il piacere dell'arte, e non poteua già edere altrimenti , perche innamo-
ratodi lei , non curaua de' suoi comodi, e si riduceua a mangiar continuamente
oua sode, che pefrisparmiare il fuoco , le coceua, quando faceua bollir la cola $
e non sei, ò otto per volta, ma vna cinquantina, e tenendole in vna sporta, le.,
consumaua a poco a poco, nella quale vita cosi strettemente godeua, che l'altre,
appreso alla sua, gli pareuano seruitù. Haueua a noia il pianger de' putti, iltoG
sir de gli huomini,il tuono delle campanerii cantar de' Frati -, e quando diluuiau#
il Cielo d'acqua, haueua piacere di veder rouinarla a piombo da tetti,e (tritolarli
per terra. Haueua paura grandissima delle saette , e quando tonarla straordinari
riamente, s'inuiluppaua nel mantello, e serrato le finente,e 1'vscio della camera,
si recaua in vn cantone fin che passasse la furia . Nel suo razionamento era tanto
diuerso, e vario, che qualche volta diceua sì belle cose, cne saceua crepar delle
risa altrui. Ma per la vecchiezza vicino già ad anni 8o. era fatto sì strano , esan»
tattico, che non si poteua più seco. Non voleua, che i garzoni gli stessino intor-
no, di maniera,che ogni aiuto, per la sua bestialità, gli era venuto meno. Vento
vagli voglia di lauorare, e per il paralitico non poteua, & entrava in tanta colera,
che voleua sgarare le mani, che Bessino serme, e mentre, ch' ei borbotaua, ò gli
cadeua la mazza da poggiare, ò veramente i pennelli , ch'era vna compassione.
Adirauasi con le mosche, egli daua noia infino l'ombra; e così ammalatoli di
vecchiaia, e visitato pure da qualche amico, era pregato, che douesse accon-
ciarli con Dio » ma non gli parcua bauere a morire , e tratteneva altiuid'hoggi
in domani , non ch'ei non lusse buono, e non hauesse fede , ch'era zelantissimo,
ancorché nella vita susse bestiale. Ragionava qualche volta de'tormenti , che
peri mali fanno diUruggere i corpi, e quanto stento patisce, chi consutan-
do gli spiritia poco a poco si muore, il che è vra gran miseria . Diceua malc_,
de'Medici, de gli Speciali , e di coloro , che guardano gli ammalati , e che gli
sanno morire di fame, olire i tormenti delli siroppi , medicine, cristieri, &
altri martorij, come il non esere lasciaro dormire, quando tù bai sonno, il
fare nettamente, il veder piangere iparenti, e lo stare incamera al buio, <_,
lodar