36 , TERZAPARTE
e l'altra volse, che mettessino in mezo la valle, oue (pianata, ch'ella era, si hane-
ua a condurre tutta l'acqua di Beluedere>e fare vna bellissima fontana ; di quello
dileguo finì Bramante il primo corridore , ch'esce di Palazzo , e và in Belvedere
<dalla banda di Roma, eccetto l'vltima loggia, che douea andar di sopra, ma 1&
parte verso il bosco riscontro a quella , li fondò bene , ma non si potè fin.re , in-
teruenendo la morte di Giulio , e poi di Bramante ; fu tenuta tanto bella inuen-
rione , che si credette, che da gli antichi in quà Roma non hauesse veduto me-
glio. Ma come s'è detto dell'altro corridore^ rimasero solo i fondamenti,& è
penatoa sinirli sino a quello giorno, che Pio I V. gli ha dato quali perfettione.
Tifata dell' Feceui ancora la celiata , che è in Beluedere all'antiquario delle statue antiche,
antiquato con l'ordine delle nicchie, e nel suo tempo vi li mise il Lacoonte, statua antica^
opera, tarissi na, e l'Apollo , e la Venere , che poi il retto delle datile furono polle da^
Leone X. come il Teuere , el Nilo, eia Cleopatra , e da Clemente VII. alcune
altre , e nel tempo di Paolo III. e di Giulio III. fattoui molti acconcimi d'impor-
tanza con grolla spesa. E tornando a Bramante, s'egli non hauelle hauutoisuoi
ministri auari , egli era molto spedito, & intenderla marauigliosamente la cosa
del fabbricare; e quella muraglia di Beluedere, fù da lui con grandmima pienez-
za condotta , & era tanta la furia di lui , che faceua , e del Papa , che haueuavo-
Troppe sretta glia, che tali fabbriche non si murassero, ma nascessero, che i fondatori portarla-
nuecc attefu- no di notte la sabbia , & il pancone fermo della terra , e la cauauano di giorno in
buche di Brr presenza a Bramante , perch' egli senz'altro vedere fàceua fondare ; La quale in-
mante per la auuertenza fu cagione , che le sue fatiche sono tutte crepate , e ftanno a perico-
de Iodi rouinare, come fece quello medesimo corridore , del quale vn pozzodi
mamtat. braccia ottanta ruinò a terra al tempo di Clemente VII. e fu rifatto poi da Papa
Paolo III. & egli ancora lo fece rifondare, e ringrossare . Sono di suo in Beluede-
re molte altre salite di frale variate,secondo i luoghi suo alti, e bassi , cola bellis-
sima, con ordine Dorico, Ionico , e Corintio , opera condotta con somma gratia-
Et haueua di tutto fatto vn modello , che d cono edere dato cosa marauigliosa,
come ancora si vede il principio di tale opera cosi imperfetta. Fece oltra quello
vna scala a chiocciola sù le colonne, che salcono si che a cavallo vi si camino,
nella quale il Dorico entra nel Ionico, e cosi nel Corintio, e deli' vno salgono
nell' altro ; cosa condotta con somma gratia ; e con artificio certo eccellente , la
quale non gli fà manco honore , che cosa , che sia quiui di man sua . Quella in-
uentione è stara canata da Bramante , da San Nicolò di Pisa, come si dille nella
vita di Giouanni, e Nicola Pisani. Entrò Bramante in capriccio di £ire in Belue-
dere in vn fregio nella facciata di suori, alcune lettere a guisa di Gieroglifichi an-
tichi, per dimostrare maggiormente l'ingegno , c'haueua , e per mettere il nome
di quel Pontefice, e'1 suo, & haueua così cominciato ; lulio II. Tont. Maffirrto,
& haueua fatto fare vna tetta in profilo di Giulio Cesare , e con due archi vn_$
W„#^i# ponte,che diceria; Tulio II. Tont. & vna ^guglia del circo Maffimo per Max.
beffata dal li die il Papa si rise , e glifece fare le lettere d'vn braccio , che ci sono hoggi all*
fai. antica, Scendo,che l'haueua canata quella scioCcheria da Viterbo sopra vro
porta , doue vn Maestro Francesco Architettore mise il suo nome in vno archi-
traue intagliato così, che fece vn San Francesco , vn'arco , vn tetto , & vna torre,,
che rileuando diceria a modo suo ; Maeslro Francesco Mrcbitettore voleuagli il
"Papa, per amor della virtù fua dell'Architettura,gran bene.
Per il che meritò dal detto Papa , che sommamente 1'amaua per le sue qua-
lità
e l'altra volse, che mettessino in mezo la valle, oue (pianata, ch'ella era, si hane-
ua a condurre tutta l'acqua di Beluedere>e fare vna bellissima fontana ; di quello
dileguo finì Bramante il primo corridore , ch'esce di Palazzo , e và in Belvedere
<dalla banda di Roma, eccetto l'vltima loggia, che douea andar di sopra, ma 1&
parte verso il bosco riscontro a quella , li fondò bene , ma non si potè fin.re , in-
teruenendo la morte di Giulio , e poi di Bramante ; fu tenuta tanto bella inuen-
rione , che si credette, che da gli antichi in quà Roma non hauesse veduto me-
glio. Ma come s'è detto dell'altro corridore^ rimasero solo i fondamenti,& è
penatoa sinirli sino a quello giorno, che Pio I V. gli ha dato quali perfettione.
Tifata dell' Feceui ancora la celiata , che è in Beluedere all'antiquario delle statue antiche,
antiquato con l'ordine delle nicchie, e nel suo tempo vi li mise il Lacoonte, statua antica^
opera, tarissi na, e l'Apollo , e la Venere , che poi il retto delle datile furono polle da^
Leone X. come il Teuere , el Nilo, eia Cleopatra , e da Clemente VII. alcune
altre , e nel tempo di Paolo III. e di Giulio III. fattoui molti acconcimi d'impor-
tanza con grolla spesa. E tornando a Bramante, s'egli non hauelle hauutoisuoi
ministri auari , egli era molto spedito, & intenderla marauigliosamente la cosa
del fabbricare; e quella muraglia di Beluedere, fù da lui con grandmima pienez-
za condotta , & era tanta la furia di lui , che faceua , e del Papa , che haueuavo-
Troppe sretta glia, che tali fabbriche non si murassero, ma nascessero, che i fondatori portarla-
nuecc attefu- no di notte la sabbia , & il pancone fermo della terra , e la cauauano di giorno in
buche di Brr presenza a Bramante , perch' egli senz'altro vedere fàceua fondare ; La quale in-
mante per la auuertenza fu cagione , che le sue fatiche sono tutte crepate , e ftanno a perico-
de Iodi rouinare, come fece quello medesimo corridore , del quale vn pozzodi
mamtat. braccia ottanta ruinò a terra al tempo di Clemente VII. e fu rifatto poi da Papa
Paolo III. & egli ancora lo fece rifondare, e ringrossare . Sono di suo in Beluede-
re molte altre salite di frale variate,secondo i luoghi suo alti, e bassi , cola bellis-
sima, con ordine Dorico, Ionico , e Corintio , opera condotta con somma gratia-
Et haueua di tutto fatto vn modello , che d cono edere dato cosa marauigliosa,
come ancora si vede il principio di tale opera cosi imperfetta. Fece oltra quello
vna scala a chiocciola sù le colonne, che salcono si che a cavallo vi si camino,
nella quale il Dorico entra nel Ionico, e cosi nel Corintio, e deli' vno salgono
nell' altro ; cosa condotta con somma gratia ; e con artificio certo eccellente , la
quale non gli fà manco honore , che cosa , che sia quiui di man sua . Quella in-
uentione è stara canata da Bramante , da San Nicolò di Pisa, come si dille nella
vita di Giouanni, e Nicola Pisani. Entrò Bramante in capriccio di £ire in Belue-
dere in vn fregio nella facciata di suori, alcune lettere a guisa di Gieroglifichi an-
tichi, per dimostrare maggiormente l'ingegno , c'haueua , e per mettere il nome
di quel Pontefice, e'1 suo, & haueua così cominciato ; lulio II. Tont. Maffirrto,
& haueua fatto fare vna tetta in profilo di Giulio Cesare , e con due archi vn_$
W„#^i# ponte,che diceria; Tulio II. Tont. & vna ^guglia del circo Maffimo per Max.
beffata dal li die il Papa si rise , e glifece fare le lettere d'vn braccio , che ci sono hoggi all*
fai. antica, Scendo,che l'haueua canata quella scioCcheria da Viterbo sopra vro
porta , doue vn Maestro Francesco Architettore mise il suo nome in vno archi-
traue intagliato così, che fece vn San Francesco , vn'arco , vn tetto , & vna torre,,
che rileuando diceria a modo suo ; Maeslro Francesco Mrcbitettore voleuagli il
"Papa, per amor della virtù fua dell'Architettura,gran bene.
Per il che meritò dal detto Papa , che sommamente 1'amaua per le sue qua-
lità